Ho visto le prime due puntate della nuova serie, m'intrigano, non vedo l'ora che torni lunedì.
Ho visto le prime due puntate della nuova serie, m'intrigano, non vedo l'ora che torni lunedì.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Purtroppo io non le ho viste, allora dici che meritano?
Non ho letto i libri quindi non so se siano meglio o peggio, secondo me sì meritano.
Il primo episodio mi ha impressionata per la violenza e lo stupro di Lila da parte del marito Stefano durante la prima notte di nozze e la realizzazione che non era il marito che si era immaginata.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
A mia mamma piace Gaia Surace
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Up!
E' iniziata ieri in tv la prima assoluta della terza stagione che corrisponde al terzo libro, Storia di chi fugge e chi resta.
Certo, mi manca la straordinaria sintassi della Ferrante e la sua capacità di penetrare nei personaggi, però non è male.
https://www.tpi.it/spettacoli/tv/l-a...0220206865400/
Ultima modifica di follemente; 07-02-2022 alle 18:53
L'ho vista, mi piace e ho intenzione di seguire anche questa la serie.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
D'accordo con Follemente e Lady
Sempre il libro è diverso dal film che si realizza
in alcuni casi è anche meglio
in questo caso NO, il libro, per quanto ben realizzato lo sceneggiato, è più intrigante
P�nta rh�i h?s potam�s
arecata � il 2� nick-name di Blasel
Sono rimasta colpita dall’aver ritrovato nella serie-tv certi ambienti degli anni ’70 proprio come me li ero immaginati leggendo il libro: la libreria in cui Elena presenta il volume che ha scritto, l’aula dove si tengono le proteste studentesche, il rione napoletano, persino i personaggi, come i Solara, erano già vivi simili se non uguali, nella mia fantasia.
L’unico ambiente che mi è parso terribile e che lontanamente non mi ero rappresentata e figurata, è la fabbrica in cui Lila lavora, le dure condizioni a cui deve sottostare, le sue pesanti condizioni di vita: ma le agitazioni del sindacato e le tensioni coi fascisti ci stanno tutte.
L'amica geniale non è divertente, non fa ridere, e non è affatto accomodante. Non ti consegna la risposta che ti aspetti e in generale tende a non dare risposte ma a porre ossessivamente alcune domande. Senza pietà continua a frugare dentro la ferita, a sfrucugliare per far uscire il sangue. Come si può essere felici, per esempio. Come si sfugge alla cappa, alla follia, al dolore che si spande su ogni cosa senza tregua. Tutti i protagonisti della tetralogia di Elena Ferrante sono di una serietà impressionante. Impegnati a testa bassa a perseguire un destino, sia pure sbagliato. La vita, per tutti, è una specie di combattimento, e c'è poco da ridere.
Di certo non prendono niente alla leggera Lenù e Lila, ognuna oppressa dal suo carico di responsabilità e manchevolezza.
Nessuno di noi vorrebbe essere Lila, o Lenù. Ma ognuna di noi ha dentro qualcosa di entrambe, una fatica, una vergogna, una chiusura. Una smarginatura. E tutte noi, nessuna esclusa, siamo figlie di quelle donne lì, che hanno lottato contro quelle madri, che non sapevano neanche dire quello che volevano essere. Donne odiose, irrisolte, faticose. E di quegli uomini, tenacemente aggrappati a quello che stavano perdendo, il predominio, l'arroganza, il privilegio di soggiogare.
L'amica geniale racconta il momento in cui il mondo ha preso la forma a cui siamo oggi abituati. Anche per questo ci cattura, perché è una specie di manuale di istruzioni della nostra infelicità . Quanto sacrificio, quanti strappi ci sono voluti per arrivare qui. Quanta solitudine, ancora tutta da scontare. Ma Lenù, Lila e tutti gli altri hanno una cosa in comune: non smettono mai di sbagliare. Ogni volta che sembrano vicini al consenso, vengono impallinati dal dissenso. Persino le due amiche non si danno mai ragione. Il torto è il vero feticcio di questa storia. Chi sa stare nel torto è quello che si avvicina di più alla verità . L'importante è non cercare mai, mai approvazione nello sguardo degli altri, perché non lo troverai. E se lo troverai, farà di te una persona peggiore.
Il commento integrale di Elena Stancanelli è su La Stampa
Chi legge "L'amica geniale" rimane coinvolto nella storia della Ferrante ed incomincia subito a leggere il secondo volume della tetralogia. Il Lettore, che ha immaginato e dato volto alle protagoniste, agli altri interpreti ed ha chiara la visione del "rione" ne segue l'evoluzione. Questa evoluzione terminerà solo alla fin del quarto ed ultimo libro e non ci si dovrà sforzare ad immaginare la vita contemporanea.
Lo sceneggiato, invece, ci ha dovuto mostrare, nelle prima serie, con la regia di Saverio Costanzo, prima due bambine scolare delle elementari, poi adolescenti, interpretate da brave sedicenni, truccate a teen ager. Nella serie attualmente in onda, la terza, mentre le protagoniste, ormai maggiorenni, sono truccate per sembrare donne e madri adulte, si nota la differenza di regia con l'impronta dell'attuale Daniele Lucchetti che ha una maniera diversa da Costanzo nel narrare il testo.
Non so se ci sarà anche una quarta stagione, la finale, ne a chi, eventualmente, sarà affidata la regia, ma mentre già nella mia mente ci sono le figure di Lila e Lenù ultracinquantenni, non sarà possibile per Margherita Mazzucco che interpreta Lenù e per Gaia Girace, che interpreta Lila, vederle protagoniste. Sarebbe troppo complicato il trucco e l'ambientazione.
Per ora godiamoci le ultime due puntate di questa terza serie, terzo libro della Ferrante della tetralogia,
P�nta rh�i h?s potam�s
arecata � il 2� nick-name di Blasel
Up!
Avevo iniziato a leggere questo 3d quando ho iniziato a leggere il primo libro
Sono incappata in alcune anticipazioni ed ho lasciato perdere la lettura degli interventi
Cosa che mi riprometto di fare a fine lettura della quadrilogia
Ho iniziato a leggere L’Amica geniale non con la reale voglia di leggere questo libro
Ma per l’urgenza di continuare a leggere un libro,
cosa che purtroppo non riuscivo piu’ a fare da tempo
Ho finito di leggere il terzo -Storia di chi fugge e di chi resta- non ne ho scritto prima perché avevo bisogno che le sensazioni legate alla lettura di questi libri, decantassero
All’inizio e’ stato un incontro un po’ freddo
Uno di quegli appuntamenti ai quali ti presenti pensando: Vediamo come sara’, vediamo se mi prende
E’ stato sorprendente addentrarmi per luoghi a me conosciuti
Luoghi da me vissuti, strade, posti in cui io stessa ho passato anni della mia vita
Ed è percorrendo queste vie che ne e’ iniziata una straordinaria avventura
Ho visto e rivissuto storie delle quali ne conosco fin troppo bene i contorni: la collera, il disagio, la rabbia, la paura, la dedizione, la perseveranza, l’esaltazione, la passione
Dentro di me sono sempre esistite Lila e Lenu, Lenu e Lila
Ho sbrogliato grovigli di cose che avevo dentro e dei quali mi ero dimenticata
Mi manca l’ultimo libro ma devo quietare il tumulto che mi hanno creato i primi tre libri per poterlo iniziare
E tornerò qui a parlarne
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-