Originariamente Scritto da
axeUgene
come nei reparti ospedalieri delle malattie contagiose
pensa che posso pure essere d'accordo;
ma il problema, rimosso da tutto il ragionamento, è alla radice, nell'individuazione dell'oggetto di "amore", privo di qualità specifiche, irrilevante e intercambiabile, un contenitore di proiezioni a prescindere dall'eventuale fraintendimento, errore, dall'altro; a prescindere dalla sua evoluzione, individualità;
che non è certo quello che può essere inteso nel ragionamento di Bauman;
se, a prescindere dalla tua volontà, l'altro non ti vuole più, soffre, e tu lo trattieni, non stai amando quella persona ma la tua collocazione in quell'istituto di coppia, un tuo tornaconto egoistico non condiviso; se è condiviso, non si pone alcun problema e alcuna tentazione;
la tentazione di parla Lévinas c'è, è ovvio; e dipende dal fatto che in origine si è consapevoli che la propria scelta di investire il proprio "amore" in quella persona è viziata da un calcolo di economicità emotiva: magari si è attratti da un'altra, ma si teme che quella non sia alla nostra portata, che sia contendibile, sfuggevole, e allora si ripiega su un modello confacente alle nostre insicurezze;
questa è una circostanza che irrita sempre tutti quando si fa notare, perché tutti sanno essere vera, dato che tutti hanno esperienza di quel dilemma e della dialettica interna che hanno vissuto nel momento in cui si è strutturata la loro identità di partner;
ma è anche una cosa inevitabile;
la questione, per un'unione solida e sentimenti più forti, sarebbe proprio quella di passare da un'ideologia di conquista, dove il paradigma è l'inganno seduttivo, ad una di consapevole autostima e valutazione dell'appetibilità del proprio pregio che crea un attaccamento solidamente motivato, sostenibile, che pone la tentazione davvero in secondo piano; non per fedeltà ad un modulo-contenitore, ma proprio a quella persona;
poi, tutto il ragionamento viene sminuito a pura fede, quindi esclusivamente una personale preferenza, nel momento in cui si asserisce questo:
come si può comparare una circostanza nota ad una di cui non si ha esperienza ?
e i miliardi di persone felici con un nuovo partner - forse lo stesso Bauman, se la moglie non è stata la prima donna con cui ha avuto una relazione; sarebbe interessante saperlo - tutti idioti ?
il Bauman 90enne che si racconta come se a 30 avesse potuto pensare esattamente come ora; qualunque psicologo, filosofo, epistemologo, sorriderebbe per l'ingenuità di una narrazione retrospettiva del genere, dato che qualunque persona matura interrogata testimonia immancabilmente la circostanza di rimpiangere che in gioventù non si abbia avuta l'attuale maturità ed esperienza....