Guardare negli occhi il proprio interlocutore è importante, ma ci sono persone che abbassano lo sguardo, lo distolgono per vari motivi: timidezza, timore di essere scrutati dallo sguardo altrui nel proprio intimo. Si teme che chi sta davanti tramite lo sguardo possa captare l’insicurezza (fisica, intellettuale, morale, sessuale).
Voi riuscite a guardare agevolmente negli occhi la persona con cui state parlando, anche se non la conoscete?
E’ stato notato che molti carcerati non guardano negli occhi l’interlocutore mentre parlano o raccontano di sé e della loro storia, forse per vergogna. Anche in contesti ricreativi, diversi dal lavoro, tendono ad abbassare lo sguardo.
Ovviamente ciò può succedere pure con amici, parenti e conoscenti. Dipende se si è introversi o estroversi, se si ha la personalità evitante o altri disturbi psicologici.
Ci sono individui che intimidiscono, e si tende a volgere lo sguardo. Uno sguardo fiero e sicuro di sé tende a generare nell'interlocutore una sorta di "timore", come se quella persona dovesse sovrastarci o giudicarci.
Sicuramente c'è modo e modo di guardare negli occhi. Tuttavia uno sguardo fisso spesso mette a disagio.
Per gli psicologi è patologico non riuscire a guardare l’altro negli occhi. In Giappone invece è segno di diplomazia e rispetto.