tieni pure conto che dove ci sono forti criminalità organizzate, come in Italia, la microcriminalità che attribuisci a quegli africani di fantasia sarebbe un disturbo pericoloso, perché sovrecciterebbe un territorio che gli organizzati vogliono controllare, richiamerebbe un controllo e una vigilanza indesiderata;
per questo i propensi alla delinquenza africani sono spacciatori, inseriti nel gioco italiano e non cani sciolti; la prima informazione che riceve chiunque viva in strada con propensioni borderline sono gli avvertimenti di chi controlla il territorio per attività lucrative; una rapina ad un anziano per 100 euro ne costa decine di migliaia in termini di sospensione di traffici nell'rea, per settimane o mesi; nelle tipiche zone di delinquenza i guappi esordienti sono pochissimo tollerati, se non si mettono subito al servizio di un garante e obbediscono; e i ciondolanti vengono immediatamente a contatto con chi pone loro dei limiti, magari connazionali che non vogliono grane nei loro traffici consolidati; se un senegalese fa un guaio in un posto come Perugia, o Verona, per mesi tutta la comunità locale viene rivoltata come un calzino, e quello è fritto, perché ai suoi connazionali conviene molto di più consegnarlo che essere messi in croce, siano essi onesti o traffichini e trafficanti;
le attività sono spartite in modo regolare; infatti, se vai a vedere gli episodi violenti, rapine in casa o in negozi, sono quasi sempre slavi e balcanici venuti appositamente dai loro paesi e prontamente tornati o con propensione a farlo, via terra o mare.