Non chiedo consulenza al ragioniere per quanto riguarda le retribuzioni del male; il ragioniere con i conti tende a quadrare il bilancio futuro tra i dare e gli avere, ossia ricavi e costi; io invece non tengo conti in sospeso poiché applico alla contabilità il sistema del controllo costante chiamato anche bilancio di verifica, che è una caratteristica di un buon budget.
Mentre il ragioniere può, con tanti dare e avere, confondersi e pregiudicare la fase finale il commercialista controlla in tempo reale, e l'errore non crea guai futuri ma viene subito riscontrato ed analizzato.
In verità ho esercitato la professione appena laureato per un paio d'anni; ma sia l'oligopolio dei commercialisti già affermati che era potente e sia il fatto che il cliente, bravura o no, voleva sempre fregare il fisco tramite me, ossia la comunità come io la vedo,ho rinunciato per non andare contro i miei principi di onestà e correttezza.
Tu non ricordi male, sono io che mi sono dimenticato.
Ho fatto tali domande a chi si è espresso in tal modo perché spesso con una generica parola vogliamo dire tutto, ma in fondo non si dice niente
Ciò di cui non si sa è meglio tacere.
Noi ragioniamo da uomini, Dio ragiona, se ragiona, da Dio. L'unico modo che può rendere una certa idea su Dio, sempre umana, è per analogia, un po' come le parabole di Gesù.