allora, vega: a me non mi importa niente dell'elettropsicometro di hubbard e tanto meno della sua dubbia utilità. solo una cosa mi ha fatto riflettere, e cioè il principio su cui si fonda l'utilizzo dell'apparecchio. in altre parole: se è possibile, come tu stessa ammetti, misurare attraverso idonei strumenti, l'esistenza di un campo elettromagnetico, per quanto debole, in tutti gli esseri umani, allora - a mio parere - occorrerebbe come dire "adeguare" la "frequenza" delle onde prodotte dagli strumenti radioterapici alla "frequenza" del campo elettromagnetico umano. cioè, in altre parole ancora: se il mio corpo emana un campo magnetico (rilevabile) di mettiamo 10Hz, mi occorre per diciamo "rigenerarmi" una frequenza di 10Hz di onde elettromagnetiche. tutto qua.
poi. gli strumenti e le terapie conosciute danno, da decenni scarsi risultati. perché allora non provare? che ci si perderebbe? in definitiva chi ha un cancro ha già, di per sé, poche speranze. e allora perché rifiutare un'idea per partito preso?