Qui abbiamo gia' un es su come si forma un contrasto fra ambienti incompatibili.
sì ma non è che un 5% può decidere per tutti, al limite il contrario per come la vedo io, e non mi si parli di dittatura della maggioranza, qui il principio da difendere sarebbe il non nuocere, la rapacità non è prerogativa di noi scimmioni, è una forma di confusione mentale temporanea
Infatti si tratta di aggregare, mediare e adattare per raggiungere quelle posizioni dove le opinioni possono diventare legge, finche' altri non ti sostituiscono e fanno le loro leggi cancellando le altre.
Il confine fra libertà di espressione e i vari reati di diffamazione, apologia di reato, ecc. lo stabilisce la legge e la legge non è sinonimo di giustizia. La maggioranza vince. Non c'è molto da discutere.
Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.
Non si discute fino ad un certo punto perche', "discutendo" su vasta scala e organizzando quelle discussioni, le maggioranze cambiano sostituendosi alle precedenti.
Ah!!! Allora si può cambiare idea!
Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.
Niente di piu' facile e semplice, ma e' diverso se io, per varie ragioni mie, decido di cambiare idea, o se tu con risorse tue vuoi farmi cambiare idea
la ratio giuridica delle norme anti-negazioniste non opera a sé, a tutela di una verità storica, ma è connessa alla nozione di uguaglianza e pari dignità per nascita - un criterio cogente di diritto internazionale - cosa che non avviene per altri crimini storici;
cioè, la fattispecie tabù che fa scattare le ipotesi di reato connesse è l'attribuzione di una condizione irredimibile per nascita associata a determinate ideologie;
l'ideologia comunista, nonostante i crimini colossali di certi regimi, non subisce la stessa censura del nazismo perché solo in quest'ultimo figura l'elemento essenziale di una discriminazione per nascita, irredimibile; nel senso che dirsi comunista non implica quel reato; dirsi nazista, necessariamente sì;
se io scrivessi che i meridionali sono razzialmente, per determinismo biologico e culturale, propensi al crimine, potrei anche avvalermi di statistiche "convincenti", ma ricadrei nella stessa ipotesi di reato, in base alla stessa rati.
c'� del lardo in Garfagnana
beh, non proprio; se io scrivessi che le donne sono biologicamente incapaci a svolgere determinate mansioni perché meno intelligenti, scriverei un falso, documentabile, una diffamazione appunto; e qui non incide una manipolazione da parte di una maggioranza;
la maggioranza impone, effettivamente, l'allocazione autoritativa di un valore; es. l'uguaglianza e la pari dignità per nascita, quando in effetti nasciamo tutti diversi; ma questo non implica che poi la legge, stabiliti i valori fondamentali, sia solo un mero arbitrio, perché il suo costrutto logico deve essere rigoroso, per la natura generale ed astratta.
c'� del lardo in Garfagnana
minchia quanto ti piace sofisteggiare
se al posto di meno intelligenti metti meno adatte cambia qualcosa? secondo me sì, mentre sull'uguaglianza di tutti di fronte allo stato sarei d'accordo ma è un principio che non viene applicato seriamente in nessuna parte del mondo, le eccezioni sono diffuse quanto sono diffusi i discendenti degli eleusini
balle, è l'esatto opposto di quello che dici: adesso è proprio come sotto il nazismo, il sionismo anzi è anche peggio, e nel regime bolscevico c'era la stessa discriminazione anti-cristiana (biologica dal punto di vista cabbalico) che c'è adesso in tutta europa e non solo
Ultima modifica di ruotolo stons; 20-12-2018 alle 13:56
Sono i valori fondamentali ad essere arbitrari perchè li stabiliscono gli uomini in base a determinati rapporti di forza. Se rubare cavalli fa incaxxare gli uomini più influenti della comunità , questi faranno pressione per far classifficare il furto come reato. Se muori di fame e rubi, commetti un reato e ti becchi la punizione. Ne consegue che la legge serve per regolare la convivenza fra gli uomini, non per fare giustizia.
Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.
disse quello, dopo aver messo benzina nel serbatoio del diesel; non so' tutti idrocarburi ?
no, se non dimostri la cosa;se al posto di meno intelligenti metti meno adatte cambia qualcosa? secondo me sì,
io posso, personalmente e ad intuitu personae, non assumere un candidato casertano alla sorveglianza e sicurezza private, perché diffido del "terrone"; ma se diffondo l'idea, magari in relazione ai concorsi per entrare in polizia e CC, la cosa è diversa, perché sostengo come "fatto" una cosa che non lo è, cioè un vincolo di necessità ; una diffamazione;
con le democrazie è facile il gioco tutto/nulla, quando si tratta di infiniti gradi di grigio, dove conta la quantità , misurabile;mentre sull'uguaglianza di tutti di fronte allo stato sarei d'accordo ma è un principio che non viene applicato seriamente in nessuna parte del mondo, le eccezioni sono diffuse quanto sono diffusi i discendenti degli eleusini
ora, ha più probabilità di salire nelle gerarchie sociali il figlio di una donna delle pulizie in Danimarca, in Olanda, negli Stati Uniti, in Messico, in Italia o in Romania ?
dove ha più probabilità di subire un equo processo un povero, tra questi paesi ?
un omologo di Brevik avrebbe in Ungheria o in Turchia la stessa opportunità di perseguire lo stato per trattamento inumano ?
sai che fine avrebbe fatto un curdo che avesse ammazzato decine di persone in Turchia ? eppure, quella è, teoricamente, una democrazia egualitaria.
balle, è l'esatto opposto di quello che dici: adesso è proprio come sotto il nazismo, il sionismo anzi è anche peggio, e nel regime bolscevico c'era la stessa discriminazione anti
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vabbè, questa è una specie di coprolalia infantile; sparate, così per stupire e vedere l'effetto che fa;
il regime sovietico, soprattutto Stalin, era parecchio antisemita; e non vedo la discriminazione anti-cristiana in Europa; se provi ad argomentare questa cosa, magari se ne discute.
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