veramente, non mi sembra di aver letto proposte; forse è per questo che mi attribuisci l'intenzione di costruire un tuo pensiero organico; tu scrivi questo:
no, ecco; questo mostra la confusione delle idee; non c'è un divenire "in meglio", ma un pool di caratteristiche diversificate che, a seconda delle circostanze, si dimostrano utili o meno; circostanze poco prevedibili; le popolazioni non "caucasiche", che non hanno un lungo periodo di adattamento ad una dieta cerealicola come noi, tendono ad assimilare molto e, esposte alla dietra "occidentale", sono più a rischio-diabete; ma, in caso di una carestia, sarebbero più adatte;Il discorso sarebbe, comunque falsificato per chi ancora non è morto/ si danneggia per colpa dell'interruzione di un meccanismo che funziona da sempre, l'evoluzione in meglio.
quindi ?Ma ripeto, siamo natura noi stessi e possiamo decidere di trattare la salute pubblica in modo più o meno condannabile. Non è che tolleri un serial killer nel condominio perché ce lo ha messo la natura. Anche perché la cultura, che mi ricordi che è natura, include anche la scelta di comportamenti più o meno accettabili per sé e per gli altri e la loro imposizione, o isolamento di chi non si adegua. Tutte le migliori e peggiori cose su cui prendiamo eccome posizione noi tutti.
peccato tu non sia in grado di definire metodicamente il deterioramento della salute, chi sarebbe da ritenersi sano e chi no; Né quale utilità dovrebbe prodursi da un mondo di "sani", ove tu potessi definirli;Rispetto alla selezione naturale, e la natura ha una chiara e spietata idea nel lungo periodo di chi sia da scartare e chi no, nel modo peggiore che qualsiasi dittatura, sarebbe auspicabile trovare delle contromisure all' evidente, in molti citati campi, deterioramento della salute
in base a quale criterio pensi di poter definire una soglia-limite alla cura/alterazione del decorso naturale ? se il bambino si ammala di cancro, lo lasciamo morire, perché la natura ha deciso così ? e se no, perché no e per altri sì ?
e per quale motivo mi sarei dovuto privare di Stephen Hawking o Michel Petrucciani, ritenendo più pregiato un sanissimo Gioann il ganassa, che si accoltella allo stadio coi suoi consimili o rompe altrimenti i coglioni ?
io parlo di morale perché questa è sottintesa, se non si enunciano - come nel tuo caso - delle finalità; ma per il resto discuto anche coi nazisti dell'Illinois, senza alcun problema;, in modi che mi auguro siano meno cruenti degli unici che finora sono considerati alternative. altrimenti, attaccati alle flebo a vita. E' natura anche questa, una natura in divenire di cui l'uomo fa parte e che può rendere più o meno morale dato che di morale parli, e sicuramente più morale del modello proposto dalla natura senza l'intervento umano al mutare delle condizioni, anche ad egli stesso dovute.
quello che manca proprio nella tua postulazione è l'enunciato di valore, non morale - che, appunto, qui trascuro - ma proprio scientifico ed epistemologico;
se non definisci un valore di utilità di una strategia - un fine - è impossibile verificarne l'efficienza a fronte degli scenari possibili; non c'è alcun elemento oggettivo e ti muovi - nella migliore delle ipotesi - nella pseudo-scienza, quanto a metodo;
sai quale sarebbe un vero problema oggettivo ? non quello della - presunta - salute della popolazione vivente, ma quello della sovrappopolazione, che incontra inevitabilmente un limite oggettivo di risorse; questo sì che è un cetriolo pericolosamente presente nei dintorni del nostro posteriore !
ma, anche in questo caso, ci penserà la natura stessa prima o poi, con qualche virus mortale che colpirà le zone più antropizzate ed esposte al contagio prima che sia disponibile un vaccino; la natura eliminerà i deboli comunque, solo che potrebbero non essere i deboli a cui pensi tu.