Questa discussione fu già postata all'interno di altra discussione quand'ero a rischio bannatura. Ora la ripresento per i nuovi forumisti e per coloro che non leggono gli interventi all'interno di ciascuna discussione.
Da "Tesori delle Testimonianze" (vol. I):
La cerimonia nuziale non dovrebbe essere caratterizzata da troppo sfarzo né da troppi festeggiamenti, perché non vi è neppure un matrimonio su cento che risulti felice, riscuota l’approvazione di Dio e metta i coniugi in grado di glorificare meglio l’Eterno. Sono tante le tristi conseguenze di matrimoni infelici. Ci si sposa spinti da un impulso. Si pensa raramente di esaminare il problema e si considera antiquato consultare persone d’esperienza. L’impulso e le passioni sostituiscono l’amore. Molti mettono in pericolo la loro vita spirituale e attirano su di sé la maledizione di Dio, contraendo un legame matrimoniale solo per soddisfare la propria fantasia. Mi sono stati indicati i casi di alcuni che, pur sostenendo di credere nella verità , hanno commesso il grave errore di unirsi con dei non credenti. Essi speravano che l’altro coniuge avrebbe accettato il messaggio della verità , mentre è successo, purtroppo, che si è allontanato ancora di più e sono iniziate le sottili tentazioni del nemico per distogliere il credente dalla sua fede. {TT1 386.1}




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). Vorrei solo notare che un tempo, per motivi religiosi e perché la donna di solito non lavorava, il matrimonio era assai spesso un cappio al collo che dovevi portarti avanti tutta una vita anche se l'unione risultava sbagliata e quasi sempre era la moglie a rimetterci di più. C'erano comunque i figli da portare avanti, c'era la chiesa che proibiva la separazione almeno in senso formale (poiché tutti si sposavano in chiesa). Non parliamo poi del cosiddetto "adulterio", per il quale rischiavi di finire in galera...
...."i corni" comunque erano all'ordine del giorno
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