no, appunto; il fatto è che tu non dialoghi;
tu enunci pensieri in libertà assoluta - nemmeno tesi, ché sarebbe già qualcosa, implicando un vincolo di coerenza logica - la cui verifica rimanda alla tua esclusiva soggettività, e questo è la negazione del dialogo;
si può dialogare su un oggetto comune, stabilito convenzionalmente, tipo: sul Vangelo è scritto questo e quest'altro; che significano queste frasi ? oppure:
che cos'è, e che ruolo ha un dio-persona, cui attribuiamo una creazione onnipotente e sensata, "intelligente" e prescrittiva, che comanderebbe una certa morale, con bene e male, nella circostanza palese che sulla Terra si determinano quel bene o il male, umano e naturale, di cui sono beneficiarie vittime le persone, a prescindere dalle loro azioni, esattamente come se il tutto fosse solo frutto del caso ?
altrimenti, il senso del tutto è il solito: una predica dal pulpito in cui il primo arrivato viene a dirmi - esplicitamente o implicitamente - come dovrei comportarmi in base alla sua incontestabile sensibilità e al suo desiderio che esista un'intelligenza e una nozione superiore di giustizia;
non è dialogo, ma catechismo.








Rispondi Citando