Originariamente Scritto da
axeUgene
Cono, il problema non è la fede altrui; nessuno si sogna di andare a questionare la fede in quanto tale;
il punto è che in base a quegli articoli di fede si postula una morale pubblica che giudica le azioni di tutti, e racchiusa in quel "forziere" che si pretende indiscutibile;
siccome alcune dottrine giudicano peccati e peccatori in ragione di quegli articoli di fede, l'unica possibilità che resta a chi viene posto tra gli "erranti" e giudicato è quella di contestare il fondamento di quelle credenze;
ma il primo passo ostile lo fanno proprio quelli che postulano una morale che si pretende vera, insindacabile, ponendola su un piano di superiorità rispetto alla morale altrui, in quanto di pretesa origine divina;
beninteso, nessuno ti vieta di fare morale pubblica appoggiandoti ai tuoi postulati di fede; ma se lo fai, devi accettare che questi vengano posti in discussione, perché sei tu per primo che aggredisci i valori altrui come sbagliati, peccaminosi, ecc...