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Discussione: Il Calendario dei Santi

  1. #1801
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Tantissimi auguri a tutti i FILIPPO del forum!

    San Filippo Neri Sacerdote

    26 maggio

    Firenze, 21 luglio 1515 - Roma, 26 maggio 1595


    Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell'attività di suo padre; ma aveva subito l'influenza dei domenicani di san Marco, dove Savonarola era stato frate non molto tempo prima, e dei benedettini di Montecassino, e all'età di diciott'anni abbandonò gli affari e andò a Roma. Là visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia. A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione, e nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e che gradualmente diedero vita al grande ospizio della Trinità. Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 sperimentò un'estasi di amore divino che si crede abbia lasciato un effetto fisico permanente sul suo cuore. Nel 1551 Filippo Neri fu ordinato prete e andò a vivere nel convitto ecclesiastico di san Girolamo, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori. Ma la sua occupazione principale era ancora il lavoro tra i giovani. San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell'Oratorio; per la sua società (i cui membri non emettono i voti che vincolano gli ordini religiosi e le congregazioni), costruì una nuova chiesa, la Chiesa Nuova, a santa Maria "in Vallicella". Diventò famoso in tutta la città e la sua influenza sui romani del tempo, a qualunque ceto appartenessero, fu incalcolabile.

    Patronato: Giovani

    Etimologia: Filippo = che ama i cavalli, dal greco
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  2. #1802
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    Auguri a chi si chiama Giovanni o Giambattista o simili: Buon onomastico ragazzi!

    Natività di San Giovanni Battista Precursore del Signore

    24 giugno

    Ain Karem, Giudea – † Macheronte? Transgiordania, I secolo


    Giovanni Battista è l'unico santo, oltre la Madre del Signore, del quale si celebra con la nascita al cielo anche la nascita secondo la carne. Fu il più grande fra i profeti perché poté additare l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. La sua vocazione profetica fin dal grembo materno è circondata di eventi straordinari, pieni di gioia messianica, che preparano la nascita di Gesù. Giovanni è il Precursore del Cristo con la parole con la vita. Il battesimo di penitenza che accompagna l'annunzio degli ultimi tempi è figura del Battesimo secondo lo Spirito. La data della festa, tre mesi dopo l'annunciazione e sei prima del Natale, risponde alle indicazioni di Luca.

    Patronato: Monaci

    Emblema: Agnello, ascia
    Martirologio Romano: Solennità della Natività di san Giovanni Battista, precursore del Signore: già nel grembo della madre, ricolma di Spirito Santo, esultò di gioia alla venuta dell’umana salvezza; la sua stessa nascita fu profezia di Cristo Signore; in lui tanta grazia rifulse, che il Signore stesso disse a suo riguardo che nessuno dei nati da donna era più grande di Giovanni Battista.
    amate i vostri nemici

  3. #1803
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    Tanti carissimi auguri di buon onomastico a tutti i TOMMASO del forum!

    San Tommaso Apostolo

    3 luglio

    Palestina - India meridionale (?), primo secolo dell’èra cristiana


    Il suo nome, in aramaico, significa “gemello”. Ci sono ignoti luogo di nascita e mestiere. Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, ci fa sentire subito la sua voce, non proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa: ma all’improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso, obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E’ sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù: preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando.
    Facciamo torto a Tommaso ricordando solo il suo momento famoso di incredulità dopo la risurrezione. Lui è ben altro che un seguace tiepido. Ma credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le sue difficoltà, si mostra com’è, ci somiglia, ci aiuta. Eccolo all’ultima Cena (Giovanni 14), stavolta come interrogante un po’ disorientato. Gesù sta per andare al Getsemani e dice che va a preparare per tutti un posto nella casa del Padre, soggiungendo: "E del luogo dove io vado voi conoscete la via". Obietta subito Tommaso, candido e confuso: "Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?". Scolaro un po’ duro di testa, ma sempre schietto, quando non capisce una cosa lo dice. E Gesù riassume per lui tutto l’insegnamento: "Io sono la via, la verità e la vita". Ora arriviamo alla sua uscita più clamorosa, che gli resterà appiccicata per sempre, e troppo severamente. Giovanni, capitolo 20: Gesù è risorto; è apparso ai discepoli, tra i quali non c’era Tommaso. E lui, sentendo parlare di risurrezione “solo da loro”, esige di toccare con mano. E’ a loro che parla, non a Gesù. E Gesù viene, otto giorni dopo, lo invita a “controllare”... Ed ecco che Tommaso, il pignolo, vola fulmineo ed entusiasta alla conclusione, chiamando Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”, come nessuno finora aveva mai fatto. E quasi gli suggerisce quella promessa per tutti, in tutti i tempi: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno".
    Tommaso è ancora citato da Giovanni al capitolo 21 durante l’apparizione di Gesù al lago di Tiberiade. Gli Atti (capitolo 1) lo nominano dopo l’Ascensione. Poi più nulla: ignoriamo quando e dove sia morto. Alcuni testi attribuiti a lui (anche un “Vangelo”) non sono ritenuti attendibili. A metà del VI secolo, il mercante egiziano Cosma Indicopleuste scrive di aver trovato nell’India meridionale gruppi inaspettati di cristiani; e di aver saputo che il Vangelo fu portato ai loro avi da Tommaso apostolo. Sono i “Tommaso-cristiani”, comunità sempre vive nel XX secolo, ma di differenti appartenenze: al cattolicesimo, a Chiese protestanti e a riti cristiano-orientali.

    Patronato: Architetti

    Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico

    Emblema: Lancia

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  4. #1804
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    Tanti carissimi auguri di buon onomastico a tutti i TOMMASO del forum!

    San Tommaso Apostolo

    3 luglio

    Palestina - India meridionale (?), primo secolo dell’èra cristiana


    Il suo nome, in aramaico, significa “gemello”. Ci sono ignoti luogo di nascita e mestiere. Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, ci fa sentire subito la sua voce, non proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa: ma all’improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso, obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E’ sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù: preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando.
    Facciamo torto a Tommaso ricordando solo il suo momento famoso di incredulità dopo la risurrezione. Lui è ben altro che un seguace tiepido. Ma credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le sue difficoltà, si mostra com’è, ci somiglia, ci aiuta. Eccolo all’ultima Cena (Giovanni 14), stavolta come interrogante un po’ disorientato. Gesù sta per andare al Getsemani e dice che va a preparare per tutti un posto nella casa del Padre, soggiungendo: "E del luogo dove io vado voi conoscete la via". Obietta subito Tommaso, candido e confuso: "Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?". Scolaro un po’ duro di testa, ma sempre schietto, quando non capisce una cosa lo dice. E Gesù riassume per lui tutto l’insegnamento: "Io sono la via, la verità e la vita". Ora arriviamo alla sua uscita più clamorosa, che gli resterà appiccicata per sempre, e troppo severamente. Giovanni, capitolo 20: Gesù è risorto; è apparso ai discepoli, tra i quali non c’era Tommaso. E lui, sentendo parlare di risurrezione “solo da loro”, esige di toccare con mano. E’ a loro che parla, non a Gesù. E Gesù viene, otto giorni dopo, lo invita a “controllare”... Ed ecco che Tommaso, il pignolo, vola fulmineo ed entusiasta alla conclusione, chiamando Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”, come nessuno finora aveva mai fatto. E quasi gli suggerisce quella promessa per tutti, in tutti i tempi: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno".
    Tommaso è ancora citato da Giovanni al capitolo 21 durante l’apparizione di Gesù al lago di Tiberiade. Gli Atti (capitolo 1) lo nominano dopo l’Ascensione. Poi più nulla: ignoriamo quando e dove sia morto. Alcuni testi attribuiti a lui (anche un “Vangelo”) non sono ritenuti attendibili. A metà del VI secolo, il mercante egiziano Cosma Indicopleuste scrive di aver trovato nell’India meridionale gruppi inaspettati di cristiani; e di aver saputo che il Vangelo fu portato ai loro avi da Tommaso apostolo. Sono i “Tommaso-cristiani”, comunità sempre vive nel XX secolo, ma di differenti appartenenze: al cattolicesimo, a Chiese protestanti e a riti cristiano-orientali.

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    Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico

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    Ho spesso pensato che il fatto che l'evangelista Giovanni si riferisca a Tommaso come didimo, ossia il gemello, proprio nel passaggio in cui viene detto che proprio lui non era presente quando Gesù si è letteralmente "fatto vivo ", fosse sospetto, quantomeno suscettibile di ulteriori indagini, ma sono il solito malpensante che cerco improbabili spiegazioni logiche quando legge di un personaggio che era morto e poi riappare come nulla fosse.
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  5. #1805
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    La didascalia è corretta: Non è che il Cristo riappare "come se nulla fosse", amico Doppio. Moltissime volte aveva preannunciato ai 12 la Sua Passione, Morte e Resurrezione.
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  6. #1806
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    Non era quella la questione, era: ma se uno ha un gemello e muore, poi riappare, ma, caso caso, quando si fa vivo il gemello non c'è, non voglio essere malfidente, ma un sospetto ce l'avrei.
    Poi potrei anche dirlo io agli amici che risorgerò, ma ci rimmarrei male se poi risorgo e reagiscono tipo "e allora? L'avevi detto, no?", insomma ho fatto una cosa particolare, almeno un po' di stupore lo pretendo. Mi spiego peggio: se io muoio e poi mi vedi vivo, è, "come se nulla fosse", a prescindere da qualsiasi cosa sia stato detto: ciò che è, è che sono morto, se poi vado in giro, sto andando in giro come se non fossi morto, ergo come se nulla fosse, letteralmente. Lo stesso succederebbe se lasciassi cadere un peso e dicessi: "adesso questo peso fluttuerà", se poi fluttua possiamo dire che fluttua "come se nulla fosse" intendendo "come se la gravità non fosse", ma ci capiremmo.

    Certo che vorrei la insipienza selettiva di Cono... come riesci a rispondere sempre a un dettaglio insignificante e ignorare il punto? Come se una moglie dicesse al marito "ti lascio" e lui rispondesse: "non preoccuparti cara, non mi stavi trattenendo".
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    Moderatore droghe

  7. #1807
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    Ahahahahahaha guarda, l'episodio dell'incredulità di San Tommaso è di profondissima importanza e contiene in sè molti aspetti psicologici, che nei secoli son stati oggetto di analisi, studi, riflessioni dei più grandi biblisti ed esegeti....
    Personalmente, ho sempre visto in lui, soprattutto, la semplicità. Non la mancanza di Fede. Ha come "provocato" il Signore, dicendo "Se non metto la mia mano nelle sue piaghe, non credo". Era troppo dispiaciuto di non essere stato presente, capisci? Fu come se invitasse il suo Maestro a fare eguaglianza

    "Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
    amate i vostri nemici

  8. #1808
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    Auguri a tutte le MONICA del Forum!!!

    Santa Monica Madre di Sant'Agostino

    27 agosto

    Tagaste, attuale Song-Ahras, Algeria, 331 - Ostia, Roma, 27 agosto 387


    Nacque a Tagaste, antica città della Numidia, nel 331. Da giovane studiò e meditò la Sacra Scrittura. Madre di Agostino d'Ippona, fu determinante nei confronti del figlio per la sua conversione al cristianesimo. A 39 anni rimase vedova e si dovette occupare di tutta la famiglia. Nella notte di Pasqua del 387 poté vedere Agostino, nel frattempo trasferitosi a Milano, battezzato insieme a tutti i familiari, ormai cristiano convinto profondamente. Poi Agostino decise di trasferirsi in Africa e dedicarsi alla vita monastica. Nelle «Confessioni» Agostino narra dei colloqui spirituali con sua madre, che si svolgevano nella quiete della casa di Ostia, tappa intermedia verso la destinazione africana, ricevendone conforto ed edificazione; ormai più che madre ella era la sorgente del suo cristianesimo. Monica morì, a seguito di febbri molto alte (forse per malaria), a 56 anni, il 27 agosto del 387. Ai figli disse di seppellire il suo corpo dove volevano, senza darsi pena, ma di ricordarsi di lei, dovunque si trovassero, all'altare del Signore.

    Patronato: Donne sposate, Madri, Vedove

    Etimologia: Monica = la solitaria, dal greco
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  9. #1809
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    Dopo la madre....il figlio!

    Sant' Agostino Vescovo e dottore della Chiesa

    28 agosto

    Tagaste (Numidia), 13 novembre 354 – Ippona (Africa), 28 agosto 430


    Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni.

    Patronato: Teologi, Stampatori

    Etimologia: Agostino = piccolo venerabile, dal latino

    Emblema: Bastone pastorale, Libro, Cuore di fuoco
    amate i vostri nemici

  10. #1810
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    Auguri a Dietrologo! E a tutti gli amici del Forum che si chiamano Michele, Gabriele e Raffaele

    Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli

    29 settembre



    Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
    Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
    Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
    Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
    Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
    amate i vostri nemici

  11. #1811
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    Buon onomastico a tutte le TERESA del forum!

    Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa

    1 ottobre

    Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897


    La Francia dell'Ottocento è il primo paese d'Europa nel quale cominciò a diffondersi la convinzione di poter fare a meno di Dio, di poter vivere come se egli non esistesse. Proprio nel paese d'Oltralpe, tuttavia, alcune figure di santi, come Teresa di Lisieux, ricordarono che il senso della vita è proprio quello di conoscere e amare Dio. Teresa nacque nel 1873 in un ambiente profondamente credente. Di recente anche i suoi genitori sono stati dichiarati beati. Ella ricevette, dunque, una educazione profondamente religiosa che presto la indusse a scegliere la vita religiosa presso il carmelo di Lisieux. Qui ella si affida progressivamente a Dio. Su suggerimento della superiora tiene un diario sul quale annota le tappe della sua vita interiore. Scrive nel 1895: «Il 9 giugno, festa della Santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri essere amato». All'amore di Dio Teresa vuol rispondere con tutte le sue forze e il suo entusiasmo giovanile. Non sa, però, che l'amore la condurrà attraverso la via della privazione e della tenebra. L'anno successivo, il 1896, si manifestano i primi segni della tubercolosi che la porterà alla morte. Ancor più dolorosa è l'esperienza dell'assenza di Dio. Abituata a vivere alla sua presenza, Teresa si trova avvolta in una tenebra in cui Le è impossibile vedere alcun segno soprannaturale. Vi è, però, un'ultima tappa compiuta dalla santa. Ella apprende che a lei, piccola, è affidata la conoscenza della piccola via, la via dell'abbandono alla volontà di Dio. La vita, allora, diviene per Teresa un gioco spensierato perché anche nei momenti di abbandono Dio vigila ed è pronto a prendere tra le sue braccia chi a Lui si affida.

    Patronato: Missionari, Francia

    Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco

    Emblema: Giglio, Rosa
    amate i vostri nemici

  12. #1812
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    Buon onomastico a tutti i CARLO e CARLA del Forum!

    San Carlo Borromeo Vescovo

    4 novembre

    Arona, Novara, 1538 - Milano, 3 novembre 1584


    Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». nel 1563 fu inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio a Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentato. Durante la peste del 1576 assistette personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584.

    Patronato: Catechisti, Vescovi

    Etimologia: Carlo = forte, virile, oppure uomo libero, dal tedesco arcaico

    Emblema: Bastone pastorale
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  13. #1813
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    Auguri a chi si chiama MARTINO o MARTINA!

    San Martino di Tours Vescovo

    11 novembre

    Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397


    Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397.

    Patronato: Mendicanti

    Etimologia: Martino = dedicato a Marte

    Emblema: Bastone pastorale, Globo di fuoco, Mantello
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  14. #1814
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    Buon onomastico alle BARBARA del Forum!

    Santa Barbara Vergine e martire

    4 dicembre

    sec. III


    Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l'impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.

    Patronato: Architetti, Minatori, Moribondi, Fucili e polvere da sparo, Vigili del Fuoco

    Etimologia: Barbara = straniera, dal greco

    Emblema: Palma, Torre
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  15. #1815
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    Buon onomastico a tutti i MAURO del forum!

    San Mauro Monaco

    15 gennaio

    VI sec.


    Leggendo tra le righe della vita di san Mauro si coglie l'importanza ancora attuale di offrire alle nuove generazioni “buone strade” su cui crescere grazie a testimoni significativi. La tradizione, infatti, lo vuole figlio di un patrizio romano che lo affidò a san Benedetto a Subiaco per l'educazione. Con Mauro, si narra, c'era anche Placido, un amico figlio di un altro patrizio. Sono pochi i dati biografici certi di Mauro, ma probabilmente quando Benedetto lasciò Subiaco il suo discepolo, esemplare nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo, vi rimase come abate. Poi le sue tracce si ritrovano sulla Loira, dove alcuni toponimi farebbero pensare a un suo passaggio.

    Etimologia: Mauro = nativo della Mauritania, oppure bruno di carnagione come un moro, dal latino.

    Pregato contro le malattie del raffreddamento, per i reumatismi e la gotta, contro i dolori muscolari, San Mauro divenne molto amato nel popolo e venerato come santo taumaturgo.
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Permessi di Scrittura

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