E pace, nell'improbabile eventualità che io non veda qualcuno venirmi incontro di corsa (io non corro, sono contrario alle fatiche fisiche) e che lui non veda me o se ne freghi e che questo sia uno dei ventimila infetti su tre milioni di abitanti della zona metropolitana di Milano e provincia e che delle goccioline attraversino tre metri mantenendo una carica virale sufficente a provocarmi un infezione, mi ammalerò.
Sono nell'ordine delle idee che questo primo o poi debba accadere, perché non c'è altro modo per il momento di debellare l'efficacia del virus, come ho scritto qualche post fa non si tratta di non ammalarci, solo di non ammalarci tutti insieme.