MilanoFinanza: I tedeschi rileggano il discorso che gli fece Papa Ratzinger: "ricordatevi della storia"

"Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto", disse l'attuale Papa Emerito e le sue parole calzano ancora a pennello con la situazione di oggi

Oggi andrebbe ricordato ai tedeschi quanto disse Papa Benedetto XVI ai suoi connazionali. Era il 2011 ed anche allora l'Unione viveva un tempo di crisi come quella attuale dovuta alla pandemia di Coronavirus. Fu un celebre discorso quello che tenne Ratzinger al Parlamento di Berlino ai tempi dell'attacco all'euro e all'Italia.

In quella sede, l’attuale Papa Emerito ebbe modo di mettere a fuoco il rapporto tra potere, politica, ecologismo e legami tra stati europei come mai nessun capo di stato ha fatto negli ultimi anni.
Tre i passi salienti, attualissimi, ora che si discute su aiuti, mascherine e posti in terapia intensiva (il paese dei lander secondo le ultime statistiche è di gran lunga quello messo meglio in Unione Europea) :
1-le responsabilità storiche della Germania;
2-il ruolo del diritto e della maggioranza;
3-la triplice radice dell’Europa unita.

Sul primo punto il pontefice filosofo fu netto, crudo. ‘’La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace. Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”.."Noi tedeschi sappiamo per nostra esperienza che queste parole non sono un vuoto spauracchio. Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto – era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio’’. Un affondo incredibile, di cui si trovò scarsa traccia sui giornali tedeschi dell’epoca, quando già i più critici parlavano di Quarto Reich per definire le cure di austerity imposte alla Grecia. Quel discorso evocava ben altri spettri a Berlino.

Ma nell’affrontare il rapporto tra fede, giustizia e politica, l'uomo che in un altro importante discorso definì la finanza "un ponte fra l'oggi e il domani", fece anche un passo in più, delimitando i confini tra chi impone le decisioni e chi le applica, proprio quanto di cui si discute oggi di fronte agli egoismi che si palesano nell'Europa squassata dal virus. '’In gran parte della materia da regolare giuridicamente, quello della maggioranza può essere un criterio sufficiente. Ma è evidente che nelle questioni fondamentali del diritto, nelle quali è in gioco la dignità dell’uomo e dell’umanità, il principio maggioritario non basta: nel processo di formazione del diritto, ogni persona che ha responsabilità deve cercare lei stessa i criteri del proprio orientamento’’.

La maggioranza può sbagliare e non essere nel giusto, perché deve comunque difendere anche le minoranze. Calza perfettamente con la situazione attuale con il Nord Europa che vuole decidere per il resto dell'Unione.