Ma che e' il fanatismo se non credere e buttarsi su una idea specifica totalizzante?
Pochi incursioni erano suicidi a priori, salvo alcune missioni.
Poi i kamikaze giapponesi non a caso si ritenevano il vento divino.
Ma che e' il fanatismo se non credere e buttarsi su una idea specifica totalizzante?
Pochi incursioni erano suicidi a priori, salvo alcune missioni.
Poi i kamikaze giapponesi non a caso si ritenevano il vento divino.
Più che credere, era la disperazione di tentare il tutto per tutto per respingere gli alleati, oramai a ridosso delle loro coste.
I kamikaze affondarono ben 37 navi alleate, con i loro attacchi suicidi, ma ciò non bastò per vincere la guerra.
Il termine vento divino poi (kamikaze), nacque dopo che una provvidenziale tempesta affondò le navi mongole che
trasportavano un poderoso esercito per invadere il Giappone, durante il medioevo. Lo stesso accadde alla flotta
spagnola che tentò di invadere il giovane regno della regina Elisabetta I° figlia mal voluta bene da Enrico VIII
in quanto partorita da quell'Anna Bolena che fece decapitare.
Da questo fortunoso evento, cioè la mancata invasione mongola, si volle tentare una sorta di attacco seriale suicida
per respingere gli alleati.
L'atomica mise fine alla guerra e nonostante ciò il Divino Imperatore rischiò un colpo di stato perché alcuni
suoi ufficiali non volevano arrendersi.
I giapponesi applicarono la logica degli attacchi suicidi sia con aerei tradizionali che con aeri a reazione, riempiti di carburante e tritolo,
sia con siluri molto veloci, sempre guidati da piloti suicidi (uno di questi affondò una nave americana che trasportava carburante avio,
ancorata in una baia, in attesa di sbarcare il suo carico, l'esplosione distrusse completamente la nave), sia a mezzo di soldati dell'esercito
che si schiantavano contro i carri armati alleati carichi anch'essi di esplosivo.
I russi furono più furbi. Addestrarono cani con addosso zaini con esplosivo a dirigersi verso i carri armati tedeschi, tuttavia, con poco successo,
in quanto i cani tendevano a tornare indietro e ad accucciarsi sotto i carri armati russi, usati per l'addestramento.
La guerra non è altro che manifestazione di spiccate ed estreme fantasie.
Ultima modifica di bumble-bee; 04-05-2019 alle 21:22
Bambol utente of the decade
difficile parlare di vigliaccheria nel caso di uno che rinuncia a vivere; pensa a quella famiglia di miliardari delle bombe in Sri-Lanka... nemmeno a dire che tanto facevano una vita di merda;
non è per fare questioni di lana caprina, si tratta di comprendere il potenziale di idee e concezioni assolute del "giusto", come quelle religiose;
credenti e predicatori spesso in buona fede non si rendono conto del potenziale violento di fondare un'idea morale sull'"inconfutabile" fede, portata in mezzo ad opinioni che non hanno la stessa pretesa di discendenza divina.
c'� del lardo in Garfagnana
Ma pure i predicatori, in genere, si ritengono la parola di un dio che parla ed opera attraverso loro per ispirazione, poi le indicazioni escono in conformita' al modello divino che predicatori e loro ripetitori si sono costruiti.
Dovendo uniformare il mondo al volere di quel dio unico e vero si genera lo scontro in un ambiente variegato che non vuole adeguarsi alla vera verita' piu' vera, convinzione comune a predicatori e credenti.
Nella logica dello scontro e' poco efficace fronteggiare i carri armati singolarmente, meglio distruggere la fabbrica dei carri armati, ovvero colpire il popolo che con il suo pensiero sociale sostiene quel potere che contrasta la vera verita' piu' piu' vera.
Lo sviluppo dei media ottimizza enormemente tale metodo di colpire nella sua efficacia.
Io invece ho interpretato il prossimo nel Samaritano che soccorre; cioè il contrario di quello che hai capito tu.
Lasciando perdere le polemiche suscitate da Gesù nell'identificazione dei precedenti passanti, per interpretare il Vangelo io mi rifaccio il più possibile al pensiero di Gesù nascosto nel fatto; in fondo nel colloquio intimo con il Padre Gesù come uomo era completo, non aveva nulla da togliere e nulla da aggiungere, ma il suo scopo era quello di insegnare che lui, per interferire o rapportarsi con gli altri, doveva, come il soccorritore, rinunciare ad essere se stesso, cioè spogliarsi di tutto per soccorrere, di ogni identità e di ogni egoismo; infatti il Samaritano per soccorrere - a parte il sentimento (universale) di compassione, non provato da chi serve Dio solo in un modo e cioè con regole ben precise dettate dalla mondanità, come il sacerdote ed il levita ( per me oggi gli ecclesiastici) - sicuramente ha rinunciato per un attimo e poi per il tempo necessario, a pensare per sé e ad i suoi affari, urgenti o meno: ecco l'universalità del messaggio, che esce da qualsiasi schema, e spesso si identifica con gli emarginati come erano i Samaritani, che, probabilmente nel loro essere emarginati hanno vissuto situazioni simili comprendendo quindi il soccorso nel migliore dei modi, certamente meglio di chi è soggetto a regole ben precise.
Ultima modifica di crepuscolo; 05-05-2019 alle 09:35
Piu' che filtrare diffondono ed amplificano facendo diventare un episodio lontano tuo, se trova motivi di recepimento.
Quelli che sono innocenti per te, sono infedeli, miscredenti, blasfemi ed immondi per loro che vedono solo i sostenitori di governi satanici da far bruciare nel fuoco e passare a fil di spada.
questione di punti di vista, anche su chi sia da considerarsi "innocente";
i compari dicono che quello è un santo martire, e vedrai che è un'idea condivisa almeno da decine di milioni di persone;
in questi casi, non puoi dire che siano dei pervertiti, ma andare alla radice dell'idea, delle motivazioni.
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la libertà di farsi male da soli esiste mentre non credo sia libertà per gli innocenti morti.
Se tu consideri punti di vita una religione od un'idea divina come quella di uccidere ho ragione di credere che i tuoi ragionamenti vadano un pochino ridimensionati.
Quale Dio può essere considerato universale se incita alla morte? E' questine di logica e di ben pensare.
Per me una caratteristica, e non di poco conto, di un eventuale Dio universale è quello che induce alla pace, se poi c'è anche un morire per la pace e la giustizia credo sia il massimo che si possa esprimere verso quel Dio.
resta sempre una tua personale opinione;
mentre, oggettivamente, le dottrine religiose esprimono una dottrina morale che attribuiscono a Dio, la cui trasgressione è peccato; da qui, a trovare qualcuno che fa "giustizia", e molti che ritengano la cosa buona e giusta, il passo è brevissimo, malgrado le tue personali convinzioni;
siccome la storia sta lì a dimostrare, nel passato e nel presente, l'attitudine della religione ad armare con la convinzione di un bene superiore da realizzare ed imporre, in quanto divino, capisci bene che i credenti sono tutti sorvegliati speciali, a meno che non esprimano davvero una dottrina organicamente molto chiara e priva di qualsiasi ambiguità; e non parlo di blande e occasionali dichiarazioni, ma proprio di una costruzione dottrinaria coerente.
c'� del lardo in Garfagnana
Visto che non siamo più al Medio Evo lascerei perdere il peccato; il peccato verso Dio e la relativa pena, con l'unità d'Italia o con la fine temporale della Chiesa, e stato ridimensionato o per lo meno è passato in secondo ordine rispetto alla trasgressione verso le leggi della società.
sempre tua opinione;
il religioso qualsiasi ragiona in termini di peccato, non di reato, e la sua morale, espressa pubblicamente, costituisce un'aggressione e l'istigazione relativa; se io dico che l'aborto è omicidio, o che l'apostasia è un'offesa a Dio, o che certi comportamenti sono peccato, è statisticamente quasi certo che nelle moltitudini qualcuno tra i credenti si senta autorizzato a fare giustizia, e spara al medico, uccide l'apostata, o altro; e che molti, pur non condividendo la capacità di agire, approvino o scusino in qualche modo;
tu potessi entrare nelle case private di molti, ne sentiresti tante e di tutti i colori...
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