invece, la predestinazione è un'idea abbastanza geniale, per i tempi e circostanze; pensaci:
con un taglio netto risolve parecchie contraddizioni teoretiche, evitando di dover dare spiegazioni;
ma, soprattutto, l'effetto è che, se con il libero arbitrio il fedele è "libero", ma di obbedire al precetto veicolato dal clero, e giudicato da quest'ultimo, che si fa intermediario, con la predestinazione è Dio stesso che si è occupato del destino della persona, ma nessuno conosce questo destino e può giudicare;
col paradosso che la persona diventa davvero libera, dai preti;
quello che creda nella predestinazione può sperare di essere predestinato al bene e agire in un modo che dia conferma di questo, ma se la vede direttamente con Dio, come da sua coscienza; la conseguenza è che le società della predestinazione - Nord Europa, Scandinavia, America del nord - sono quelle del pensiero laico e della democrazia liberale, che hanno educato i cittadini a quella mentalità e responsabilità; mentre quelle del libero arbitro - mediterraneo, America Latina - sono le società autoritarie, dei sudditi;
semmai, il problema di quei predestinati liberi dai preti è che sono esattamente sovraccarichi di senso di responsabilità, proprio perché privi di qualche umano che li assolva e, comandandoli, si assuma le responsabilità delle scelte, perdoni, previa confessione, ecc...: mi è stato ordinato e ho obbedito (facendo anche i miei interessi, s'intende);
non a caso, si dice che la psicanalisi è una cosa inventata dagli ebrei per consentire ai protestanti di star più rilassati, se non proprio come i cattolici, almeno provarsi![]()