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Opinionista
parlo da profana:
dall'accettazione dell'ombra il passaggio successivo sarebbe quello della sua integrazione. Integrare le parti misere, socialmente poco integrabili, alla propria persona rendendole attive, "funzionanti" al modo di ognuno (es. la rabbia diventa un propulsore; la ribellione una ricerca di altre strade; l'insofferenza all'autorità una spinta alla libertà; la paura una maggiore prudenza; la pigrizia una innata capacità di riposarsi al bisogno eccetera.....)
E gestire le eccedenze, non sempre facile
«Togli, o uomo, più che puoi anche il divino dalla tua anima [...]» (p. 342-b; 2010)
« Se invece restiamo fedeli alla nostra essenza, cioè alla differenziazione [...] » (p. 348-b; 2010)
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