amate i vostri nemici
la religione e l'istinto non vanno proprio "a braccetto", questo è verissimo...
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Io vorrei capire in base a cosa noi dovremmo essere per forza migliori in tutto rispetto al resto degli organismi.
In cosa ci rende migliori apprezzare un tramonto invece di un odore per un animale, oppure avere o no il pudore?
Se sono fattori evolutivi diversi per specie diverse, dovuti a determinati cause, perché mettere l'uomo sempre e comunque sul piedistallo?
Ti senti sminuito, insicuro?
Ultima modifica di Vega; 30-01-2019 alle 06:56
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
quello è "comune" solo nell'ambito di una stessa cultura, non certo a tutta l'umanità e le culture; per un musulmano osservante probabilmente le tue figlie e Monica Bellucci hanno un contegno pubblico inappropriato, e forse peggio, degenerato; all'inizio dell'Ottocento il valzer era considerato un ballo osceno e degenerato, corrotto...
c'� del lardo in Garfagnana
L'Uomo non è migliore: E' D I V E R S O !
Dio ama tutto ciò che crea, dice la Scrittura. Allo stesso modo.
Ma esiste un ordine, nella Creazione. Esiste soprattutto la stupenda unicità dell'Uomo e della Donna, Laurina mia.
Superati gli anni bui del riduzionismo biologico, oggi anche il sapere scientifico riprende a sottolineare la centralità e l’unicità dell’essere umano. E’ di oggi, ad esempio, l’intervista a Enrico Alleva, prestigioso etologo italiano, dal 2008 al 2012 presidente della Società Italiana di Etologia e direttore del Reparto di Neuroscienze comportamentali all’Istituto Superiore di Sanità di Roma.
«Da etologo», ha spiegato, «rifiuto la parola istinto in generale, e in particolare se riferita all’uomo». Già dal terzo mese, infatti, il feto umano ha una sua cultura individuale: conosce la madre, le sue sensazioni, riconosce le persone intorno a lei e «si prepara a riconoscere il padre».
https://www.uccronline.it/2014/05/26...smo-biologico/
amate i vostri nemici
A volte mi deludi assai: Le culture cambiano, si diversificano. Alla base rimane il comune senso del pudore. La consapevolezza che non possiamo vivere come i nostri amici animali. A New York come a Kinshasa. A Londra come a Ouagadougou. Il pudore non riguarda solo la fisicità. C'è, assai più importante, un pudore morale. Che ci suggerisce di fare una cosa piuttosto che un'altra. Che ci fa distinguere il Bene dal Male, orientando le nostre azioni. Non per caso quando abdichiamo, a tale pudore, certi nostri comportamenti vengono definiti come "bestiali". Non per caso, Axe.
amate i vostri nemici
In realtà dietro le supercazzole e fra le righe (si fa per dire) traspare sempre questo senso di superiorità e gerarchia, sia come importanza che come essere migliore delle altre creature. L'ordine al quale fai appello è fuffa religiosa e non scientifica.
Gli articoli che posti sono riaggiustati, forse mistificati o chi li scrive comincia a svalvolare dati alcuni concetti espressi.
Speriamo sia la prima ipotesi data la fonte.
L'apprendimento è una cosa, l'istinto un'altra. Che il feto abbia delle percezioni si sa. Che cerchi il padre? In che senso? Sa tanto di tarocco a parte il fatto che possa appunto percepirne la voce e le carezze e pressioni sulla pancia.
D'altronde se non ribadiscono la fuffa sull'uomo e la sua presunta origine e la famiglia non son contenti questi dell' Uccr, te compreso!!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Cono, tu confondi il pudore con l'etica, perché non distingui le categorie, visto che ragioni in termini di "peccato"; per forza che rimani deluso;
a parte che non è affatto vero che il pudore sia lo stesso ovunque e nel tempo, come ti ampiamente dimostrato; ma anche la stessa etica cambia a seconda delle culture; davvero non capisco perché tu debba continuamente umiliare la tua intelligenza con affermazioni così sgangherate...
c'� del lardo in Garfagnana
Anche se non credi, come fai a considerare fuffa il pensiero di Scienziati di questa portata? Quando parlano di Dio, cervelli come Einstein, Rubbia o la Fabiola Gianotti sono attendibili come quando parlano di particelle o di fisica quantistica. Non puoi scindere le due cose. Se lo fai, ti esponi al ridicolo.
amate i vostri nemici
Io cosa ti ho detto? Tanto di cappello per il prodotto del loro lavoro, i contributi alla conoscenza. I pensierini della sera purtroppo no ed anche per il motivo che nemmeno loro possono dimostrare nulla delle loro credenze.
Gli articoli che metti poi fanno cascare palle e ovaie. A te basta ci siano scritte delle parole chiave e non ti frega nulla di capirne il contenuto, di approfondire, di vedere se ci sono o no castronerie. Ti basta la fonte che ti fa comodo e che ci sia qualche nome da far vedere all'altro.
Ultima modifica di Vega; 04-02-2019 alle 07:09
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
beh, no... tu confondi proprio, perché nel tuo sistema ideologico le nozioni, sia etiche, sia del pudore, altrimenti relative, si confondono in assoluti:
la normalissima mise di una tua figlia quando va a scuola o al lavoro per un islamico medio sarebbe spudorata; se il pudore fosse, come sostieni, "connaturato" all'essere umano, dovresti mostrare la stessa sensibilità dell'islamico e imporre il velo o il burqua a tua figlia;
analogamente, tu trovi spudorati altri comportamenti, in base al tuo sistema culturale; per i nudisti è spudorato e malizioso chi frequenti le loro spiagge coperto;
gli esseri umani divergono dal mondo animale per cultura; ma la cultura non esprime valori assoluti; cambia da sempre, incessantemente.
c'� del lardo in Garfagnana
A quei "pensierini" ci sono arrivati contemplando, semplicemente, la Materia dei loro studi.
Riporto un bellissimo spunto, tratto da “Solo lo stupore conosce”, circa il ruolo dello stupore verso la natura come genesi dell’attività dello scienziato di ogni tempo.
Il mondo che lo scienziato osserva e indaga, anzitutto esiste: non si tratta di un 'illusione né di un sogno a occhi aperti. Chi ha provato la sfida della ricerca sa bene che la natura non obbedisce alla sua fantasia. Lo scienziato se ne rende ben conto quando le risposte tardano a venire dai suoi esperimenti, oppure quando intuisce, dopo molta fatica, il punto di vista che gli consente finalmente di intravedere un barlume del rapporto che lega tra loro i fattori di un problema.
Accorgersi della presenza delle cose è la prima e fondamentale azione dell'uomo che conosce: è da questa strana passività che nasce la curiosità, nascono le domande, il desiderio della ricerca. Forse per questo al fondo di ogni grande scienziato c'è qualcosa che, come in un bambino, mantiene i suoi occhi spalancati e assetati di realtà. L'esistenza delle cose è oggetto di un riconoscimento, non di dimostrazione. E questo può forse spiazzare la nostra mentalità, portata ancora a dare valore solo a ciò che è dimostrabile, come se l'unica conoscenza credibile fosse quella di tipo matematico. Eppure anche un grande logico come Wittgenstein non poteva esimersi dal riconoscere che «una esperienza è tale che quando la provo mi meraviglio dell'esistenza del mondo. E allora sono incline a usare frasi quali "com'è straordinario che esista qualcosa", o "com'è straordinario che il mondo esista"». Questo stupore per l'esistenza è la condizione per un incontro autentico con le cose e spalanca la possibilità della conoscenza. Se infatti ci domandiamo cosa muove il ricercatore verso la ricerca, dobbiamo ammettere che la sua ragione è messa in moto da un 'attrattiva che la realtà esercita su di lui. Ma l'origine di questa attrattiva non è immediatamente il fatto che egli può «misurare», «dividere» le cose, ma il fatto semplice e vertiginoso che la realtà c'è. È lo stupore per il fatto chele cose ci sono. È uno stupore che non si arresta in un sentimento estetico, non si riduce a una curiosità momentanea, ma è l'inizio di un processo, accende il desiderio di entrare in rapporto con il mondo, di conoscerlo. Lo stupore accompagna ogni passo: ogni passo della ricerca infatti è un inizio.
http://www.fisicaedintorni.it/dtml/r...e_scienza.html
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