ma guarda che infatti la norma è destinata ad operare retrospettivamente, nel caso in cui si produca una condizione particolare; solo che non la puoi che concepire formalmente alla nascita, perché se istituisci un genere incerto o transitorio, lo devi includere nello stato civile di tutti; anche se non è pensabile il ricorso alla X come "sfizio" di massa;
ripeto, questa è solo una conseguenza di forma, che in nulla produce sostanza direttamente, se non la legittimazione di giuridica di una condizione altrimenti compressa;
poi, non capisco in cosa consista la "guida" che assimili a quella del genitore rispetto ad una condizione ormonale particolare: a meno che tu non intenda esattamente quello che la legge vuole impedire, e cioè il tentativo di costringere il bambino in un'identità innaturale, che è esattamente ciò che produce il disagio;
e qui torneremmo al discorso sui figli dei gay, che non dovrebbero esserci perché poi subiscono il disagio della società che li discrimina
elimini la discriminazione, educhi - anche con la legge - che si può essere figli di omosessuali, e che la natura può averci fatti in un modo diverso, senza per questo essere dei mostri; stabilisci la categoria "X", così le teste di cazzo si renderanno conto di essere loro teste di cazzo, e non gli altri a doversi conformare se non sono come si vorrebbe che fossero;
del resto, è stato fatto con i separati, i divorziati e loro figli - quando ero bambino la mia famiglia era ancora "bizzarra" per lo standard- si farà anche con chi ha gli ormoni che girano in modo eccentrico.