amate i vostri nemici
E' ora di parlare chiaro fra noi, Dark: Te pensi che una Donna che lavori fuori casa e magari diriga un'azienda, sia più emancipata di una che invece lavora in casa. Ma non è così. Non si misura da quello che una fa, non si calcola dal tipo o dal luogo di lavoro il livello di emancipazione, di autonomia, di libertà e di felicità di una Donna. Assolutamente! Tu stessa ripeti spesso in molti post che arrivi a sera stressata, stanca, sfinita.....
La piena realizzazione, una Donna la raggiunge quando asseconda, con le scelte che fa, la sua vocazione. Ciò che è nel profondo, capisci? Non ciò che la Società impone come stereotipi. Fra la Samantha Cristoforetti e Cona, per fare un esempio, REALMENTE non c'è nessuna differenza. Entrambe hanno fatto delle scelte. Ecco qual è il Dovere maximo: Essere se stesse! Essere noi stessi! Pienamente. Non lasciarsi condizionare dalle mode. Che vanno e vengono.
Chiediti sinceramente se sei felice. Ora. Il 27 marzo del 2019. Se la risposta è SI, vuol dire che hai seguito la tua vocazione. Se è NO, vuol dire che ti sei adeguata al volere di altri.
amate i vostri nemici
Nessun paletto e nessuna gabbia: Viene invocato il Rispetto...lo spazio per il Carisma dell'altro. Nella coppia e in famiglia. Quando fa tutto la Donna (la Madre, la Moglie) c'è un appiattimento. C'è un'invasione palese di campo. Che ha scoperto (che scopre) l'Uomo dei nostri giorni (il Padre, il Marito) spiazzato, impreparato, disorientato. Che altro non trova, purtroppo, che uscire a calcetto dopo cena con gli amici. O, peggio, che entrare in depressione. O, ancora peggio, separarsi.
L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.
https://www.libreriauniversitaria.it...E&gclsrc=aw.ds
Sono spesso infantili, distratti. Resi incapaci di autorità da una società che per decenni ha osteggiato il modello del pater familias e da quelle donne che prendono il loro posto. Così oggi agli uomini spetta un compito più gravoso che mai: educare con equilibrio i figli all’autonomia, senza perdersi.
Diceva James Joice: "Un padre, un male necessario". A 72 anni dalla morte dell’autore dell’Ulisse, sembra che il padre non sia più un male, ma neanche necessario. Nell’era del fallimento di un intero metodo educativo e della rinuncia alla forza dei simboli, i figli del Terzo millennio e i loro padri confusi sono creature smarrite, in bilico su un vuoto.
"Qualche anno fa" dice lo psicanalista Luigi Zoja, autore del Gesto di Ettore, pietra miliare della saggistica sul rapporto padre-figlio "una mia paziente disse una frase che mi colpì molto. Sosteneva che 'nella famiglia tradizionale di una volta il padre era un tiranno, ma era un padre. Nella famiglia di oggi è un idiota seduto davanti alla televisione'". Una frase terribile che purtroppo rispecchia sempre più la nostra realtà. Spesso, in casa, c’è cromosomicamente, ma non realmente. I padri hanno assorbito un complesso di nullità che, di fatto, li porta a rinunciare a qualsiasi tipo di ruolo educativo".
https://www.panorama.it/societa/rapp...-di-padre-sei/
amate i vostri nemici
Ma credo che nessuno metta in discussione che una persona sia felice quando sceglie autonomamente ciò che vuole dalla vita Cono. Sia la donna sia l'uomo.
Il problema è che tu sei convinto che la donna sia perfettamente realizzata quando sta a casa e fa la casalinga e si occupa dei figli, ma nell'80% dei casi non è così. Ce ne sarà qualcuna, forse, ma la maggior parte non sono affatto felici di una vita così. Ne ho tante di amiche in quella condizione. Io? Io sono felicissima perché ho scelto e fatto sempre quello che mi sentivo di fare. Essere stanchi è inevitabile, nella mia generazione lo siamo tutti perché lavoriamo molto più prendendo molto meno di chi ci ha preceduti, abbiamo meno tutele. Ma è una questione trasversale, non c'entra essere uomini o donne.
Per il resto, ripeto, la donna casalinga felice esiste forse nel 10% dei casi.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ma guarda che laddove fa tutto la donna, in famiglia, è perché l'uomo se ne sbatte. Perché non è capace di collaborare nel menage domestico. Che è il vero problema di quelli che ragionano come te. Certo, colpa della donna che non sta al suo posto. Ma dai Cono non si possono sentire queste cose. E' vero, in casa ognuno deve fare il suo: il problema è che voi uomini vorreste decidere voi quali sono le competenze vostre e quelle della moglie, con sta scusa dei carismi. I carismi non c'entrano con uomo o donna, ma solo con l'individuo. L'uomo inizi a rimboccarsi le maniche e lavare i cessi in casa o cambiare il pannolino al figlio mentre la moglie è al lavoro o mentre esce con le amiche, come del resto la moglie fa regolarmente quando il marito è al lavoro o quando esce con gli amici. Vedi che i problemi non ci sarebbero.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
figurati; io non sono stizzito per le idee, di per sé risibili; se vivi in Occidente e fai i discorsi di Veneziani sei come quelli che mangiano le costolette d'agnello pensando che crescano negli scaffali del supermercato e poi deplorano i macelli;
trovo poco dignitoso un personaggio di quella generazione, che manifesta disprezzo per quei valori di cui ha beneficiato e beneficia tutt'ora, in cambio di un piatto di lenticchie, per sfruculiare i pruriti epidermici di gente altrettanto sessantottina, che beneficia della libertà ma si permette di lagnarsi dei modi eccentrici in cui talvolta i suoi diritti sono perorati;
io non ho affatto simpatia per molti tic di quella generazione sessantottina; anzi, più spesso mi stanno sulle palle, proprio per rimozioni analoghe a quelle di Veneziani, che di fatto viene da quella risma;
ma un conto è vedere quelli "invecchiati male", o tanti voltagabbana opportunisti;
altro è usare quelli per colpire idee di massa, sedimentate, cui più nessuno davvero è estraneo; forse mio padre, 91 anni, potrebbe vivere un mese in una società improvvisamente de-68inizzata;
le persone non sanno, o fingono di non sapere, come un ragazzo che veda un'uniforme e dica che ci vorrebbe la leva, ma non abbia esperienza, abituato a progettare quel che gli pare; magari pensa che in caserma ci sia la discoteca per il sabato sera, e non le altane
ecco, uno come Veneziani fa discorsi di questo tenore; e per questo lo trovo meschino e patetico.
c'� del lardo in Garfagnana
Fatti una domanda e datti una risposta. Sapresti rivolgere lo stesso quesito a te stesso, ai maschi e risponderti sinceramente?Te pensi che una Donna che lavori fuori casa e magari diriga un'azienda, sia più emancipata di una che invece lavora in casa. Ma non è così. Non si misura da quello che una fa, non si calcola dal tipo o dal luogo di lavoro il livello di emancipazione, di autonomia, di libertà e di felicità di una Donna.
Capirai forse il dissenso.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Voi vi state facendo un clamoroso autogol. Indirettamente vi state dando proprio di bischeri, deboli ed incapaci. Se l'unico modo per esistere, per essere "forti" e realizzati è mettere da parte un intero genere, è un autogol pazzesco.Che ha scoperto (che scopre) l'Uomo dei nostri giorni (il Padre, il Marito) spiazzato, impreparato, disorientato. Che altro non trova, purtroppo, che uscire a calcetto dopo cena con gli amici. O, peggio, che entrare in depressione. O, ancora peggio, separarsi.
A questo punto, volendo esagerare, potremmo pensare di sostituirvi completamente data la manifesta dichiarazione di incapacità e di mentalità e mezzi incivili a vostro uso e consumo.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
avere un reddito proprio vuol dire capacità di autodeterminarsi e scegliere;
Fra la Samantha Cristoforetti e Cona, per fare un esempio, REALMENTE non c'è nessuna differenza.[/QUOTE]
la differenza c'è:
se tu ti comportassi male con Cona, lei dovrebbe abbozzare e subire, perché non ha reddito;
mentre la Cristofoletti, se il marito fosse scorretto, avrebbe di che campare senza e potrebbe dargli un calcio in culo;
chi guadagna comanda e chi non guadagna subisce la volontà dell'altro; come ti sentiresti se Cona fosse ricca di famiglia e tu disoccupato ?
beh, per le donne è lo stesso, a prescindere che si vada d'accordo o meno.
c'� del lardo in Garfagnana
Che si fa ragazzi? Qua siamo su piani completamente opposti: Vega è rimasta al "noi" e "voi". Alla guerra dei sessi. Te metti in tutte le cose (sia che si parli di politica, di economia o di rapporti di genere) sempre al primo posto il denaro. Fai dipendere tutto da quello. Mentre invece è l'Amore, che move il sole e l'altre stelle. E' l'Amore che unisce le differenze. Che regala Dignità al rapporto coniugale. Sia che si stiri una camicia sia che si diriga un'azienda (e qua rispondo anche alla Dark)
Accantoniamolo pure, Veneziani. E' odioso e ha l'abitudine di dire le cose a mo' di provocazione. Io direi di deviare su un vecchietto che invece, parlando della Donna e dell'Uomo, rivela una sensibilità davvero fuori dal comune:
«Per capire una donna bisogna prima sognarla»: ecco perché la donna è «il grande dono di Dio», capace di «portare armonia nel creato». Tanto che, ha confidato Papa Francesco con un tocco di poetica tenerezza, «a me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre». È un vero e proprio inno alle donne che il Pontefice ha proposto nella messa celebrata giovedì mattina, 9 febbraio, nella cappella della Casa Santa Marta. È la donna, ha riconosciuto Francesco, «che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». E se «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».
Per la sua meditazione, Francesco ha preso le mosse dalle letture odierne, tratte dal libro della Genesi (2, 18-25) e dal Vangelo di Marco (7, 24-30). La liturgia «continua la narrazione della creazione del mondo» ha detto subito il Papa, facendo anche notare come sembri «che con la creazione dell’uomo tutto sia finito», tanto che «Dio si riposa». Però «manca qualcosa: l’uomo era solo» e di quella «solitudine Dio stesso se ne accorse: “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”» si legge, appunto, nella Genesi.
Così «il Signore artigianalmente — ma questa è una forma letteraria per dirlo — “plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati”» ha affermato il Papa rileggendo il passo biblico. E «Dio disse» all’uomo: «questa sarà la tua compagnia. dalle un nome». Da parte di Dio, ha proseguito Francesco, «questo è un mandato di dominio». In pratica dice all’uomo: «Tu sarai il padrone di questi, quello che dà il nome, quello che comanda”». Ma «per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse» si legge nella Genesi. Così «l’uomo era solo, con tutti questi animali: “Ma, senti, perché non prendi un cane, fedele, che ti accompagni nella vita, poi due gatti per accarezzarli: il cane fedele è buono, i gatti sono carini, per alcuni, per altri no, per i topi no!». Però l’uomo «non trovava in questi animali una compagnia» e, in sostanza, «era solo».
Francesco ha proseguito riproponendo punto per punto il passo della Genesi: «Allora il Signore — continua il racconto — “fece scendere un torpore sull’uomo”: lo fa dormire. Un uomo solo, la solitudine, adesso l’uomo viene addormentato, il sogno dell’uomo: si addormentò». E «artigianalmente — questo è scritto letteralmente — gli tolse la costola e fece “una donna e la condusse all’uomo”. L’uomo, quando la vide, disse: “Ah, questa volta sì! Questa è ossa dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna — dà un nome — perché dall’uomo è stata tolta”». Insomma, ha affermato Francesco, per l’uomo «è una cosa differente da tutto quello che aveva, era quello che gli mancava per non essere solo: la donna, la scoprì, la vide». Ma «prima di vederla, l’ha sognata». Infatti, ha detto il Papa, «per capire una donna è necessario sognarla, prima; non la si può capire come tutti gli altri viventi: è una cosa differente, è una cosa diversa». Proprio «così Dio l’ha fatta: per essere sognata, prima».
«Tante volte — ha fatto notare il Pontefice — quando noi parliamo delle donne, parliamo in modo funzionale: la donna è per fare questo, per fare, no! Prima è per un’altra cosa: la donna porta qualcosa che, senza di lei, il mondo non sarebbe così». La donna «è una cosa differente, è una cosa che porta una ricchezza che l’uomo e tutto il creato e tutti gli animali non hanno». Anche «Adamo, prima di vederla, l’ha sognata: c’è qualcosa di poesia, in questa narrazione». E «poi il terzo passo, quando Adamo dice “Questa è ossa dalle mie ossa e carne dalla mia carne”: il destino di tutti e due». Si legge, infatti, nella Genesi: «Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne». Sì, «un’unica carne».
«Adamo — ha affermato ancora Francesco — non poteva essere un’unica carne con gli uccelli, con il cane, con il gatto, con tutti gli animali, con tutto il creato: no, no! Solo con la donna e questo è il destino, questo è il futuro, questo è quello che mancava». E «la donna viene così a incoronare il creato, di più: porta armonia al creato». Perciò «quando non c’è la donna, manca l’armonia». Anche «noi diciamo, parlando: questa è una società con un forte atteggiamento maschile. Manca la donna». E magari si dice pure che «la donna è per lavare i piatti, per fare». Invece «no: la donna è per portare armonia; senza la donna non c’è armonia». L’uomo e la donna «non sono uguali, non sono uno superiore all’altro, no. Soltanto che l’uomo non porta l’armonia: è lei che porta quella armonia che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella».
«Tre passi», dunque, ha rilanciato il Pontefice. Anzitutto «l’uomo solo, la solitudine dell’uomo senza la donna; secondo, il sogno: mai si può capire una donna senza sognarla prima; terzo, il destino: una sola carne».
«Mi è capitato alcuni mesi fa — ha confidato Francesco — in una delle udienze, quando andavo salutando la gente che era dietro le transenne, una coppia di sposi che celebrava il sessantesimo di matrimonio: non erano tanto anziani perché si erano sposati giovani, andavano sull’ottantina, ma stavano bene, sorridenti». Vedendoli il Papa ha domandato loro — perché, ha sorriso, «sempre domando qualcosa, scherzando, alla gente che fa gli anniversari di matrimonio» — chi dei due avesse avuto «più pazienza» nei sessant’anni di matrimonio. E «loro che mi guardavano, si sono guardati negli occhi — non dimentico mai quegli occhi — poi sono tornati e mi hanno detto, tutti e due insieme: “Siamo innamorati”». Ecco, ha aggiunto Francesco, «dopo sessant’anni, questo significa una sola carne e questo è quello che porta la donna: la capacità di innamorarsi. L’armonia al mondo».
«Tante volte — ha riconosciuto il Papa — sentiamo dire: “È necessario che in questa società, in questa istituzione, che qui ci sia una donna perché faccia questo, faccia queste cose”». Ma «la funzionalità non è lo scopo della donna: è vero che la donna deve fare cose e fa — come tutti noi facciamo — cose». Però «lo scopo della donna è fare l’armonia e senza la donna non c’è l’armonia nel mondo». Sì, ha insistito il Pontefice, «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, è vero, ma sfruttare una donna è di più: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo». È veramente «distruggere, non è solo un reato, un crimine: è una distruzione, è tornare indietro, è distruggere l’armonia”».
«Questo è il grande dono di Dio: ci ha dato la donna» ha affermato il Pontefice. E nel passo del Vangelo di Marco, proposto oggi dalla liturgia, «abbiamo sentito di che cosa è capace una donna» ha fatto notare Francesco, riferendosi alla donna la cui figlia era posseduta da uno spirito impuro. Una donna «coraggiosa» che «è andata avanti con coraggio, ma è di più, è di più: la donna è l’armonia, è la poesia, è la bellezza». Al punto che «senza di lei il mondo non sarebbe così bello, non sarebbe armonico».
https://w2.vatican.va/content/france...lle-donne.html
amate i vostri nemici
Non hai risposto proprio a nessuno Cono. Io le robe che copincolli non le leggo neppure. Voglio il tuo di pensiero.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
"la donna è «il grande dono di Dio»"
Ah, ecco perché la maggior parte dei maschi crede che la donna gli appartenga... e poi, quando questa si ribella, scappa, li "femmicidono".
A casa mia ci sono tre donne.... una moglie e due figlie, nessuna mi appartiene, nessuna è un dono di Dio... sono esseri umani come lo sono io e appartengono a loro stesse, così come io appartengo a me, punto.
Bambol utente of the decade
Vega non è rimasta da nessuna parte, nemmeno alla guerra, che invece la fai tu e gli altri bei campioni di civiltà portando avanti certe concezioni e battaglie.
E guarda che lo sfruttamento della donna non passa certo solo da violenze e prostituzione o da immagini e sesso nella pubblicità, moda e altro. Fra le perle di pillon, il martellamento religioso e non sulla donna-madre ci sta pure qui l'uso e gestione di quello che abbiamo fra le gambe e della persona. Passera disponibile a casa, a letto e fuori dal letto (pulire, cucinare ecc...) e fare la fattrice.
Quindi benvenuto anche tu nel club dei "Diversamente-sfruttatori di passera"!!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple