Regina Autunno ha scritto:Pudore e inibizione. Il pudore è vergogna, riserbo, timidezza o “prigione” ?Il pudore è anche una caratteristica di chi è timido, e anche in questo caso bisogna rispettarlo perchè non tutti sono disinibiti ma hanno dei pudori che bisogna saper rispettare.
La vergogna è un’emozione sociale. L'individuo valuta se stesso in termini negativi e fa attenzione ai segnali (parole o gesti)degli altri che convalidano o meno la sua opinione.
Spesso la vergogna è associata al pudore, e questo, per tradizione è una caratteristica virtù femminile: le donne che negano lo sguardo, le donne che celano il corpo e il volto (come avviene in alcune nazioni condizionate dalla religione islamica), le donne che camminano guardando verso terra con una chiusura che non consente dialogo.
Ma anche i maschi ricevono un insegnamento al pudore: il riserbo dei sentimenti.
Il pudore maschile e femminile: è un modo positivo per rendere progressiva la reciproca conoscenza, per svelarsi a poco a poco, rispettando una gradazione di comportamenti; ma può essere anche una prigione, incapacità di stare in contatto, una corazza corporea che rende precaria la conoscenza e la relazione.
Chi non conosce e pratica l’attività sessuale può esprimere questa sua dimensione attraverso il pudore, ma anche chi ha bisogno di tempo per accedere all' incontro. In tal caso il messaggio corporeo può essere tradotto dal “vorrei, ma non posso” o dal “vorrei ma non oso"; si esprime comunque con un silenzio allusivo che lascia sospesa la volontà di una delle parti in gioco.
Nella sessualità il pudore può essere importante nelle fasi iniziali, per conoscere i tempi reciproci e come barriera all' abitudine e alla perdita dei confini tra confidenza e disinteresse.
Ma la confidenza e il lasciarsi andare sono fondamentali nella sessualità se si vuole raggiungere come risultato il piacere e lo scambio. Il pudore, se diventa barriera e inibizione, non consente di vivere il corpo come ricchezza.
Si rende per questo utile di fronte ad una sessualità chiusa nel buio, nel silenzio, nella paura di mostrarsi, cercare di sciogliere il pudore che nasce dall' educazione e che è spesso legato al pensiero della vergogna.