non è questo il punto; segui il ragionamento: io ho scritto che per poter desiderare qualcosa è necessario che l'ambito di ciò che è desiderabile non sia illimitato; pertanto, non sono ostile alla morale, né laica, né religiosa; questo a prescindere dalla mia valutazione personale su una o l'altra morale;
tutta la stampa; è una notizia dei mesi scorsi; se cerchi su internet la trovi;citami la fonte...
non è affatto da escludere, proprio perché oggetto di fede; non dimostrabile, né confutabile;quello che non capisco è perché l'ipotesi della volizione è "da escludere". su quali basi?
questo proprio no:scientifiche? e se scientifiche, perché? no, sono equivalenti le due potesi, religiosa e scientifica?
la scienza esamina ipotesi di causalità a partire da meccanismi sperimentalmente noti, come reazioni chimiche, fisiche, ecc...
l'ipotesi di un'intelligenza creatrice e autonoma nella natura, che persegua obiettivi intellegibili, non è nell'ordine delle cose osservabili;
io posso dimostrare come, a partire da determinate condizioni fisiche, riproducibili, si genera il fulmine;puoi dimostrare che il fulmine non ha una propria "volontarietà"? si tratta sempre di ipotesi, anche a livello scientifico...
semmai, è chi sostiene che il fulmine sia un "soggetto" dotato di pensiero e volizione a dover dimostrare; se ci riesce, la scienza adotterà quella tesi;
non lo so; ma è impossibile saperlo, quindi è una domanda inutile, se non per far poesia;il fulmine è l'effetto di una causa, anche se indiretto. bisogna risalire alla causa delle cause. per te la causa "prima" della realtà chi o cosa è?
beh, questo è avvenuto perché in effetti è stata la Chiesa a fare politica e condizionare le vite dei non-credenti, come avviene anche per l'Islam;allora quando il papa parla pubblicamente si riferisce ovviamente ai credenti. quelli che sono al di fuori della chiesa non dovrebbero porsi neanche il problema. invece lo fanno perché, o mossi dalla politica, o perché sentono l'esigenza di sfogare in qualche modo il proprio odio, tipo allo stadio.
nessuno ha niente da ridire sui buddisti, almeno in Europa;
beh, ma una misurazione la fai sulla tipicità: cioè, la quota di comportamenti censurati sia dalla Chiesa, sia dallo stato laico e dalla morale laica non può essere attribuita all'influenza della Chiesa;allora forse non è chiaro. il conflitto chiesa/stato c'è da sempre. ma anche una reciproca influenza. ad esempio ci sono anche tanti temi comuni. la disciplina dell'omicidio, ad esempio, è tale da condannare "quel" tipo di condotta sia da parte della chiesa che da parte dello stato. oppure il furto, la poligamia, la blasfemia, lo sfruttamento della prostituzione, l'eutanasia ecc.
non è che la censura del furto o dell'omicidio sia prerogativa della morale religiosa; sono comportamenti vietati anche in stati che hanno vietato la religione;
mentre ciò che è effettivamente peculiare nel Magistero della Chiesa cattolica, cioè che distingue quest'ultima dalle altre chiese cristiane e dalla morale laica, è generalmente respinto in toto dalle legislazioni occidentali; al punto che un integralista e tradizionalista cattolico si dovrebbe trovare molto più a suo agio in una legislazione di tipo islamico;
ha'voglia se si pone; tu hai una cultura piuttosto approssimativa: hai letto da qualche parte che "nei paesi islamici vige la sharia" e hai bevuto la cosa, evidentemente;no. allora stato e chiesa nell'islam, cioè in tutto il territorio di religione musulmana, sono un'unica cosa. il problema non si pone.
beh, non è così, non integralmente;
ci sono stati e stati, ordinamenti diversi; nonostante l'Islam sia religione di stato e in alcuni casi il clero esercita un potere politico diretto, non è affatto detto che determinati comportamenti tradizionali siano ammessi dalla legge, che è comunque scritta e distinta dalle prediche del clero.