@Cono
Mi fai ridere.
La diatriba tra Giacomo e Paolo, testimoniata dal brano degli Atti che ti ho citato, non riguardava i pagani. Ma i giudei.
Paolo imponeva anche ai giudei "convertiti" di non rispettare più la Legge.
E appare proprio strana questa diatriba. E sai perchè è strana? Perchè Giacomo era il fratello di Gesù (oltre a essere capo della chiesa di gerusalemme).
Per cui si suppone che conoscesse il pensiero del Gesù storico...visto che era suo fratello.
E Giacomo ha ricordato a Paolo che nemmeno per i pagani convertiti dovesse essere abolita la Legge....tanto è vero che gli ricorda che nel concilio del 50dc avevano elaborato un "set ridotto" della Legge che i pagani erano tenuti ad osservare.
Perchè Giacomo, il fratello di Gesù, affermava che quanto detto da Paolo era FALSO. Cioè, non era vero - come invece sosteneva Paolo - che la Legge dovesse essere abbandonata.
Il punto che fai finta di ignorare non è quello che ci fosse uno scontro teologico.
Ma è: perchè c'è uno scontro teologico?
I testi non sono forse "parola di dio"? E come mai dai testi emerge uno scontro tra due diverse teologie? Forse dio era in disaccordo con se stesso?
E poi: come mai Pietro aveva dei dubbi a convertire i pagani se - stando a quanto dicono i vangeli - Gesù risorto stesso aveva ordinato di predicare il vangelo a tutte le genti e a battezzare tutte le genti compresi i pagani? Forse Pietro si era dimenticato delle parole di Gesù risorto? Ma come avrebbe potuto dimenticarsele se aveva ricevuto anche lo spirito santo?
E come mai i giudei convertiti - che anche loro avevano ricevuto lo spirito santo e quindi avevano le idee chiare- che vengono a sapere che Pietro si era recato dal pagano Cornelio si scandalizzano? Forse non conoscevano le parole del Gesù risorto che - stando ai vangeli - aveva detto di battezzare tutte le genti compresi i pagani?
Lascia perdere il catechismo. E fatti qualche domanda.![]()