Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
Argomento scottante e che suscita sempre polemiche: gli amanti. Le relazioni extraconiugali.
Non parlo però di giudizi nel merito, la mia domanda è più che altro questa: come si riesce a tenere in piedi più di una relazione in contemporanea? Mi fa specie la vicenda di una mia conoscente che da qualche mese si è trovata un amante e vive situazioni paradossali, tipo l'ultima è stata andare al compleanno dell'amante (presente anche la moglie di lui) con suo marito. Ma poi rischia continuamente di farsi beccare... una situazione che mi stressa solo sentendone parlare, credo che non sarei mai capace di viverla. Fatico già a gestirne una sola alla volta, di relazione. Due in contemporanea mi ucciderebbe.
Voi avete mai provato? Ce l'avete fatta?
io no, anche se sono spesso stato il "terzo";
ad essere razionali, la domanda dovrebbe essere invertita, visto che difficilmente un partner assolve a tutte le esigenze da solo; la "fatica" è dovuta proprio a tutte le inibizioni sociali della circostanza di coppia, e te lo dice uno fedelissimo, che ai si sognerebbe di tradire, almeno per ora; ma a 56 anni difficilmente si cambia...

poi, credo che in molte circostanze intervenga l'esigenza di liberarsi di quei vincoli all'identità che si creano in coppia, perché il partner e quel modulo sono una gabbia e una protezione al tempo stesso; da un lato una sicurezza, dall'altro una limitazione, che può essere sentita come iniqua, senza per questo generare la decisione di rompere;

e si può dare l'esigenza vitale di una scarica di adrenalina, di volitività, di spirito vitale che può esser venuto meno nella coppia;
più si è educati alle "regole", più la trasgressione diventa in sé un contenuto, pregiato, significante per la propria identità, affermativa;
poi, a volte il rischio di farsi beccare è corso consapevolmente, per delegare al destino una scelta che non si vuol compiere razionalmente; succede spessissimo, anche in circostanze diverse; scegliere è difficile, e se il desiderio come legittimazione non fa parte della cultura di una persona, si delega al "caso", che caso non è, ma almeno media il momento razionale che costa fatica;

un po' come quelli che si fanno lasciare, trascurano il partner scaricando su quello la decisione.