Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
A me sembra che fatte salve le esigenze della pancia da riempiere e poi spostarsi sono piu' attratti dalle loro rigide leggi, e, se qualche giovinetta le rifiuta rischia la pelle visto il codice che vige fra parentado e giovinetti in genere ben piu' vincolati ad un credo che e' un ordinamento giuridico civile e penale.
le cose vanno quantificate, sulla base dei dati reali, non delle impressioni a pelle o di pancia; in effetti, le "rigidità" le hai ben proporzionalmente distribuite in termini di italianissimi femminicidi, e una parte dell'attrattiva che l'Italia potrebbe rivestire nei confronti di certe culture è proprio un humus tradizionalista, in fondo più benevolo e tollerante verso certe propensioni originarie; esattamente come possono esserlo certe culture dell'illegalità diffusa per chi abbia quella propensione;
se vivi in un paese della complicità, dove la denuncia è delazione e la gente si fa i fatti propri, quello che arriva orbo di qualsiasi educazione o propenso all'illecito o al crimine, si trova bene;

ma poi, ovviamente, ci vogliono decenni per l'assimilazione, a seconda di quanto il sistema interno è capace di integrare; una società molto classista tende a ghettizzare e rafforzare tutte le identità originarie, in cerca di solidarietà; è ovvio, no ? se emigravi in Svizzera o Germania negli anni 40 o 50, senza conoscere nessuno, che potevi fare ? andavi con l'indirizzo del paesano che stava già lì, e poi frequentavi la bettola dove si ballava il saltarello e si giocava a scopone dell'immigrato maceratese e ti sposavi la figlia di uno di Offida o, forse, di un siciliano, che magari a casa ti avrebbe ispirato diffidenza

al paese di nonna, negli anni 70, mandavano pregiudicati e galeotti in domicilio coatto; a parte i ragazzini, che davano un po' di confidenza a 'sti soggetti tatuati e muscolosi, a cui difficilmente si può dire qualcosa se li incontri per strada, la maggior parte degli adulti schifava in modo razzista e a pelle quella presenza, come fosse una razza animale diversa e irredimibile; mi ricordo un palermitano, Giuseppe, simpatico e gioviale, ma che trasudava da tutti i pori un potenziale di violenza spaventoso: piccoletto, fisico robustissimo e atletico da pugile, tutto tatuato, sempre in canotta quello era il biglietto da visita del "meridione", assieme al pacioso appuntato napoletano dei CC, integrato da 30 anni, e al nervoso geometra del comune, originario della Sila, figlio del funzionato postale precipitato in Vallesina tra le due guerre; si narra che quello si lamentasse del "paese disgraziato", e una vecchietta gli rispose: e ringraziate Iddio, che v'è gita vè...