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Discussione: Picchiare anziani e bambini

  1. #211
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma come il vuoto cosmico?!?! Sei un grandissimo esperto e non intendi cosa voglia dire recuperare il concetto di autorità? Andiamo bene....
    Ridare autorità al padre...al professore....
    Rielaborare un Patto Educativo fra Scuola e Famiglia.
    E nella Famiglia mettere come base l'equilibrio fra i due Carismi. Sovvenirsi. Fare gioco di squadra. Far crescere i figli a contatto con l'Universo Femminile e con l'Universo Maschile.
    E nella Società mettere il Bene Comune prima di quello individuale.
    In due parole, tornare ad essere più semplici...più naturali.
    Siamo nati per incontrarci. Non per vivere da soli.

    Quante volte avrò postato questi concetti? 10 - 50 - 100 volte?
    Ancora non son chiari?
    Sono post e post che ripeti a pappagallo le stesse parole, gli stesso concetti, autorità, carismi, natura, ruoli ecc...ma senza argomentare, senza approfondire. Lanci l'allarme ma poi gridi solo aiuto e non sai dire altro salvo reiterare le paranoie sul padre e la famiglia. E hai pure il coraggio di dire che l'hai spiegato e non capiamo.
    Sinceramente se dovessi prendere il tuo modo di vedere la gestione della famiglia, dei figli, dei ruoli, da quello che percepisco, mi salterebbe in testa più che altro la possibilità di chiamare gli assistenti sociali e non certo prenderne esempio.
    Laddove una persona suggerisce che la controparte, coniuge o compagna che sia, non debba dare regole ai figli ma solo suggerimenti e solo veicolati per bocca paterna, già parte parecchio male.
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  2. #212
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    no, cara. io cosa dico penso di saperlo "abbastanza bene". se vuoi dire il contrario puoi anche correggermi nel merito. detto ciò ti dico anche che a mio avviso lo "scetticismo" è di per sé un fatto positivo, ma non quello viscerale contro tutto e contro tutti, contro fede e scienza. che non porta a niente. quanto appunto al tuo scetticismo in materia di biologia, ti faccio presente di aver avuto notizia di alcune zone del centro-sud america in cui si sperimenta proprio ciò che tu ritieni non sia possibile: l'eugenetica. si fabbricano "esseri umani" che si vorrebbe fossero "superiori" sia a livello genetico che ad altri livelli, come quello, arcaico ma sempre valido, del destino scolpito negli astri o nei "sacramenti" di una religione "millenaria" come il cristianesimo o l'induismo.
    per questo quando ti dico che la mia fede "politica" ha avuto ed ha un senso, lo dico a ragion veduta.


    Che marea di cazzate. Soprattutto con la parte sugli astri, la, religione ed il destino hai finito per affossare il tutto!!
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  3. #213
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    potresti argomentare? grazie.
    poi...il tuo atteggiamento così biecamente "denigratorio" e offensivo lo considero a conti fatti come una specie di "volontà di difesa" delle proprie convinzioni e della propria struttura mentale, che non scende però dal trespolo dello sberleffo e dell'insulto anche non troppo velato. il consiglio che ti do, visto che a mio parere non sei né una persona volgare né una persona insensibile, anzi il contrario, sarebbe di - diciamo - farti vedere e capire per quella che sei: anche se magari - mi azzardo a dire - ti piaci "poco".
    (resta implicito l'appello ad argomentare, cioè a spiegare il motivo per cui quello che dico e in cui evidentemente "credo" sarebbe una "marea di cazzate"...)

  4. #214
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Perché riguardo ad astri, versione astrologia ed eventi deldestino, e profezie o concezioni religiose, non c'è prova di niente. L"astrologia è falsa, ormai abbiamo le conoscenze astronomiche per mandare al macero vecchie credenze.
    Riguardo al resto, alle manipolazioni genetiche, fa tanto "gombloddo" e fantascienza.
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  5. #215
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma come il vuoto cosmico?!?! Sei un grandissimo esperto e non intendi cosa voglia dire recuperare il concetto di autorità? Andiamo bene....
    Ridare autorità al padre...al professore....
    io non sono un "grandissimo esperto", ma ho studiato materie sociali e giuridiche e sono almeno in grado di formarmi idee puntuali e circostanziate sulla questione; ma, se non vivessi su una nuvola di fantasia, capiresti anche tu che, come ho spiegato, l'autorità perduta non si recupera; se è stata perduta è proprio perché i soggetti di cui si tratta e il loro sistema di valori sono crollati in termini di autorevolezza, perché inefficienti, insufficienti;

    ti ho chiesto: che autorità vuoi dare a padri che picchiano le loro compagne, i professori o gli arbitri delle partitelle di calcio dei figli, che parcheggiano in doppia fila, evadono il fisco in massa, ecc..? è come mettere al governo i mafiosi per risolvere il problema della mafia
    Rielaborare un Patto Educativo fra Scuola e Famiglia.
    ma chi dovrebbe rielaborarlo, e perché, sulla base di quali idee condivise, quale ideologia, cultura egemone ??? se questo patto non si produce spontaneamente, vuol dire che non c'è una domanda in quel senso nella società;

    quell'educazione che vorresti non si impone proprio perché né la famiglia, né tanto meno la scuola, rappresentano più una garanzia di nulla, anche nel case delle persone più volenterose: tu non puoi dire ai tuoi figli: fai così e tutto andrà bene, avrai un lavoro, un futuro sostenibile, e lo stesso capita anche al bravo professore;
    di fatto, magari contro la tua volontà consapevole, rappresenti - assieme a me, beninteso, non mi escludo dalla responsabilità, anche se non ho figli - almeno due generazioni di padri che hanno caricato i ragazzi di oggi di un debito spaventoso, che non sono cifre astratte, ma significa niente servizi, investimenti, lavoro, pensione... che autorevolezza pensi di poter avere ???

    se davvero la generazione dei tuoi figli esprimesse un modello di autorità, questo dovrebbe suggerire esattamente quella violenza su noi anziani, responsabili dei disastri economici, ecologici e altro; ci dovrebbero praticare un'eutanasia di massa, per tutte le opportunità che abbiamo sottratto loro;
    questo non avviene proprio perché intuitivamente i genitori, dagli anni 60 in poi, hanno gradualmente sostituito un modello di famiglia basato sull'autorità e i carismi che piacciono a te, con uno basato sull'affetto, in cui i ruoli dei genitori sono cambiati; e sono cambiati proprio perché nessun genitore - a parte i molto agiati - è consapevole di non essere grado di dire ai figli: obbedisci e tutto andrà bene, otterrai questo e quello...

    è la valutazione di questa circostanza che manca del tutto nelle analisi che citi, e che invece io sono abituato per formazione a considerare;


    vedrai che nelle famiglie agiate, nessuno, padri e figli, si permette di criticare il prof di economia industriale o diritto commerciale della prestigiosa e costosa università privata che ha bocciato il figlio all'esame; perché se ti laurei alla Luiss o in Bocconi e sei figlio di persone socialmente inserite, ricevi in cambio opportunità concrete;

    il tuo vuoto cosmico sta nel pensare di invocare la formula magica del recupero dell'autorità per restituirla nell'ambito di un modello di relazioni sociali e umane in cui non crede più nessuno, come un esercito in rotta, proprio perché i generali, capitani e sergenti si sono dimostrati inetti;
    E nella Famiglia mettere come base l'equilibrio fra i due Carismi. Sovvenirsi. Fare gioco di squadra. Far crescere i figli a contatto con l'Universo Femminile e con l'Universo Maschile.
    inetti come chi ti suggerisce certe idee e fantasie; questi presunti "carismi" non esistono; sono stati smentiti in modo palese dalla realtà quotidiana, ormai da quasi un secolo;
    tu puoi cercare di educare i tuoi figli, maschi e femmine, all'idea dei "carismi"; ma quelli, nella loro realtà quotidiana, si troveranno di fronte a persone concrete, come quelle che scrivono qui; dove donne e uomini esprimono il loro personale carisma individuale, niente affetto legato al genere, la loro intelligenza, capacità, attitudine, merito;
    i tuoi figli e figlie avranno certamente l'esperienza quotidiana della compagna più o meno studiosa e intelligente, così come del compagno più bravo, oppure dello stupidello lavativo e incapace, a cui non affideresti nemmeno un criceto; poi, da adulti si fa esperienza di tanti maschi idioti o inetti, così come di tante donne dirigenti capaci ed equilibrate, e viceversa; come pretendi che qualcuno sano di mente aderisca alla tua idea dei carismi ?

    tu puoi fare leggere alle tue figlie la Miriano di Sposati e sii sottomessa, ma quelle vivono nel mondo reale e vedono in tv che un giorno sì e uno no - questa è una vera emergenza, altro che la perdita del carisma maschile ! - un uomo uccide la sua compagna o ex, e chissà quante subiscono violenze che restano tra le mura domestiche; di ieri la notizia di un uomo che ha dato fuoco all'auto della sua ex, con lei dentro, naturalmente;

    la tua risposta qual è ? che la colpa non è nella follia di quegli uomini, educati alla pretesa di imporsi, ma delle donne che invadono il campo, non rispettano il loro carisma del caxxo, e - pensa la sfrontatezza - pretendono persino di sottrarsi al dominio di quei gentiluomini e lasciarli; e, come ciliegina sulla torta suggerisci, il recupero dell'autorità proprio da parte quei soggettini

    tu pensi che i tuoi figli non si accorgano che il mondo che piacerebbe a te si trova nelle teocrazie islamiche e non nelle nostre società ? pensi che possano aspirare a quei valori ? se ti va di stralusso, penseranno che sei solo un po' grullo; ma se disgraziatamente tu riuscissi ad isolarli nella tua stessa nuvoletta, quelli, una volta preso atto della realtà, ti odieranno perché si sentiranno ingannati; esattamente come quei figli che hanno odiato i padri autoritari e il modello di famiglia tradizionale, che li ha trascinati nelle disfatte, nella vergogna, nell'impreparazione alle circostanze reali;
    E nella Società mettere il Bene Comune prima di quello individuale.
    Cono, il Bene comune è un'opinione; tu hai la tua idea, io la mia, Bumble e Follemente la loro, ecc...
    nelle democrazie sono gli individui che, collettivamente, tramite gli istituti democratici di rappresentanza, sono sovrani nel determinare quello che diventa l'indirizzo generale; e il bene individuale è già limitato, dalla legge;
    la legge è già il risultato della composizione dei conflitti in base ai rapporti di forza nella società;
    tu sembri vivere non in ritardo di 50 anni, ma di tre secoli; ragioni da suddito, anziché da cittadino istruito civicamente; immagini che autorità, non si sa da dove possano uscir fuori, giungano magicamente a ricreare un tuo mondo ideale, peraltro mai esistito, a cui sei il solo a credere e che non sai nemmeno indicare come esperienza reale;

    quando ti chiedo di indicare in concreto quali libertà individuali vorresti limitare, di chi e di far cosa, non mi rispondi; ed è ovvio, perché dovresti dire cose che non stanno né in cielo, né in terra; ti lagni del caos educativo e proponi di restituire autorità proprio quei padri che di quel caos sono i primi responsabili; sembri schizofrenico;
    nella tua concezione, dovresti essere tu a candidarti, come uomo e padre, a quel carisma di guida, e non ti rendi nemmeno conto di quanto sgangherate e frutto di inettitudine, incapacità patologica di leggere la realtà, siano le tue idee, persino valutate da un punto di vista conservatore;
    In due parole, tornare ad essere più semplici...più naturali.
    Siamo nati per incontrarci. Non per vivere da soli.
    contrariamente a te, io non sono materialista; per me, la solitudine non è solo o necessariamente la condizione materiale di vivere da soli - che può essere ricchissima di relazioni umane presenti o perduranti - ma anche quella che si ritrova in tante famiglie o gruppi di persone in cui quelle stesse persone vivono in un mondo loro, senza comunicare, senza stima reciproca, solo per non perdere uno status sociale o alcune garanzie di tutela materiale; chi oggi sceglie la solitudine è più spesso proprio figlio di quelle esperienze tristi e depressive, ha sperimentato l'ipocrisia e la violenza, il rancore e l'infelicità di quel modello, e perciò ne fugge a gambe levate;
    la solitudine dorata se la possono permettere solo i vip dello spettacolo di cui leggi nei giornaletti di gossip quando accompagni Cona dal parrucchiere o che vedi dalla D'Urso in tv;

    Quante volte avrò postato questi concetti? 10 - 50 - 100 volte?
    Ancora non son chiari?
    i concetti sono chiarissimi, così come è chiarissimo il fatto che si tratta di fantasie di un folle, il quale immagina che arrivi chissà chi a mettere ordine, come nelle pretese delle dittature di cambiare gli aneliti delle persone, contro la loro volontà;

    ti ho chiesto più volte di dire cosa faresti in concreto - che non vuol dire enunciare il paradigma dell'autorità, ma spiegare come, in concreto, con le leggi che ancora non ci sono; ma tu nicchi, e fai come Benigni e Triosi che inventano lo sciacquone ma non sanno come portare l'acqua a livello
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #216
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Laura, esiste uno strumento in grado di rispondere al quesito: L'infelicità. Oggi la gente e in special modo i ragazzi, sono moooolto più infelici di quando eravamo ragazzi noi. Hanno il quadruplo delle cose e dei soldi che avevamo noi, ma soffrono di paure, ansie e depressioni derivanti dalla loro quotidiana solitudine....

    oggi i giovanissimi nati tra il 1995 e il 2012 socializzano quasi esclusivamente attraverso gli smartphone, si sentono smarriti, privi di riferimenti e certezze, sono tolleranti, narcisisti, ansiosi e diffidenti, tendenzialmente infelici e depressi, raramente vivono esperienze confrontandosi con se stessi, rifiutano le diseguaglianze e soprattutto diventano adulti senza fretta.



    Per loro l’indipendenza non è una priorità, non si preoccupano di raggiungerla il prima possibile, così come l’indipendenza economica.
    Possiamo paragonare un diciottenne di oggi ad un quindicenne di qualche anno fa, sostiene la Professoressa Twenge, docente di psicologia presso la San Diego State University, che da un quarto di secolo studia l’evoluzione dei teenager. «Questa è la prima generazione che trascorre l’intera adolescenza con lo smartphone. Una situazione che produce effetti a catena sul benessere dei ragazzi, sulle loro interazioni sociali e sul loro modo di pensare» la professoressa ha un approccio moto critico relativamente all’uso dilagante dei telefonini che in pochi anni ha cambiato la psicologia degli adolescenti, al punto da affermare che <<i giovani della “iGen” sono sull’orlo della più grave crisi della salute mentale degli ultimi decenni. Le ragioni sono custodite nei loro smartphone>>.
    Ciò che preoccupa maggiormente è il mancato coinvolgimento nelle relazioni interpersonali, l’innamoramento e l’affettività appaiono più rallentati, cresce invece l’idea del suicidio e la vittimizzazione da bullismo.
    Quando pensiamo ad un adolescente e al legame, oserei dire ossessivo, con il suo smartphone dovremmo interrogarci non solo sul nostro ruolo di genitori, ma anche di uomini e donne adulti, perché molto probabilmente l’importanza che i nostri figli danno alla loro vita online, può essere il riflesso della pervasività che questo mezzo occupa nel nostro quotidiano.
    In rete tutti chiacchierano e moltissimi insultano, ciò che manca davvero è l’ascolto, i ragazzi affidano tutto il loro vissuto e le proprie emozioni al pubblico della rete, aspettandosi delle risposte ai propri dubbi e alle proprie fragilità, ma in questa ricerca di confronto e supporto, si scontrano invece con spirali di odio incontrollato e troppo spesso immotivato.
    C’è molta attenzione oggi al tema dell’odio in rete perché il fenomeno è dilagante ed è pericolosissimo per gli effetti che sortisce, anche su un pubblico adulto.
    In questi mesi abbiamo assistito a vari episodi che vedono protagonisti personaggi più o meno famosi, vittime di questo gioco al massacro; la risposta è come sempre nel denunciare creando una rete di solidarietà e supporto affinchè l’anonimato di chi compie queste gravi azioni sia sempre più difficile da mantenere.

    Simona Durante
    Coordinatrice Osservatorio Multimedialità e Minori
    FE.I.C.O.M.

    https://www.feicom.it/index.php/osse...o-piu-infelici
    Dare tutta la colpa ai telefonini mi sembra di sentire quello che dicevano una volta della tv o dei cartoni animati giapponesi, rei potenziali di rincretinire i bambini ed i giovani.
    Vero è che il telefonino, come un videogioco può dare dipendenza, e che puoi coltivare rapporti senza incontrarti per forza con qualcuno, può essere uno strumento usato male ma addebitarne tutti i mali trasmette quella sensazione di esagerato.
    Le insicurezze, le ansie, le aspettative deluse credo derivino da più fattori. L'adolescenza ieri come oggi è sempre una fase di passaggio critica.
    Va sempre preso in considerazione tutto l'ambiente.
    Se dovessi prendere in considerazione la tv, non solo internet ed i telefonini, mi sembra che non ci sia molto di positivo. Dove ti giri c'è un programma che ti bacchetta e ti giudica per come ti vesti, come cucini, come apparecchi, come organizzi (male) il matrimonio e così via, il tutto condito di rivalità, cinismo, snobismo e competizione in varia percentuale, dal pizzico in sù. Oppure cartoni demenziali al massimo, senza senso, senza nulla che possa far riflettere almeno un minimo, nè uno straccio di storia. Non so se e che influenza potrà avere questo tipo di programmi ma rispetto a quello che potevamo vedere noi da giovani c'è proprio povertà ed insignificanza. Non è per dire "ai miei tempi" o "si stava meglio quando si stava peggio", ma almeno c'erano telefilm, cartoni dove una storia, dei valori, anche più di leggerezza, in senso buono, spensieratezza e divertimento li trovavi.
    A rischio di sembrare bacchettona e togliendo anche una percentuale da prendere meno sul serio di questi programmi, direi che è comunque tutto abbastanza triste.
    E poi è possibile che anche gli aspetti sociali, economici e politici, il loro riflesso nel quotidiano delle famiglie ed in quello che percepiscono i ragazzi, come il sapere già che il lavoro sarà un problema, creino già poca positività e speranza per il domani.
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  7. #217
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sono post e post che ripeti a pappagallo le stesse parole, gli stesso concetti, autorità, carismi, natura, ruoli ecc...ma senza argomentare, senza approfondire. Lanci l'allarme ma poi gridi solo aiuto e non sai dire altro salvo reiterare le paranoie sul padre e la famiglia. E hai pure il coraggio di dire che l'hai spiegato e non capiamo.
    Sinceramente se dovessi prendere il tuo modo di vedere la gestione della famiglia, dei figli, dei ruoli, da quello che percepisco, mi salterebbe in testa più che altro la possibilità di chiamare gli assistenti sociali e non certo prenderne esempio.
    Laddove una persona suggerisce che la controparte, coniuge o compagna che sia, non debba dare regole ai figli ma solo suggerimenti e solo veicolati per bocca paterna, già parte parecchio male.
    Io ho detto poco. Ho fatto parlare persone che ne sanno molto più di me. Studiosi, analisti, filosofi, sociologi e teologi che percepiscono e denunciano nella Società attuale un malessere. Un disordine. Un'infelicità di fondo, specie nei giovani.
    E' da lì che bisogna partire per elaborarne, eventualmente, cure e rimedi.
    Dire che invece non c'è in realtà nessun segnale d'allarme...nessuna spia rossa di pericolo accesa....è fare come gli struzzi.

    "È evidente a questo proposito quanto sia essenziale la famiglia, quale nucleo fondamentale della società e dell’umanità, per dare alla luce dei figli, allevarli, educarli, fornire loro una solida morale e la protezione familiare. Attaccare l’istituzione familiare, disprezzandola o dubitando dell’importanza del suo ruolo, rappresenta uno dei mali più pericolosi della nostra epoca".

    Conogelato? No: PAPA FRANCESCO. Ieri, durante la straordinaria visita negli Emirati Arabi.

    http://press.vatican.va/content/sala...097/00199.html
    amate i vostri nemici

  8. #218
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io non sono un "grandissimo esperto", ma ho studiato materie sociali e giuridiche e sono almeno in grado di formarmi idee puntuali e circostanziate sulla questione; ma, se non vivessi su una nuvola di fantasia, capiresti anche tu che, come ho spiegato, l'autorità perduta non si recupera; se è stata perduta è proprio perché i soggetti di cui si tratta e il loro sistema di valori sono crollati in termini di autorevolezza, perché inefficienti, insufficienti;

    ti ho chiesto: che autorità vuoi dare a padri che picchiano le loro compagne, i professori o gli arbitri delle partitelle di calcio dei figli, che parcheggiano in doppia fila, evadono il fisco in massa, ecc..? è come mettere al governo i mafiosi per risolvere il problema della mafia

    ma chi dovrebbe rielaborarlo, e perché, sulla base di quali idee condivise, quale ideologia, cultura egemone ??? se questo patto non si produce spontaneamente, vuol dire che non c'è una domanda in quel senso nella società;

    quell'educazione che vorresti non si impone proprio perché né la famiglia, né tanto meno la scuola, rappresentano più una garanzia di nulla, anche nel case delle persone più volenterose: tu non puoi dire ai tuoi figli: fai così e tutto andrà bene, avrai un lavoro, un futuro sostenibile, e lo stesso capita anche al bravo professore;
    di fatto, magari contro la tua volontà consapevole, rappresenti - assieme a me, beninteso, non mi escludo dalla responsabilità, anche se non ho figli - almeno due generazioni di padri che hanno caricato i ragazzi di oggi di un debito spaventoso, che non sono cifre astratte, ma significa niente servizi, investimenti, lavoro, pensione... che autorevolezza pensi di poter avere ???

    se davvero la generazione dei tuoi figli esprimesse un modello di autorità, questo dovrebbe suggerire esattamente quella violenza su noi anziani, responsabili dei disastri economici, ecologici e altro; ci dovrebbero praticare un'eutanasia di massa, per tutte le opportunità che abbiamo sottratto loro;
    questo non avviene proprio perché intuitivamente i genitori, dagli anni 60 in poi, hanno gradualmente sostituito un modello di famiglia basato sull'autorità e i carismi che piacciono a te, con uno basato sull'affetto, in cui i ruoli dei genitori sono cambiati; e sono cambiati proprio perché nessun genitore - a parte i molto agiati - è consapevole di non essere grado di dire ai figli: obbedisci e tutto andrà bene, otterrai questo e quello...

    è la valutazione di questa circostanza che manca del tutto nelle analisi che citi, e che invece io sono abituato per formazione a considerare;


    vedrai che nelle famiglie agiate, nessuno, padri e figli, si permette di criticare il prof di economia industriale o diritto commerciale della prestigiosa e costosa università privata che ha bocciato il figlio all'esame; perché se ti laurei alla Luiss o in Bocconi e sei figlio di persone socialmente inserite, ricevi in cambio opportunità concrete;

    il tuo vuoto cosmico sta nel pensare di invocare la formula magica del recupero dell'autorità per restituirla nell'ambito di un modello di relazioni sociali e umane in cui non crede più nessuno, come un esercito in rotta, proprio perché i generali, capitani e sergenti si sono dimostrati inetti;

    inetti come chi ti suggerisce certe idee e fantasie; questi presunti "carismi" non esistono; sono stati smentiti in modo palese dalla realtà quotidiana, ormai da quasi un secolo;
    tu puoi cercare di educare i tuoi figli, maschi e femmine, all'idea dei "carismi"; ma quelli, nella loro realtà quotidiana, si troveranno di fronte a persone concrete, come quelle che scrivono qui; dove donne e uomini esprimono il loro personale carisma individuale, niente affetto legato al genere, la loro intelligenza, capacità, attitudine, merito;
    i tuoi figli e figlie avranno certamente l'esperienza quotidiana della compagna più o meno studiosa e intelligente, così come del compagno più bravo, oppure dello stupidello lavativo e incapace, a cui non affideresti nemmeno un criceto; poi, da adulti si fa esperienza di tanti maschi idioti o inetti, così come di tante donne dirigenti capaci ed equilibrate, e viceversa; come pretendi che qualcuno sano di mente aderisca alla tua idea dei carismi ?

    tu puoi fare leggere alle tue figlie la Miriano di Sposati e sii sottomessa, ma quelle vivono nel mondo reale e vedono in tv che un giorno sì e uno no - questa è una vera emergenza, altro che la perdita del carisma maschile ! - un uomo uccide la sua compagna o ex, e chissà quante subiscono violenze che restano tra le mura domestiche; di ieri la notizia di un uomo che ha dato fuoco all'auto della sua ex, con lei dentro, naturalmente;

    la tua risposta qual è ? che la colpa non è nella follia di quegli uomini, educati alla pretesa di imporsi, ma delle donne che invadono il campo, non rispettano il loro carisma del caxxo, e - pensa la sfrontatezza - pretendono persino di sottrarsi al dominio di quei gentiluomini e lasciarli; e, come ciliegina sulla torta suggerisci, il recupero dell'autorità proprio da parte quei soggettini

    tu pensi che i tuoi figli non si accorgano che il mondo che piacerebbe a te si trova nelle teocrazie islamiche e non nelle nostre società ? pensi che possano aspirare a quei valori ? se ti va di stralusso, penseranno che sei solo un po' grullo; ma se disgraziatamente tu riuscissi ad isolarli nella tua stessa nuvoletta, quelli, una volta preso atto della realtà, ti odieranno perché si sentiranno ingannati; esattamente come quei figli che hanno odiato i padri autoritari e il modello di famiglia tradizionale, che li ha trascinati nelle disfatte, nella vergogna, nell'impreparazione alle circostanze reali;

    Cono, il Bene comune è un'opinione; tu hai la tua idea, io la mia, Bumble e Follemente la loro, ecc...
    nelle democrazie sono gli individui che, collettivamente, tramite gli istituti democratici di rappresentanza, sono sovrani nel determinare quello che diventa l'indirizzo generale; e il bene individuale è già limitato, dalla legge;
    la legge è già il risultato della composizione dei conflitti in base ai rapporti di forza nella società;
    tu sembri vivere non in ritardo di 50 anni, ma di tre secoli; ragioni da suddito, anziché da cittadino istruito civicamente; immagini che autorità, non si sa da dove possano uscir fuori, giungano magicamente a ricreare un tuo mondo ideale, peraltro mai esistito, a cui sei il solo a credere e che non sai nemmeno indicare come esperienza reale;

    quando ti chiedo di indicare in concreto quali libertà individuali vorresti limitare, di chi e di far cosa, non mi rispondi; ed è ovvio, perché dovresti dire cose che non stanno né in cielo, né in terra; ti lagni del caos educativo e proponi di restituire autorità proprio quei padri che di quel caos sono i primi responsabili; sembri schizofrenico;
    nella tua concezione, dovresti essere tu a candidarti, come uomo e padre, a quel carisma di guida, e non ti rendi nemmeno conto di quanto sgangherate e frutto di inettitudine, incapacità patologica di leggere la realtà, siano le tue idee, persino valutate da un punto di vista conservatore;

    contrariamente a te, io non sono materialista; per me, la solitudine non è solo o necessariamente la condizione materiale di vivere da soli - che può essere ricchissima di relazioni umane presenti o perduranti - ma anche quella che si ritrova in tante famiglie o gruppi di persone in cui quelle stesse persone vivono in un mondo loro, senza comunicare, senza stima reciproca, solo per non perdere uno status sociale o alcune garanzie di tutela materiale; chi oggi sceglie la solitudine è più spesso proprio figlio di quelle esperienze tristi e depressive, ha sperimentato l'ipocrisia e la violenza, il rancore e l'infelicità di quel modello, e perciò ne fugge a gambe levate;
    la solitudine dorata se la possono permettere solo i vip dello spettacolo di cui leggi nei giornaletti di gossip quando accompagni Cona dal parrucchiere o che vedi dalla D'Urso in tv;


    i concetti sono chiarissimi, così come è chiarissimo il fatto che si tratta di fantasie di un folle, il quale immagina che arrivi chissà chi a mettere ordine, come nelle pretese delle dittature di cambiare gli aneliti delle persone, contro la loro volontà;

    ti ho chiesto più volte di dire cosa faresti in concreto - che non vuol dire enunciare il paradigma dell'autorità, ma spiegare come, in concreto, con le leggi che ancora non ci sono; ma tu nicchi, e fai come Benigni e Triosi che inventano lo sciacquone ma non sanno come portare l'acqua a livello
    Continui a fare lenzuolate di discorsi senza prenderti la briga (5 minuti) di andare a rileggere ciò che ti è sfuggito: Una cosa è l'autorità. Altra l'autoritarismo. La prima è importante, basilare, fondamentale per l'equilibrio familiare. La seconda è solo degenerazione di individui piccoli piccoli....
    Nessuno sano di mente, Axe, propugna o desidera che un dittatore riporti le cose al loro posto: E' sufficiente il buon senso. Avere il discernimento per capire che se vuoi risanare questa Società malata, devi per prima cosa risanare la Famiglia, che della Società è la cellula fondamentale. E per risanarla non occorrono leggi. Occorre tornare a fare lavoro di squadra (per dirla alla Magiostrina) dove ognuno porta il suo contributo al Bene Comune. Col proprio carisma, con le sue caratteristiche, con la sua sensibilità....
    Essere padri e madri responsabili è il lavoro più difficile del mondo: Siamo chiamati però a riprenderlo in mano seriamente. Non possiamo consegnare i nostri figli all'infelicità...alla solitudine...al nonsenso della Vita.
    Hanno bisogno, i nostri figli, di padri autorevoli. Di padri presenti. Di padri in grado di confrontarsi con loro serenamente.
    Hanno bisogno di madri amorose, sensibili, pronte a captare ed entrare in sintonia con le loro aspirazioni, coi loro sogni, aspirazioni, speranze....
    Quando queste figure mancano (per cause le più disparate: separazioni, divorzi, lavoro, orari, stress eccetera) quando in una casa fa tutto mamma o tutto babbo, quando uno di essi o entrambi fanno invasione di campo, si crea disordine, confusione e paura, nell'animo dei ragazzi. Perdono l'orientamento. Non sanno più dov'è il Bene e dove il Male. Reagendo con l'isolamento. Al pc, sui social, sullo smartphon. O peggio ancora col bullismo, con l'alcol e con la droga.
    amate i vostri nemici

  9. #219
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    le cose che dici credo di capirle, cono. ovviamente non credo che il discorso sia semplice come lo poni tu, e mi pare di avertelo già fatto notare.
    ho capito però una cosa: per te la famiglia è fondamentale, in una società che si voglia a prova di dittature e sconvolgimenti. però...non mi è ancora chiaro quale debba essere per te la - come dire - "sorgente" del legame che dovrebbe caratterizzare la famiglia come "concetto" e come realizzazione nella società di quel concetto. cioè, in altri termini la questione che ti pongo è: quale dovrebbe essere il tipo di vincolo che renderebbe "membri" di una stessa "famiglia"? scusa, ma penso che la domanda sia lecita. allora: che tipo di vincolo? affettivo, di "sangue", genetico, consuetudinario, o che altro?

    obiettivamente ti capisco quando dici che la famiglia odierna è in crisi e penso che tu ne veda bene i difetti. difetti che, a quanto dici, sarebbero causa o concausa della crisi. quello che ti chiedo sarebbe però di andare, come si dice, "oltre" i "carismi", i "ruoli" e quanto altro e cercare di riflettere che se tu prendi quattro persone diverse e le metti nella stessa "casa", dopo qualche tempo inevitabilmente si creano conflitti che portano gli "abitanti" a odiarsi l'un l'altro come accade al grande fratello. insomma se anche in un format televisivo con tanto di telecamere la convivenza va a puttane, ti rendi conto che "a telecamere spente", cioè in una famiglia come dire "ordinaria" le cose vadano peggio...quindi per fartela breve la domanda che ti pongo è: su che tipo di "legame" rifonderesti la famiglia odierna (visto che coi carismi non tanto ci "prendiamo")?
    Ultima modifica di sandor; 06-02-2019 alle 07:51

  10. #220
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    @vega. allora: cose dette e ridette: tra "astronomia" e "astrologia" ci sono delle evidenti corrispondenze, e per converso delle differenze. corrispondenze come la conoscenza delle regole che presiedono al movimento dei corpi celesti; differenze tra il livello "fisico" sul quale opera l'astronomia e il livello "predittivo" sul quale opera la astrologia. non sono la stessa cosa ma nemmeno l'una l'opposto dell'altra. diciamo che sono piuttosto "complementari".

  11. #221
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Io ho detto poco. Ho fatto parlare persone che ne sanno molto più di me. Studiosi, analisti, filosofi, sociologi e teologi che percepiscono e denunciano nella Società attuale un malessere. Un disordine. Un'infelicità di fondo, specie nei giovani.
    E' da lì che bisogna partire per elaborarne, eventualmente, cure e rimedi.
    Dire che invece non c'è in realtà nessun segnale d'allarme...nessuna spia rossa di pericolo accesa....è fare come gli struzzi.

    "È evidente a questo proposito quanto sia essenziale la famiglia, quale nucleo fondamentale della società e dell’umanità, per dare alla luce dei figli, allevarli, educarli, fornire loro una solida morale e la protezione familiare. Attaccare l’istituzione familiare, disprezzandola o dubitando dell’importanza del suo ruolo, rappresenta uno dei mali più pericolosi della nostra epoca".

    Conogelato? No: PAPA FRANCESCO. Ieri, durante la straordinaria visita negli Emirati Arabi.

    http://press.vatican.va/content/sala...097/00199.html
    Ma il malessere e l'infelicità di fondo son sempre stati presenti, è l'età che, per immaturità ed immaturità del cervello ancora in formazione, porta a eccessi, poco controllo, sbalzi emotivi.
    Poi certo c'è da tenere in conto i mezzi a disposizione dei giovani e loro influenze.
    Se fossero più infelici ed ansiosi di noi ieri, vediamone le cause, ma è difficile dipenda da un solo fattore, lo smartphone o internet.
    Può essere che i ragazzi, più controllati di noi da parte della famiglia, percepiscano indirettamente l'ansia dei genitori come anche quella per il malessere che c'è, dato dalle incertezze del nostro paese come la questione lavoro, sia relativo a quello dei genitori che per sé stessi domani.
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  12. #222
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Continui a fare lenzuolate di discorsi senza prenderti la briga (5 minuti) di andare a rileggere ciò che ti è sfuggito: Una cosa è l'autorità. Altra l'autoritarismo.
    l'autoritarismo è esattamente quello che perori: l'autorità senza i suoi motivi condivisi; mi rimproveri le mie spiegazioni dettagliate; se tu le leggessi impareresti qualcosa; ti chiedo da dove sorgerebbe l'autorevolezza che è il presupposto per l'esercizio dell'autorità e tu mi rispondi col recupero dell'autorità proprio di quei padri inetti e delinquenziali;

    Nessuno sano di mente, Axe, propugna o desidera che un dittatore riporti le cose al loro posto: E' sufficiente il buon senso. Avere il discernimento per capire che se vuoi risanare questa Società malata, devi per prima cosa risanare la Famiglia, che della Società è la cellula fondamentale. E per risanarla non occorrono leggi. Occorre tornare a fare lavoro di squadra (per dirla alla Magiostrina) dove ognuno porta il suo contributo al Bene Comune.
    infatti, Magiostrina è divorziata e avrà avuto i suoi ottimi motivi; il suo lavoro di squadra lo fa senza l'ex-marito, magari formando una squadra nuova, oppure no, secondo il suo carisma e la sua sensibilità; così, en passant, ti rammento che la tua ideologia prescriverebbe a Magiostrina che in caso di separazione - perché non ammetti il divorzio - lei dovrebbe restare casta a vita, a poco più di 40 anni, credo; e che nell'educazione alla relazione che le avresti impartito, fosse stata tua figlia, quell'ex-marito avrebbe dovuto essere il primo e unico uomo conosciuto
    è ovvio che con questi presupposti difficilmente riesci a capire il mondo in cui ti trovi e a formulare soluzioni;
    Col proprio carisma, con le sue caratteristiche, con la sua sensibilità....
    Essere padri e madri responsabili è il lavoro più difficile del mondo: Siamo chiamati però a riprenderlo in mano seriamente. Non possiamo consegnare i nostri figli all'infelicità...alla solitudine...al nonsenso della Vita.
    Hanno bisogno, i nostri figli, di padri autorevoli. Di padri presenti. Di padri in grado di confrontarsi con loro serenamente.
    le cose che scrivi qui sono tutt'altro che autorevoli e serene: non c'è un'indicazione concreta, ma solo tanta paura di prendere atto della libertà delle persone e della realtà;
    e le due cose sono strettamente connesse, perché se tu volessi prendere atto di come sta cambiando il rapporto delle persone normali con l'idea di famiglia, le idee educative per rendere le famiglie più solide e vivibili verrebbero fuori; questo non accade perché il tuo modello si basa esattamente sui fraintendimenti che hanno portato alla disgregazione: vuoi continuare a costruire casette tradizionali di mattoni in un'area sismica, pregando che non arrivi il terremoto; quando la strada più sensata sarebbe proprio l'opposto, edifici strutturalmente elastici;
    il problema delle tue esposizioni è che tu rimuovi la semplicissima circostanza che il desiderio autodeterminato è diventato una costante di massa, scindendo la nozione di famiglia da quella di coppia, laddove le élites hanno sempre gestito questa cosa;
    le persone normali da decenni non stanno più in coppia e non mettono più su famiglia per una convenzione sociale automatica, proprio perché il modello che piace a te ha prodotto alienazione e depressione nel momento in cui la condizione media ha smesso di essere quella dell'abbrutimento rurale e dell'ignoranza;

    io ho frequentato anche ambienti cattolici e reazionari, e ti posso assicurare che persino in quelli nessuna persona si sogna più di immaginare un mondo in cui la famiglia resta in piedi se viene meno il desiderio reciproco di stare insieme; è proprio una cosa che non esiste più nel mondo occidentale; forse nelle teocrazie islamiche...
    Hanno bisogno di madri amorose, sensibili, pronte a captare ed entrare in sintonia con le loro aspirazioni, coi loro sogni, aspirazioni, speranze....
    Quando queste figure mancano (per cause le più disparate: separazioni, divorzi, lavoro, orari, stress eccetera) quando in una casa fa tutto mamma o tutto babbo, quando uno di essi o entrambi fanno invasione di campo, si crea disordine, confusione e paura, nell'animo dei ragazzi. Perdono l'orientamento. Non sanno più dov'è il Bene e dove il Male. Reagendo con l'isolamento. Al pc, sui social, sullo smartphon. O peggio ancora col bullismo, con l'alcol e con la droga.
    la nostra generazione, figlia di mamma e papà tradizionali, è stata la più colpita dalle droghe pesanti; negli anni '80 gli eroinomani erano centinaia di migliaia, e il fiancheggiamento al terrorismo o le prassi di violenza politica erano anche un fenomeno di massa, quotidiano; ma tu hai dimenticato tutto e vedi "l'emergenza";

    se questa generazione non ha voluto replicare quel modello, evidentemente il messaggio trasmesso da quei padri e madri è stato inefficace, controproducente;

    senza andare nel patologico conclamato della violenza agita, i figli hanno spesso vissuto in un'atmosfera di ipocrita alienazione, con madri sacrificate, silentemente vittimizzate, passive e colpevolizzanti, e padri puttanieri; perché le prostitute soddisfano i padri di famiglia; proprio quelli a cui tu vorresti restituire l'autorità, perché insegnino ai figli maschi ad essere in quel modo e alle femmine ad essere infelici e sottomesse come le madri, quando le cose prendono una piega sbagliata; perché quella era la "famiglia tradizionale", una volta scartata la confezione del Mulino bianco; sai in quanti rimproverano ai genitori proprio di non essersi separati ?

    poi ti meravigli dell'ovvio, cioè che la gente non si sposa e non fa figli, per "egoismo", come fossero i vip del gossip televisivo; e ci credo: una ragazza che constata violenze quotidiane da parte di maschi non educati al rispetto della libertà altrui, sarà - giustamente - diffidente; e anche un ragazzo, mediamente sensibile, proverà disagio nei confronti della pressione ad interpretare un preteso "carisma del caxxo" che non esiste nella vita quotidiana;

    se vuoi famiglie serene, dove i genitori continuano ad essere tali anche se finisce la coppia e ne inizia un'altra, devi educare i giovani ad essere preparati a questa circostanza, che è nella natura umana di monogamia seriale;
    intanto dovresti educarli al desiderio e alla sessualità, che non è la trasgressione fine a se stessa, come emblema di potenza, ma esplorazione rispettosa, senza inganni sentimentali; una volta adulti, capaci di conoscere le proprie inclinazioni e con l'esperienza di saper distinguere un fondato attaccamento e una compatibilità da motivi esterni, il desiderio di emancipazione dalla propria famiglia, altre pressioni esterne, opportunità materiali, ecc...

    non è certamente un caso che le seconde nozze e le relazioni tra persone che hanno già esperienza si dimostrano molto più serene e durature; ed è anche molto educativa e foriera di autostima e sicurezza la capacità di amore che riconosce la libertà dell'altro di non volerci più ed andarsene, invece di reagire con stizza e rancore, o peggio, violenza, quando quella persona smette di puntellare le nostre fragilità;
    visto che ti piace la cultura popolare e le canzoni, ti cito Sting:
    If you love somebody, set'em free; se ami qualcuno, lascialo libero; e insega ai tuoi figli a fare altrettanto, ché l'amore non può generare infelicità, altrimenti non è amore.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #223
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    Hanno bisogno, i nostri figli, di padri autorevoli. Di padri presenti. Di padri in grado di confrontarsi con loro serenamente.
    E perchè, una madre no?

    Hanno bisogno di madri amorose, sensibili, pronte a captare ed entrare in sintonia con le loro aspirazioni, coi loro sogni, aspirazioni, speranze....
    E perchè, un padre no?

    Quando queste figure mancano (per cause le più disparate: separazioni, divorzi, lavoro, orari, stress eccetera) quando in una casa fa tutto mamma o tutto babbo, quando uno di essi o entrambi fanno invasione di campo, si crea disordine, confusione e paura, nell'animo dei ragazzi. Perdono l'orientamento. Non sanno più dov'è il Bene e dove il Male. Reagendo con l'isolamento. Al pc, sui social, sullo smartphon. O peggio ancora col bullismo, con l'alcol e con la droga.
    Ma cosa sono queste invasioni di campo? Si deve chiamare un arbitro?
    Ripeti le stesse parole, le stesse frasi ogni volta, senza approfondire. Ti si capisce un pò fra le righe cosa nascondi o in quei rari accenni in cui due parole di più le spiccichi, ma cosa dovrebbe capire davvero qualcuno dall'ossessiva ripetizione del fare tutto uno e di campi invasi per aver chiaro di che parli e soprattutto cosa fare e non fare per non sbagliare, per non invadere?

    Questa storiella dei ruoli è imporre e "comprarsi" l'autorità, il ruolo visto che ti piace tanto la parola, non certo averne le doti nè riconoscere le capacità della compagna/consorte e lavorare in sinergia per mandare avanti al meglio che si può la famiglia. L'avere un ammennicolo ciondolante con due sferette non è certo indice di capacità insindacabili, indiscutibili e presenti.
    Sinceramente, per quel poco che posso sentire e percepire da chi conosco o che capita di incontrare ed accenna a questioni di casa e figli, mi sembra di vedere padri più presenti, più attenti, più mamme direi perfino.
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  14. #224
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    le cose che dici credo di capirle, cono. ovviamente non credo che il discorso sia semplice come lo poni tu, e mi pare di avertelo già fatto notare.
    ho capito però una cosa: per te la famiglia è fondamentale, in una società che si voglia a prova di dittature e sconvolgimenti. però...non mi è ancora chiaro quale debba essere per te la - come dire - "sorgente" del legame che dovrebbe caratterizzare la famiglia come "concetto" e come realizzazione nella società di quel concetto. cioè, in altri termini la questione che ti pongo è: quale dovrebbe essere il tipo di vincolo che renderebbe "membri" di una stessa "famiglia"? scusa, ma penso che la domanda sia lecita. allora: che tipo di vincolo? affettivo, di "sangue", genetico, consuetudinario, o che altro?

    obiettivamente ti capisco quando dici che la famiglia odierna è in crisi e penso che tu ne veda bene i difetti. difetti che, a quanto dici, sarebbero causa o concausa della crisi. quello che ti chiedo sarebbe però di andare, come si dice, "oltre" i "carismi", i "ruoli" e quanto altro e cercare di riflettere che se tu prendi quattro persone diverse e le metti nella stessa "casa", dopo qualche tempo inevitabilmente si creano conflitti che portano gli "abitanti" a odiarsi l'un l'altro come accade al grande fratello. insomma se anche in un format televisivo con tanto di telecamere la convivenza va a puttane, ti rendi conto che "a telecamere spente", cioè in una famiglia come dire "ordinaria" le cose vadano peggio...quindi per fartela breve la domanda che ti pongo è: su che tipo di "legame" rifonderesti la famiglia odierna (visto che coi carismi non tanto ci "prendiamo")?
    Ci prendiamo invece! Se si fa gioco di squadra e non individualismo, le cose vanno bene. E' normale che vi siano conflitti, ostacoli e incomprensioni. Ma si superano col rispetto reciproco, con la mutua condivisione amico Sandor.
    Maradona ha forse fatto vincere lo scudetto da solo al Napoli? O ha avuto bisogno di Crippa, Bagni e Ferrario?
    Il "legame" è l'Amore. E' tornare ad essere tutti più naturali: Veniamo al mondo per mezzo di un papa' e di una mamma, no? Il Bambino ha diritto ad avere, a crescere e a confrontarsi con l'universo maschile e con quello femminile. Così uguali...e così diversi fra loro. Privilegiare dunque l'armonia dei due generi. Tutto il resto è solo un surrogato, di Famiglia. Una copia sbiadita e triste.
    amate i vostri nemici

  15. #225
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    E perchè, una madre no?



    E perchè, un padre no?



    Ma cosa sono queste invasioni di campo? Si deve chiamare un arbitro?
    Ripeti le stesse parole, le stesse frasi ogni volta, senza approfondire. Ti si capisce un pò fra le righe cosa nascondi o in quei rari accenni in cui due parole di più le spiccichi, ma cosa dovrebbe capire davvero qualcuno dall'ossessiva ripetizione del fare tutto uno e di campi invasi per aver chiaro di che parli e soprattutto cosa fare e non fare per non sbagliare, per non invadere?

    Questa storiella dei ruoli è imporre e "comprarsi" l'autorità, il ruolo visto che ti piace tanto la parola, non certo averne le doti nè riconoscere le capacità della compagna/consorte e lavorare in sinergia per mandare avanti al meglio che si può la famiglia. L'avere un ammennicolo ciondolante con due sferette non è certo indice di capacità insindacabili, indiscutibili e presenti.
    Sinceramente, per quel poco che posso sentire e percepire da chi conosco o che capita di incontrare ed accenna a questioni di casa e figli, mi sembra di vedere padri più presenti, più attenti, più mamme direi perfino.
    Noi genitori italiani siamo meravigliosi in quanto a dedizione e accudimento, talvolta addirittura eroici, come tutti quei papà e quelle mamme che aspettavano in auto davanti alla discoteca di Corinaldo, o addirittura li avevano accompagnati all’interno come la povera Eleonora, morta mentre proteggeva la sua bambina dalla calca. Ma quanti di noi conoscevano, prima di aver sentito i racconti dei sopravvissuti, il grado di sfruttamento commerciale cui possono essere esposti i nostri ragazzi, adulati e adescati perché formidabili consumatori, stipati come carne da biglietto in un capannone, con tutto l’occorrente necessario per perdere la testa, dal drink allo spray urticante? E quanti di noi — io confesso di no — avevano letto o ascoltato i testi di un rapper come Sfera Ebbasta, che pure è seguito e venerato su Youtube da bambini piccoli anche di nove o dieci anni?

    Le colpe di noi genitori

    I nostri figli sanno più di noi ma capiscono meno di noi, perché ciò che sanno non l’hanno appreso attraverso l’esperienza, e spesso rifiutano quella che gli offriamo. Il che rende letteralmente impossibile il processo cruciale dell’ educazione, che consiste invece proprio nel trasferimento di saperi e valori da una generazione all’altra, e che avviene grazie a un adulto che si prende la responsabilità e l’onere di aiutare i giovani a diventare adulti. La nostra colpa di genitori, per quanto amorevoli e generosi possiamo essere, è di aver accettato questo stato di cose come un dato non modificabile, un frutto ineluttabile della post-modernità, un fatto cui non possiamo ribellarci se non vogliamo apparire vecchi, conservatori, o tradizionalisti (non sia mai). Si sta così aprendo un grande baratro tra le generazioni: non siamo più d’accordo sull’essenziale.


    Il fallimento delle seconde generazioni

    Le conseguenze le paghiamo non solo nelle nostre vite private. È il tessuto stesso della nazione che ne risente, proprio perché il nostro Paese è costruito sulla famiglia, e non su uno Stato storicamente debole. Dal welfare all’impresa, ci reggiamo sulla forza e la flessibilità dei legami parentali, e sul passaggio di consegne tra genitori e figli. Molti tra i principali problemi italiani sono riconducibili alla difficoltà del passaggio generazionale. Quello delle pensioni, per esempio. Ma anche quello del nostro sistema produttivo, così centrato sulla piccola impresa: si calcola che in dieci anni la metà di tutte le aziende familiari italiane che nel 2007 fatturavano più di 50 milioni di euro siano sparite: o perché non sono andate bene (il 20%), o perché comprate o assorbite (un altro 20%), o perché scese sotto la soglia del fatturato (10%). Non tutte queste crisi aziendali nascono dal passaggio ai figli, ma tutte le ricerche sono concordi nel dire che dopo i successi del fondatore, la seconda generazione spesso molla, o non riesce.


    L’ottimismo della volontà

    Eppure di famiglia parlano ormai solo i preti, e i politici quando annunciano un nuovo bonus bebè, come se si potesse combattere con un incentivo economico l’impressionante crisi di fiducia nel futuro che la carestia di culle denuncia. Per questo la più bella notizia del 2019 sarebbe un baby boom, come quello che ci fu alla fine della guerra, e che cambiò il volto del nostro Paese. Non c’è da sperarci, con il pessimismo della ragione; ma ce lo dobbiamo augurare con tutto l’ottimismo della volontà di cui siamo capaci.

    https://www.corriere.it/cronache/18_...2c5595dd.shtml
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