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Ti sbagli Axe! Visto che entrambi da fuori sembrate che vi state sempre addosso
no, ecco, non ci stiamo sempre addosso;
questo lo fraintendi come simmetria, non so per quale meccanismo di lettura distratta, o rimozione, tanto la cosa è evidente;
è lui che disconosce lo spessore morale dei punti di vista altrui, cui attribuisce sentimenti egoistici, edonisti, degradati, quando nessuno si permette di fare altrettanto con le sue scelte personali;

volevo solo stemperare gli animi e cercare di spiegare come vede il matrimonio un credente cattolico, molto osservante
mi rendo conto che nel tuo pragmatismo italico puoi essere abituata a giudicare la questione in termini di prassi diffusa; ma questo ti fa mancare il punto essenziale:

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Io capisco il tuo punto di vista da cristiano, e credente, mi piacciono pure le parole del Papa, ho un grande rispetto per lui ma tu come credente dovresti cercare di capire e rispettare anche chi non la pensa come te e non crede, non ha fede in Dio e nella religione.
se nella mia - e credo nella tua - concezione è contemplato il pluralsmo della morale sessuale, per cui a me non crea alcun problema quanto di lecito fanno le persone della loro vita affettiva, è la tua richiesta di "rispettare" chi la pensa diversamente ad essere fuori dal mondo;

perché quello che per noi è pluralismo, e implica quel rispetto - la tua idea ha lo stesso valore morale della mia - nell'idea che espone Cono diventa relativismo, amoralità, o peccato, immoralità;

questo accade proprio perché la sessualità viene messa nel cesto delle questioni di ordine pubblico e morale; cioè, se per te o per me è irrilevante quello che fanno - legittimamente - gli altri, nel caso di Cono la libertà altrui inficia il suo obiettivo di vivere in un mondo integralmente fondato sui suoi valori, totalitario, dove non è contemplata l'esistenza di altro, parmenti degno; non c'è e non ci può essere simmetria;

qui - effettivamente avresti ragione - è inutile chiedere cosa ci sarebbe di sbagliato nel sesso ricreativo o libero, nell'autodeterminazione, ecc... la risposta sarebbe di asserzione categorica, siamo chiamati... non siamo animali, ecc... e finirebbe lì;

siccome, invece, c'è tanto da osservare in termini di psicologia della sessualità e del desiderio, secondo me vale la pena di sollecitare risposte che vadano oltre la statuizione di principi, perché tutti siamo istintivamente competitivi o invidiosi; per esempio, può essere interessante per un genitore riflettere su circostanze particolari, magari di disagio rimosso o sentimenti ambivalenti rispetto alla sessualità dei figli, o dell'idea che si ha di come si viene percepiti da loro, o dai propri amici o genitori, di come le idee diffuse operano su quelle percezioni, ecc...

per farti un esempio, io ho una coppia di amici con tre figlie; stanno insieme da quando eravamo compagni di classe, in 3a liceo, sedicenni; a quell'età ne facevano di ogni, fine anni '70; beh, mi è capitato di discutere a cena con lui, super progressista, perché era inconcepibile che la figlia maggiore, quasi diciottenne, ricevesse il ragazzo in camera sua; io non voglio sapere niente, la scopata te la devi conquistare e organizzare clandestinamente, perché sì...
mi fermo qui, perché sarebbe da scriverci un romanzo
na ci sarebbero parecchi argomenti di riflessione.