
Originariamente Scritto da
xmanx
A Prato (e anche a Firenze) molti cinesi (quelli che ruotano attorno alle fabbriche clandestine) vivono sotto il controllo stretto della mafia cinese delle fabbriche. Se la mafia cinese delle fabbriche ha imposto la quarantena, puoi stare certa che TUTTI i cinesi, clandestini e non, che ruotano attorno a quel mondo l'hanno seguita.
La stessa cosa NON E' avvenuta in Lombardia...perchè i cinesi lombardi non sono "militarizzati" e "controllati" come quelli Toscani.
Per tornare alla tua osservazione iniziale.... E' del tutto ovvio che l'epidemia in Italia è scoppiata dopo la fine del capodanno cinese (25 gennaio). I cinesi sono rientrati in Italia in massa tra il 25 gennaio e gli inizi di febbraio. Considerando i 15 giorni medi di incubazione della malattia, l'epidemia è esplosa a partire da metà febbraio. I conti tornano alla perfezione.
L'epidemia non è esplosa in Toscana perchè in Toscana i cinesi si sono imposti l'auto-quarantena. I cinesi toscani sono molto "militarizzati"...cioè sono molto controllati dalla mafia. E l'auto-quarantena è stata imposta dalla mafia cinese e i cinesi hanno aderito.
In nord Italia non è avvenuta la stessa cosa, perchè le comunità cinesi del nord non sono legate alle "fabbriche" come quelle toscane (e quindi al controllo diretto della mafia cinese delle fabbriche). In nord italia i cinesi sono molto più "liberi" e integrati nel tessuto sociale. Nessuno gli ha imposto la quarantena, nè si sono messi in auto-quarantena come è avvenuto in Toscana (su ordine della mafia cinese delle fabbriche). Questo ha consentito una diffusione della malattia nel nord Italia.