ma quali tabelle? le sanzioni oscillano tra un minimo e un massimo, che sta proprio al giudice "decidere". ti ripeto che la prova va bene fino a un certo punto ed è sempre nella discrezione del giudice decidere di condannare sulla base delle prove. hai presente quando si dice "assoluzione per insufficienza di prove"? ecco, vuol dire che il giudice ha ritenuto che le prove "dei fatti" non sono sufficienti a condannare l'imputato.
si. allora io penso che la medicina, per come viene praticata "oggi", è come fare "il macellaio". quando galeno parlava non di "interiora", cioè "organi" umani, ma di "umori", ecco, non è che se li inventava, ma partiva dai dati all'epoca disponibili attraverso la ricerca. se la medicina non riesce a capire che non esiste una morfologia e una fisiologia del corpo umano uguale per tutti, ma che siamo tutti "diversi", allora non si va da nessuna parte. allora mi pare che una buona dose di "fede" comunisteggiante esista anche nella medicina. a prescindere dalla realtà.
giustificare no. "spiegare" o "corroborare" una ipotesi, allora si. se io dò l'assioma "dio c'è", a livello logico posso come dire "proiettare" le caratteristiche di uomo fino a pensare che come l'uomo riesce mettiamo a fabbricare "una sedia", così esiste una scala di complessità in cima alla quale sia qualcuno o qualcosa che - quantitativamente maggiore - è in grado, per induzione, di generare ad es. la "realtà sensibile". ovviamente partendo dall'assioma opposto, si può spiegare anche logicamente che dio non c'è. quindi quale è il criterio dirimente? la statistica. e credo non ci sia niente da fare in proposito.
no. come ti dicevo anche la religione parte dalla realtà e risponde alle stesse domande che si pone la scienza, però dà una risposta contraria. e lo fa ugualmente su basi logiche, cioè per induzione, deduzione, analogia, ecc.
si. la cosa ti si impone ma sempre perché all'inizio c'è qualcuno che non lo sa e beve l'acido e muore. insomma alla scienza serve l'esperienza con cui elaborare ipotesi verificabili. la stessa esperienza serve a chi comincia a ragionare sul concetto di morte fisica. c'è lo scienziato che parla come minimo di "entropia" fisica sull'esempio della entropia come legge verificabile. e c'è il credente che ti dice che la causa della morte fisica è la volontà di dio. quale delle due ipotesi è migliore a livello di verità. se rifiuti quella religiosa perché non è dimostrabile, allora devi rifiutare anche quella entropica, perché nessuno conosce ancora la temperatura "media" di tutto l'universo. o no?
si, ma l'esempio non è coerente. tu parli di macchina e ovviamente vale la scienza perché la macchina ne è un prodotto. ma se parli di miracoli, cioè fatti scientificamente "inspiegabili" anche se verificabili, allora devi per forza o credere all'ipotesi religiosa oppure in quanto scienziato dire che il miracolo è qualcosa che prima o poi verrà "spiegato", anche se non lo è ancora. e quindi?
si. ovviamente l'auto è prodotta dall'uomo, e quindi quest'ultimo la conosce. ma l'uomo stesso può conoscere pienamente "sé stesso"? io se permetti direi "di no" e allora se io conosco quello che faccio ma non conosco me stesso, allora deve esserci qualcuno che conosce me, uomo, meglio di come mi conosco io. insomma eduardo fa dire al bambino "michele m'è padre a me", ma il padre di michele chi è, e il padre del padre? e il padre dei padri? un ominide? si ma il padre dell'ominide chi è? e così via fino ad ipotizzare logicamente un "demiurgo" un "fattore", insomma dio.
il tempo però come certo sai è qualcosa che non è nelle facoltà umane "condizionare", ma solo "misurare". allora chi dispone davvero del tempo, se non qualcuno che tempo non ha?
no. vedi supra.
si. allora l'astrologia si fonda come sai sull'assioma che i movimenti degli astri siano causativi di eventi sulla terra. ti faccio un esempio: quando la luna è nel perigeo, le acque dei mari aumentano di volume. e se questo è vero, allora bisogna concludere affermativamente sull'esistenza di certe "corrispondenze", almeno. o no?