In effetti, visto che sono cristiano, la prima cosa che Gesù chiedeva ai miracolati era quella di avere fede o fiducia dentro se stessi che il miracolo avvenisse.
Poi per miracolo si può intendere molte cose e le più belle sono quelle spirituali, ad esempio che il cieco vedesse la luce ( illuminazione) di Dio, o che il sordo cominciasse ad intendere o sentire in sé il bisbiglio di Dio.
Difronte a Dio, secondo me, il miracolo è quello di recuperare una visione divina del mondo che può rivelare Dio stesso nella vita quotidiana, ed un requisito è la fiducia in sé, cioè credere che ciò avvenga.
Immergersi in Dio per me non è una religione personale, ma un modo personale di cercarlo.
Il tuo è un modo di aggredire il prossimo per non essere aggredito. Inoltre devi sapere che fissarsi su argomenti altrui è deleterio; è bene servirsi del pensiero di altri ma per una personale evoluzione altrimenti saresti soltanto una fotocopia di un originale.
Ad esempio ti posso portare la mia evoluzione religiosa basata sul Vangelo, e se ben rifletti succede un po' a tutti; l'interpretazione del Vangelo che avevo all'inizio, all'infanzia, era di memorizzare senza capire molto, poi memorizzare e capire provando ciò che mi era confacente, un po' alla volta, poi è arrivata la contraddizione col mondo difronte alla quale si può rifiutare od accettare con riserva il Vangelo, poi sei in piena nella lotta nelle e delle contraddizioni e noti che il Vangelo ti si appiccica sempre più; alla fine cominci ad intravvedere o vedere e sentire il personaggio Gesù, proprio come un miracolato a cui ho accennato prima.
Mi raccomando Arcobaleno, non lo prendere come oro colato perché è solamente una breve esplicitazione ed anche frettolosa; quindi non rivoltarmi contro ciò che ho detto perché l'ho espresso come esperienza personale.