Finito il giro d’ispezione Gaspare tornò indietro, ignaro che gli scagnozzi di don Vito Genovese avevano trovato l’appartamento di Efua. Ancora più ignara era Efua,
la quale, terminato di lavorare, si accingeva anche lei a rientrare. Si lasciò alle spalle il “Bunga Bunga Restaurant”, percorrendo Westbridge Rd per giungere a casa.
L’auto degli agenti la seguiva poco distante. In quanto sovversiva era sorvegliata dall’intelligence di Sua Maestà in maniera costante. Giunta nei pressi della sua
abitazione, si guardò per un attimo intorno, prima entrare.
Carmelo, il killer professionista, si era appostato dentro l’appartamento, mentre Pasquale e Pippo erano rimasti fuori per controllare chi potesse giungere.
“Capo, capo, eccola.” Gridò Pippo non appena Efua inserì le chiavi nella toppa.
“Già, deve essere lei.” Disse Pasquale.
“E’ sola, capo, il fetuso non c’è.” disse Pippo.
“Me ne sono accorto Pippo, che ti sembro cieco?” rispose seccato Pasquale.
Efua entrò e sparì dalla loro vista. Pposò le chiavi nello svuota tasche posto sul mobile, all’ingresso, si tolse la giacca, le scarpe e si sdraiò sul divano chiudendo gli occhi
per riposare qualche istante. La giornata era stata pesante e poi l’agitazione la rendeva nervosa. Anche Gaspare giunse, pochi istanti dopo Efua. Arrivato sul posto, notò
subito l’auto che aveva già visto sotto casa sua la sera precedente. “Gli uomini di don Vito sono qui!” Esclamò seriamente preoccupato. Si nascose e si guardò intorno per
vedere se nei paraggi ci fosse qualcuno. L’auto era vuota, quindi dovevano esser dentro e magari avevano già Efua nelle loro mani, pensò tra se. Bisognava agire, ma come?
L’auto degli agenti era anch’essa parcheggiata poco distante. I due uomini addetti al pedinamento erano dentro, in attesa. Per un momento pensò di rivolgersi a loro, chiedendo
aiuto. Poi però, rinunciò. Cosa gli avrebbe detto? Che era inseguito dalla mala? Gli agenti avrebbero potuto trattenerli e questo avrebbe compromesso la missione di bumble.
Bisognava pensare a qualcos’altro. Si arrampicò allora sul tetto ed entrò in casa dalla finestra della soffitta, facendo attenzione a non far alcun rumore. Abbassò la scala a scomparsa
che dalla soffitta dava sul corridoio e scese silenziosamente, dirigendosi verso il salotto. In casa regnala un assoluto silenzio.
Si affacciò nella stanza e vide Efua sdraiata sul divano. Vicino a lei un uomo gli dava le spalle e le si avvicinava lentamente. Gaspare agì d’istino. Prese un vaso di cristallo appoggiato sul
tavolo del salone, si mise sulla scia di quell’uomo e, senza farsi scoprire, proprio quando l’individuo stava per mettere le mani addosso ad Efua, gli sferrò un grosso colpo sulla testa
mandando il vaso il frantumi. L’uomo cadde a terra, fragorosamente, mentre Efua, svegliatasi di soprassalto, lanciò un urlo terrorizzata dalla dalla paura.
“Zitta, non urlare, solo io, calmati.” Disse Gaspare tappandole la bocca.
“Efua spaventatissima si dimenava, mentre Gaspare faceva fatica a tenerla. Dopo qualche istante ritornò in se, permettendo a Gaspare di lasciare la presa.
“Oddio, non è possibile, mi farai prendere un infarto!!! Ma chi è questo, adesso? Che ci fa in casa mia? Com’è entrato?” Disse Efua molto agitata.
“Non ho tempo per spiegarti, dobbiamo andar via immediatamente” le rispose Gaspare, mentre sbirciava l’ingresso di casa dalla finestra del salotto, per vedere se stava arrivando qualcuno.
“Andar via? E dove?, l’appuntamento è per domani sera.” continuò Efua.
“Dobbiamo andarcene da qui, non è più sicuro. Troveremo un albergo dove rifugiarci stanotte” le spiegò, Gaspare.
“Ma io non sono pronta, non ho preparato ancora le valigie” Protestò decisamente Efua
“Valigie? Non c’è tempo per le valigie, prendi qualcosa al volo e mettilo dentro uno zaino, ma fai presto, questo tizio potrebbe svegliarsi” Cosi dicendo, frugò tra le tasche di Carmelo.
Trovò il portafoglio, con dentro delle banconote che si mise in tasca, poi trovò anche una pistola. Si mise in tasca anche quella, gli tolse la cintura e gli legò le mani dietro la schiena e
infine lo imbavagliò. Poi si appostò dietro la porta d’ingresso, per esser pronto in caso gli altri scagnozzi di Genovese fossero entrati. Nel frattempo Efua , sempre agitata e contrariata,
prese di corsa i primi indumenti che le capitava di trovare…
“E’ uno degli uomini di Genovese, vero?” Chiese.
“Si, è uno di loro. Ma ce ne devono essere altri in giro. Probabilmente saranno fuori ad aspettarmi. E’ me che cercano.” Le rispose Gaspare.
“E’ te che cercano? E allora che ci fanno in casa mia?” Disse indispettita.
“Devono avermi seguito, oppure, devono aver trovato il tuo indirizzo, non so. Fatto sta che oramai dobbiamo andarcene. Hai preso le tue cose?”
“No che non le ho prese, come faccio? Sono completamente sconvolta, non so neanche cosa prendere e cosa lasciare…. Maledizione!!!”
“Efua, prendi solo degli indumenti di ricambio… non c’è tempo. Dobbiamo fuggire dal tetto adesso.”
“Dal tetto? Lo guardò sorpresa Efua.
“Si dal tetto, e da dove allora? Fuori ci sono gli uomini di Genovese e due poliziotti di Scotland Yard, sarà difficile passare inosservati, non trovi?”
“Sarà difficile anche passare dai tetti, non trovi? Rispose sempre più contrariata Efua.
La tensione era alle stelle. Gaspare, prese Efua per un braccio e la spinse verso la scala a scomparsa che portava in soffitta. Poi aprì la finestra e uscirono.
Efua era spaventatissima. Saltarono sul tetto della casa adiacente e scesero dal lato opposto, con la speranza di seminare gangster e poliziotti. Intanto
Pasquale preoccupato di tutto quel tempo trascorso senza che Carmelo gli facesse segno di entrare, decise di lasciare il suo nascondiglio e avvicinarsi alla
porta d’ingresso. Si guardò attorno per controllare che non ci fosse nessuno in strada e poi cercò di forzare la serratura per entrare.
I poliziotti appostati in auto notarono la scena e si insospettirono.
“Hey Ralf, guarda quel tizio, l’avevi mai visto prima?” disse uno dei due.
“No John, mai visto.” Rispose l’altro.
“Guarda, ce ne un altro.” Disse Ralph, osservando Pippo, il terzo scagnozzo, il nipote mezzo scemo del boss, che si avvicinava a Pasquale, seguendone i movimenti.
“Già. Lo vedo. La ragazza è dentro. Sicuramente questi saranno altri sovversivi come lei. Magari si stanno riunendo per organizzare qualche altra manifestazione antigovernativa.”
“Già, lo penso anch’io”. Rispose l’altro. “Che facciamo?” continuò.
“Avvisiamo la centrale.” Rispose John.
“Aquila 6 a Centrale, mi ricevete?”
“Forte e chiaro, aquila 6”
“Segnaliamo due tipi sospetti che sono appena entrati in casa della sorvegliata. Pensiamo siano dei complici, altri sovversivi, chiediamo istruzioni, passo.”
“Rimanete sul posto, mandiamo dei rinforzi e poi faremo un’irruzione, passo”.
“Ricevuto, attendiamo i rinforzi allora”, Chiudo.
Entrati in casa Pasquale e Pippo procedettero con molta cautela. Guardano in ogni stanza, fino a giungere in salotto dove videro Carmelo a terra, legato e imbavagliato,
ancora incosciente. Immediatamente Pasquale si precipitò verso di lui per slegarlo. Pippo per non esser da meno, si precipitò in cucina, riempì una bacinella d’acqua per
buttarla in faccia a Carmelo, in modo da svegliarlo, ma imbarazzato e goffo, in ogni azione che prevedesse tempestività e accortezza, finì con lo sbagliare mira e lo gettò
il contenuto della bacinella, in faccia a Pasquale.
“Pippoooo!!! Che cazzo fai??? A Carmelo dobbiamo rianimare…. Non a me, imbecille!!!” Urlò tutto bagnato e disperato, Pasquale.
“Scusa capo, scusa…. mi sono confusionato!!! Rimedio subito, vado a prendere un’altra bacinella d’acqua.
“Fermo, per carità, fermo!!! Non fare niente, prima che ti affoghi con le mie mani, non fare niente… sei peggio di Giufà!!!”
“Carmelo, svegliati, Carmelo?” Che ti è successo e…. dov’è la ragazza? ”
Carmelo aprì gli occhi. Sentiva un forte dolore alla testa, “Non lo so. So Solo che era sdraiata sul divano e poi ho ricevuto un forte colpo in testa. Sono svenuto e non ricordo altro.”
“Maledizione è stato sicuramente quel fetuso di Gaspare. Ma come avrà fatto ad entrare? Noi non abbiamo visto nessuno da fuori.” Si domandò Pasquale.
“Capo, capo, guarda” lo interruppe Pippo dal corridoio, “C’è una scala a scomparsa qui. Sicuramente il fetuso si trovava in soffitta” Disse Pippo.
“Dannazione, vero è.” rispose Pasquale. Pippo nel frattempo era salito in soffitta e aveva notato la finestra aperta. “Capo, qui c’è una finestra aperta, devono essere scappati dal tetto.”
“Maledizione!!” imprecò Pasquale, “E’ scappato per la seconda volta. Adesso don Vito ci strapperà i coglioni.“
Mentre Pasquale imprecava contro il destino avverso. Ecco che da fuori una voce urlò attraverso un megafono
“Polizia, siete circondati. Uscite disarmati e con le mani alzate e non vi succederà nulla.”
Pasquale si precipitò alla finestra. Notò una cinquantina di poliziotti e delle auto della polizia che avevano circondato tutto il perimetro della strada.
“Porca miseria… e chi ce li porta questi qui adesso?” Si chiese disperato Pasquale.
“E ora che facciamo?” Chiese Carmelo, mentre si teneva con una mano del ghiaccio in testa.
“E che vuoi fare? Farti ammazzare? Presto nascondiamo le pistole non facciamoci trovare armati e usciamo… don Vito farà in modo che ci rilascino presto.”
Si liberarono delle pistole e poi sventolarono un fazzoletto dalla finestra per segnalare che si arrendevano. Appena fuori furono bloccati e ammanettati.
Altri agenti entrarono per ispezionare l’abitazione. Di Efua, nessuna traccia. Ralf chiese dove si trovasse, ma da buon siciliano omertoso, Pasquale rispose :
“Ragazza? Quale Ragazza? Noi non conosciamo nessuna ragazza.”
“Ah Si? E che ci facevate dentro l’appartamento?
“Niente volevamo fare uno scherzo ad un nostro amico… ma purtroppo, abbiamo sbagliato indirizzo, sa, non siamo molto pratici del quartiere.” Rispose Pasquale con un sorriso beffardo.
“Signore, abbiamo trovato due pistole nascoste in camera da letto” Disse un poliziotto a Ralf.
“Delle Armi? Disse sorpreso Ralf. “Portate in centrale questi individui e cercate la ragazza, non può essere molto lontano. L’abbiamo vista entrare in casa meno di un’ora fa.
“Agente, ma che fa, ci porta in galera? Noi siamo dei galantuomini, è tutto un equivoco…. Niente abbiamo fatto!” Sottolineò Pasquale, in un ultimo tentativo di farla franca.
Intanto Efua e Gaspare si stavano allontanando di corsa da Battersea attraversando la zona a sud-Est, quella che Gaspare aveva scartato, poiché molto tortuosa e poco servita
da metropolitana e bus. Ma a quel punto era importante seminare sia la polizia, che gli scagnozzi di Genovese… anche se, in realtà, gli sgherri di Genovese erano stati tratti in
arresto dalla polizia. Ma questo particolare, Gaspare ed Efua, non potevano certo saperlo.
Ultima modifica di bumble-bee; 29-05-2020 alle 23:10
Bambol utente of the decade
E noi qui, affacciati alla ringhiera per assistere al buio all'arresto dei picciotti e cercare di scorgere Efua e Gasparre in fuga...
Aut hic aut nullubi
Sempre più avvincente, Bumble!!!!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Grazie Bumble, per avermi salvato la vita, almeno per il momento
Certo che sta efua che caratterino
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Ed è qua che si crea il fraintendimento tra le donne e gli uomini
Perche’ certe donne credono che l’insistenza di un uomo sia auspicabile
Io suggerirei loro di pensare che non sono uniche
E molti uomini credono che insistendo, le suddette cedono e il loro ego trionfa
Io suggerirei loro di andare a tirare a freccette
Niente, Efua è una che se ti ha fatto capire che non è cccosa
Non cambia idea!
Allo stesso modo lo capisce chi invece percepisce che ci possa essere corrispondenza con lei
Efua è semplice, senza sovrastrutture sociali!
I giochi le piacciono
Ma in sede di piacere
Saluti!
Bah... non penso sia fraintendimento.... a volte certi uomini insistono semplicemente perché prima di darsi per vinti, le tentano tutte.
Comunque non siamo tutti uguali. Fossi stato io al posto di Gaspare, non ti avrei dato che una sola occasione per.... stare con me. Sono come Paganini...
E forse, chi lo sa, mi avresti giudicato un tantino... indisponente
Bambol utente of the decade
Io penso che tentarle tutte sia svilente sia per se’
Che per la persona che si cerca di convincere, che se non è quella che pensa di averla solo lei
Non le fai cosa gradita, dato che lei può facilmente credere che non è completamente deficiente da non sapere quello che vuole
Indisponente chi non insiste? Mah, non ho la pretesa di pensare ne’ di essere unica, ne’ di essere la sola munita di apparato genitale femminile
Ho avuto anche io i miei due di picche, che mi hanno fatto capire che forse non era quella l’utenza adatta a me
Non perché non fossi stata “scelta” ma perché a posteriori ho capito che per trovare qualcuno con il quale realmente mi capissi, sono dovuta andare fuori regione
Come sempre basta intendersi: se vuoi aggiustare un paio di scarpe, non vai dal fruttivendolo
Semplicemente alle volte e questo in modo trasversale tra i sessi
Ci si vuole avvicinare a persone che con noi non ci azzeccano nulla
È un discorso generale eh!
Niente contro Gaspare
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Beh, si... però bisogna anche dire che le persone diverse tra loro, hanno in comune almeno una cosa : il nulla.
E non avere nulla in comune può suscitare curiosità e interesse... che non è poco per iniziare una frequentazione.
Poi il resto vien da se, se ha da venire!!
Ti dedico questo brano.... che sicuramente apprezzerai, così come le immagini del video.
Buona notte.
Bambol utente of the decade
Grazie assai, tutto quel ben di Dio da mangiare alla fine del video
A quest’ora della notte
Ma sei spietato proprio
Notte!
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Si e l'altra persona nel mentre si esaspera.
Il "no" altro non significa che "no".
Anche perché se una donna vuole lo fa capire eccome se ci può essere un seguito.
Io ultimamente mi sto ritrovando a bloccare a raffica gente sui social. Che quando gli fai capire che non è cosa proseguono imperterriti. E allora addio.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .