Mah, non credo.
potere della negazione...
non sono d'accordo, per un motivo di impianto narrativo preciso, che trova innumerevoli conferme in ogni scena; il tema del film è l'ambivalenza dei caratteri e dei sentimenti: tutti i personaggi principali mostrano una dualità e sentimenti ambivalenti; Max è complessato per il talento naturale di Noodles nell'essere oggetto di amore; inizialmente, Max non è affatto interessato a Deborah, la quale si intuisce essere poi divenuta quasi un feticcio della relazione di Max col Noodles perduto;
a sua volta, Noodles è incapace di stare al passo con l'intelligenza e l'adattabilità di Max, e questo complesso lo spinge al rifiuto in nome dei valori della strada, la lealtà, ecc...
Deborah è duale nel suo desiderio di realizzare una passione, che si mostra chiaramente come autonoma, genuina, nelle prime scene, e la spinta alla realizzazione tradizionale;
ma, in un'ottica di sceneggiatura, il suo essere parte del triangolo testimonia chiaramente l'intendimento dell'autore di non confinare il messaggio alla questione del valore dell'amicizia, visto che questa è continuamente contrassegnata da ambivalenza; se Leone avesse parteggiato apertamente per l'etica Noodles, non avrebbe avuto alcun senso strutturale della narrazione quello stupro, che descrive un tratto assolutamente oscuro del personaggio;
considera che in uno script - non in uno di quel livello - nemmeno una virgola è lasciata al caso;
bisogna distinguere il maschilismo dalla misoginia; un maschilista può essere un uomo perfettamente amorevole e rispettoso, entro quel limite ideologico; e una donna può anche trovarsi a proprio agio in una cultura maschilista e patriarcale;Colgo l'occasione per rispondere anche all'altra tua domanda su quali dovrebbero essere i cambiamenti culturali necessari per cambiare il plurisecolare gap nei rapporti uomo-donna.
Per me intervenire "direttamente" sul versante maschile del problema è fatica improba e, probabilmente, sprecata... Come dovresti fare, peraltro? Fare appello ai buoni sentimenti? Alla giustizia, ai principi di uguaglianza?.. Nah... Più facile che il famoso cammello passi attraverso la cruna di un ago piuttosto che qualcuno, individuo o "classe", rinunci ad un ruolo che gli assicura privilegi "solo" in virtù dell'adesione ai buoni sentimenti...
No: è sul versante delle donne che bisogna agire. È alle donne che bisogna insegnare, fin dalla più tenera età, che il machismo è un disvalore, che l'uomo violento non è un figo, ma solo uno stronzo. Il modello "macho" persevera tra i maschi perché ha un riscontro nel "successo" che incontra tra le donne. Se l'uomo "deciso e violento" invece di essere ammirato da molte, troppe donne, venisse circondato da unanime riprovazione e respinto con ribrezzo, il problema si risolverebbe da solo in pochissimo tempo.
ad alti livelli di intensità della violenza ricorrono patologie psicologiche vere e proprie, e gli specialisti tendono a concentrarsi su quegli aspetti;
a livelli più bassi, la questione diventa molto più complessa perché riguarda un immaginario consolidato in millenni e fondato in larga misura su posture psicologiche difficilmente eradicabili;
cioè, all'origine stessa di una relazione intervengono valutazioni di adattamento e possesso: si sceglie quella persona con una largamente inconsapevole operazione di "economia emotiva", un vero e proprio investimento; lo vedi già chiaramente negli adolescenti:
a 16 anni ti può attrarre un potenziale partner, ma se quello è molto corteggiato il timore del rifiuto o della competizione può indirizzare ad accontentarsi di un altro, a seconda delle insicurezze; questa inconsapevole "economia emotiva" induce l'aspettativa di una remunerazione: ma come, ti ho preso anche se mi piacevi meno di X, visto che sei più sfigat*, e ora mi lasci ? ma questo è il tradimento di un obbligo che mi sarebbe dovuto ! almeno nell'immaginario, ovviamente;
dall'altra parte, ci si rende intuitivamente, ma perfettamente, conto che l'attaccamento del partner si fonda sulla propria svalutazione, che diventa funzionale al controllo, e si determinano infinite micro e macro-fratture ogni volta che questa svalutazione si manifesta, fino alla caduta del desiderio, le mancate attenzioni, ecc...
ma le cose possono reggere su equilibri di diversa intensità nevrotica, complicità e dipendenze, ma anche tanto stress, che da qualche parte va a produrre effetti, esaurimenti, malattia o violenza; o, più sanamente, rottura della relazione;
io credo che il nodo centrale dell'educazione vada individuato in una cultura diversa del desiderio, sessuale, innanzitutto; perché la sessualità reificata, come pegno, oggetto di scambio o appropriazione, anziché attività di relazione e realizzazione esistenziale, introduce e fa da base a tutta l'inconsapevole contrattualistica che occupa lo spazio ideologico di quell'educazione al rispetto di se stessi di cui scrivi;
finché l'educazione non riconosce la sessualità e la relazione sessuale come qualcosa di autonomo, privo del bisogno di giustificarsi psicologicamente e socialmente come impegno sentimentale - pare ovvio, ma c'è un immaginario millenario a complottare contro - la psiche delle persone continuerà ad essere perturbata oltre il fisiologico da aspettative di relazione contrattualistiche, condizionate da un mancato incontro e percezione tra aspettative diverse;
a quel punto, davvero meglio il matrimonio combinato e le scappatelle istituzionali.
c'� del lardo in Garfagnana
Ho ricevuto la segnalazione di questo intervento che spiega ESATTAMENTE cosa si nasconde dietro il monologo della presunta signora jebreal.
E anche altre cose altrettanto vere e importanti.
La cultura...la cultura vera... è l'unico anticorpo contro il "pensiero dominante politicamente corretto" che ha degli obiettivi ben precisi che il sig. Fusaro spiega egregiamente.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
ESATTAMENTE cosa si nasconde dietro il monologo della signora Jebreal (perchè presunta poi? Mi pare sia lei non ci sono dubbi sulla sua identità) lo può sapere solo lei e chi le ha scritto il monologo, il resto sono solo libere interpretazioni e punti di vista, non rappresentano esattezza,opinioni come quelle che si esprimono qui.Ho ricevuto la segnalazione di questo intervento che spiega ESATTAMENTE cosa si nasconde dietro il monologo della presunta signora jebreal.
Chi è poi sto tizio? Uno che a sentire l'intervista dà il suo punto di vista generale e critica il festival di Sanremo, come è giusto che sia, ognuno è libero di esprimere critiche, opinioni, ma non è il padreterno per cui la sua visione rappresenta esattezza.
Questo è il tweet della presunta signora jebreal che prende in giro il Presidente degli Stati Uniti per il suo aspetto fisico.
https://twitter.com/rulajebreal/stat...07365864034305
E questi sono alcuni commenti al suo tweet:
- Poi occupiamo il parlamento per fare le leggi contro il body shaming...mi raccomando eh...
- Eh lei sul pulpito a Sanremo a fare la morale, poi si coporta così
Predicare bene, razzolare male
Tutto previsto
- Quindi? Attacca la gente per l'aspetto fisico?
- Sinceramente, non l'ho mai visto ridotto così. È grave, lei ha parlato di violenza qualche sera fa e oggi deride un politico, lo faccia nel modo appropriato, contestando le sue idee oppure le sue azioni.
- Quindi lo prendiamo in giro per il suo aspetto fisico? Ah dimenticavo: è un uomo, quindi si può.
- Questo non è body shaming immagino... Vergogna.
- Mi dispiace, ma questo è body shaming ed è inaccettabile.
- Fra tutte le cose per le quali Trump si meriterebbe il pubblico ludibrio, l’aspetto fisico è decisamente il meno rilevante. E il body shaming, nei confronti di chiunque, rimane una bassezza.
- Prendere di mira l aspetto fisico di una donna è retrogrado.
Prendere di mira l aspetto fisico di un uomo invece è concesso?
- Complimenti per il body shaming e l'incitamento all'odio.
Ultima modifica di xmanx; 08-02-2020 alle 15:07
Lo stagista.
Apprendista stregone.
la solita causa persa...
https://www.ilmessaggero.it/video/pr...e-1383571.html
c'� del lardo in Garfagnana
Episodio che risale al novembre 2015. E' comunque assai squallido attaccare difetti fisici, come ad esempio facevano di continuo con Brunetta. E ovviamente è squallido sempre, sia che lo facciano a destra che a sinistra. Comunque Rosy Bindi per me è sempre più bella che intelligente... https://www.talkymedia.it/donald-tru...-meryl-streep/
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
Per me il politicamente scorretto è in primo luogo la tendenza a bombardare popolazioni inermi coi pretesti più vari. Obama ad esempio ne sapeva qualcosa https://www.globalist.it/intelligenc...sh-208315.html. Trump tende più a farsi gli affari suoi e a ingrandire i suoi muri, magari lasciando i malcapitati curdi al loro triste destino...
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
no Turbo, questo è il solito buttarla in caciara;
i bombardamenti e la politica estera sono una cosa di cui si può discutere in modo appropriato;
ma la questione del linguaggio e del senso che ha sdoganare la "scorrettezza" è un argomento che ha un suo perché specifico; se diventa accettabile darti del vecchio demmerda in nome del non essere ipocriti tu non sei alla pari sei puoi rispondere a tono, perché comunque sei più fragile, su un letto d'ospedale o in coda alle poste, di fronte ad un infermiere o un avventore più giovane;
analogamente - per quanto non sarebbe il mio stile - la libertà del linguaggio "scorretto" non opera allo stesso modo se ad usarlo è una giornalista palestinese demmerda, oppure il comandante supremo della prima superpotenza nucleare nei confronti di un giornalista disabile.
c'� del lardo in Garfagnana
Mo andiamo fuori tema, ma io non ho sdoganato la scorrettezza. Salvini rispose in modo leggermente scorretto ad una zingara che diceva di volerlo far fuori (cosa corretta per alcuni?), chiamandola "zingaraccia". Era ministro e non doveva farlo? Ministri e zingari sono comunque esseri umani e come tali esigono rispetto in modo uguale. Né lo zingaro né il ministro possono tirar fuori il classico "Lei non sa chi sono io". Ma oggi chissà perché si tende ad attribuire solo allo zingaro la liceità di esprimersi con una frase del genere.
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
e si. lo zingaro, non in quanto zingaro, ma in quanto persona "semplice", non ha dei doveri, perché non è titolare di un "pubblico incarico". detto da un ministro è qualcosa che un po' fa riflettere. ma ovviamente "riflettere" è qualcosa che rientra nella propaganda. certe esternazioni hanno proprio questo scopo: far riflettere. ovviamente sulla base di quello che, ad oggi, è il sentire comune.