Originariamente Scritto da
axeUgene
sintetico, esaustivo, di fatti e prospettive
i britannici avevano una presenza e un potere a Bruxelles; ora non più;
sono un grande mercato, importano molte merci UE; esportano molti prodotti finanziari;
ora, è possibile che si arrivi ad accordi per evitare la crisi dei rapporti commerciali, con entrambe le aree che conservano le rispettive capacità, ma non è facilissimo;
al netto di questo, UK si sbarazza della libera circolazione dei cittadini UE, ma perde il potere di condizionare le politiche dell'Unione, dove godeva di una posizione privilegiata, consolidata storicamente;
in futuro, UK potrà condizionare l' accesso al suo mercato interno delle merci europee, ma rischia molto di più in caso di iniziative UE in tema di finanza:
se la perdita del mercato britannico sarebbe un grave colpa per le economie UE, la perdita dei mercati finanziari UE, del passaporto, a vantaggio della finanza continentale, sarebbe letale per l'economia britannica, oltre alla prospettiva di dislocazione di produttori terzi, giapponesi, coreani, ecc ... privati del passaporto;
il punto è che questa storia ha rotto un equilibrio, dopo il quale il pareggio non è un risultato utile per UK, e questo perché l'incertezza spinge comunque gli operatori a ragionare sulla base dello scenario peggiore, da scontare in anticipo;
cioè, chi in UE vorrà stipulare un contratto finanziario, assicurativo, ecc... tenderà comunque a cautelarsi contro la prospettiva di incerti e preferirà rivolgersi ad un mercato regolato da normative UE;
chi vorrà vendere merci nel continente troverà più sicuro e conveniente produrle qui, ecc... a prescindere dalle stipulazioni;
per Toyota o Nissan il mercato UE è 8 volte maggiore di quello UK;
poi, c'è la rogna degli indipendentisti scozzesi e degli irlandesi delle 6 contee...
e ci sarebbe da spiegare il perché a capo della brexit ci siano dei campioni della finanza, come Johnson e Reese-Mogg; in UK si prospettano riforme ultraliberiste nel mercato del lavoro, Thatcher 2.0.