no; non è la regola del fuorigioco, né la "scientificità di un testo", ma il combinato disposto di due circostanze:
a) un assoluto indiscutibile e inconfutabile in cui il soggetto si identifica: questo è il Bene, non discutibile poiché proviene da Dio;
b) un testo che, evidentemente, non si presta a letture esclusive, impositive, come, che so, il codice della strada;
chi passi col rosso e venga sanzionato può cercare scuse, ma non mette in discussione il precetto;
nella diramazione Dio unico ---> pluralità di Dii unici, monoteismi scaturiti da alcuni testi comuni ---> pluralità di confessioni o versioni/dottrine diverse nell'ambito di una stessa religione, si determina una circostanza di sostanziale anarchia, che può essere anche vista come "libertà", ma di soggetti potenzialmente non disposti a recedere dal proprio assoluto;
un po' come la giustizia fai da te di cittadini armati, a sostituire le istituzioni, l'interpretazione autentica della legge, il monopolio della forza;
in effetti, di questo si tratta, dato che quella divina è tradizionalmente La Legge, e non a caso, visto che i testi sacri non parlano dell'alimentazione dei purosangue o della fitness per a prova costume, ma si dettano regole morali, intese come obbligatorie, con tanto di sanzioni in caso di inottemperanza;
a te risulta diversamente ?