Originariamente Scritto da
xmanx
Viaggio spirituale di M. Scott Peck
Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.
Una delle cose che creano confusione intorno alle religioni è il fatto che la gente abbraccia la religione per motivi diversi. Alcuni sono attratti dalla religione per avvicinare il mistero, altri, invece, sono attratti dalla religione per sfuggire il mistero.
Non è mia intenzione biasimare coloro che usano la religione per sfuggire il mistero. Perchè si tratta di persone che, a un certo punto del proprio sviluppo psicospirituale, hanno bisogno di una fede che poggi su dogmi e su una dottrina ben definiti, ispirata a chiari principi e convinzioni cui far riferimento nella vita.
Tuttavia è mio intento dire che la persona pienamente matura a livello spirituale non è quella che rimane aggrappata a un dogma o a una dottrina, ma è piuttosto un esploratore e uno scienziato.
Una delle colpe di certi credenti è quella di pensare di avere dio in tasca. Ma una persona pienamente matura sa che non può essere così. La verità, come dio, non è qualcosa che si può confezionare in un bel pacchetto intellettuale da mettere in borsa e possedere. La verità, come dio, non è qualcosa che possiamo possedere. E' la verità, come dio, a possederci.
Il viaggio spirituale, come la scienza, è una ricerca della verità. La persona pienamente matura deve essere un ricercatore della verità come lo è lo scienziato e forse anche di più. Perchè, così come alcuni aderiscono a una religione per sfuggire il mistero, altri si dedicano alla scienza esattamente per lo stesso motivo: sfuggire il mistero.
A tutti è capitato d sentir parlare di scienziati che hanno dedicato tutta la vita a studiare il "citocromo ossigenato immerso in omogenato di tessuto prostatico di piccione con pH 3,7"; per costoro l'universo si ferma lì. Lo stesso fanno coloro che aderiscono a una religione e rimangono fermi tutta la vita nella loro "fede"; sia essa la fede in regni ultraterreni, nel karma e reincarnazioni, o negli alieni.
Sia gli uni che gli altri si sono ricavati una nicchia e per costoro l'universo si ferma lì. Nella loro nicchia di certezze o di "fedi".
Ma per cercare davvero la verità non si può scavare una nicchia in cui seppellirsi. Bisogna uscire fuori e affrontare l'ignoto, il mistero.
Quando esercitavo la mia professione di psicoterapeuta, i miei pazienti mi dicevano a volte: "Accidenti dottor Peck, sono così confuso", e io rispondevo: "E' magnifico!". E loro: "Che intende dire? E' terribile", e io: "No, no, significa che lei è benedetto". Ma essi ribadivano: "Che dice? Mi sento così male. Come posso essere benedetto?".
La confusione conduce alla ricerca della chiarezza e questa ricerca porta con sè una gran quantità di conoscenza. E, con la conoscenza, matura una nuova consapevolezza.
La gente del quindicesimo secolo, per esempio, non andò a dormire una notte del 1492, convinta che la terra fosse piatta, per svegliarsi l'indomani con la certezza che il mondo era rotondo. Attraversò un periodo di confusione e di esplorazione per individuare quale delle due convinzioni fosse quella giusta. E perchè una vecchia idea muoia e una migliore ne prenda il posto è necessario passare attraverso questi periodi di confusione.
Trovarsi in un tale periodo di confusione comporta disagio e a volte persino sofferenza. Tuttavia si tratta di una benedizione, perchè quando viviamo di questi momenti, siamo alla ricerca di cose nuove e migliori. Siamo aperti al nuovo, cerchiamo, cresciamo.
Nel mio precedente libro ho detto che la strada verso la consapevolezza consiste nel mettere tutto in discussione. Cercate e troverete tanti piccoli pezzi di verità che potrete assemblare. Non sarete mai in grado di completare il puzzle. Ma metterete assieme un numero di pezzi tale che vi permetterà di intravedere il quadro complessivo e capire che è davvero una splendida visione.