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Risultati da 61 a 75 di 251

Discussione: Sesto: Non commettere atti impuri

  1. #61
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Roberto Benigni, la conversione... in euro
    Che sta facendo? Ha una visione?
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  2. #62
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Repetita juvant: la castità totale provoca disturbi psicosessuali (*) e tumore alla prostata...

    * Vedere la voce Margherita Maria Alacocque, se siete di stomaco forte
    https://it.wikipedia.org/wiki/Marghe...Mortificazioni

    Almeno a Masoch piaceva farsi frustare, lei faceva quelle "cose" poco igieniche come pratica religiosa

    @Vega
    Se avessero la macchina del tempo, psichiatri e psicologi si coprirebbero d'oro con questi soggettini!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #63
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Se avessero la macchina del tempo, psichiatri e psicologi si coprirebbero d'oro con questi soggettini!
    La chiesa l'ha fatta santa, quindi il papa che l'ha canonizzata approvava la coprofagia se ritenuta ordine divino
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  4. #64
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    Cono non vedo il topic del primo comandamento. Se l'hai "postato! per favore indicami il link. Ho voglia di dire qualcosa in merito.

    Oggi vi "allieto" il pomeriggio con quattro miei post dedicati al sesto comandamento. Se dopo la lettura sarete colti dall'ipersonnìa niente paura non è narcolessia.

    Comincio col primo dei quattro:

    Il sesto comandamento, riferito nel passato al solo adulterio, è stato ampliato dalla Chiesa cattolica a tutti i peccati sessuali, all’uso “indebito” della sessualità sia con altri sia da soli, inoltre ha modificato l’espressione “non fornicare” per evitare che si pensasse che il comandamento venisse limitato alla sola esclusione del peccato di adulterio. Perciò nel “Decalogo” aggiornato della Chiesa cattolica il VI comandamento afferma: “non commettere atti impuri”.

    Tale divieto è presente anche nell’Antico Testamento sia per l’adulterio sia per ogni “impurità carnale”.

    Cono ha indicato Esodo (20) e Deuteronomio (5) concordi nell'ordinare “non commetterai adulterio”. Altri testi, però, ci informano che questa proibizione valeva in modo diverso per l’uomo e per la donna: l’uomo poteva avere relazioni con donne libere (ma non quelle sposate) mentre per la donna era esclusa ogni relazione fuori dal matrimonio.

    Il libro del Levitico, nel codice di santità, elenca tutti i peccati carnali che sono meritevoli di morte. Per esempio: “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro” (Lv 20,13).

    Nel Libro di Tobia (testo contenuto nella Bibbia cristiana: Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh), redatto nel 200 a. C. circa, è indicata la “fornicazione”: rapporti tra persone libere, non coniugate., e dice: “Guàrdati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione” (Tob 4,12).

    Tra i peccati di “impurità” l’adulterio è il più grave perché include anche un’ingiustizia nei confronti della persona tradita, cui si è legati col vincolo matrimoniale.

    Gesù disse: “Avete inteso che fu detto: ‘Non commettere adulterio’; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,27-28)”.

    Dal Vangelo di Matteo “Dio vuole che l’uomo e la donna restino fedeli l’uno all’altra per sempre”: significa non tradire a chi hai detto di amare" (19, 8.

    L’attuale sesto comandamento: “non commettere atti impuri”, ha lo scopo di proteggere l’istituto matrimoniale e la famiglia, ma il senso profondo del comandamento è proteggere l’amore e una qualità dell’amore: la fedeltà,ormai fuori moda.

    Questo precetto del Decalogo si deve considerare come un contenitore della sessualità in generale, non solo a livello genitale ed erotico ma anche nell’ambito dell’amore ablativo, dell’agape come dono di sé per l’altro.

    Non bisogna mai dimenticare che uomini e donne sono persone e non cose o corpi da usare.

    Il commento forse più bello a questo comandamento lo hanno scritto nel Talmud.

    Nella lingua ebraica “Talmud” significa “insegnamento”, “istruzione”. E’ una raccolta di discussioni avvenute nei secoli tra i sapienti (Chakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta e si articola in due livelli:

    la Mishnah, che raccoglie le discussioni dei maestri più antichi fino al II sec. d. C.;

    la Ghemara, redatta tra il II e il V sec. d. C., con commenti della Mishnah.

    Il Talmud viene distinto in “Talmud di Gerusalemme o gerosolimitano”, che è il più antico, e Talmud babilonese.

    Nella pagina 79 del Talmud di Gerusalemme si legge:

    “State molto attenti a far piangere una
    donna,
    che poi Dio conta le sue lacrime!

    La donna e' uscita dalla costola
    dell'uomo,
    non dai piedi perche' dovesse essere
    pestata,
    non dalla testa per essere superiore,
    ma dal fianco per essere uguale....
    un po’ più in basso del braccio per essere
    protetta,
    e dal lato del cuore per essere amata...."

    Sono versi poetici e sempre attuali. Ma quelle parole non rispecchiano la reale condizione della donna nella società palestinese al tempo di Gesù.

    Lo storico e romanziere francese Henri Petiot, detto Daniel-Rops (1901 – 1965), nel suo libro titolato “La vita quotidiana in Palestina la tempo di Gesù” scrisse che “La sposa a quel tempo era considerata una propaggine del marito: secondo la Legge, infatti, la moglie di uno schiavo era venduta insieme a lui. La moglie doveva al marito una fedeltà assoluta, senza poter esigere altrettanto. Lo sposo aveva il diritto di ripudiarla senza la minima difficoltà. La posizione che la società riconosceva alla donna era, da qualsiasi punto di vista, inferiore.

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  5. #65
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    Nel nostro tempo la condizione della donna ebraica è ovviamente cambiata, ma nelle preghiere che gli osservanti recitano quotidianamente c’è un’espressione che crea discussioni. Essi pregano tre volte al giorno: la mattina, il pomeriggio e la sera:

    shachrìt, preghiera del mattino,

    minchà, preghiera del pomeriggio,

    arvìt o ma’arìv, preghiera della sera.

    Da molti secoli le tefilloth (= preghiere; al singolare “tefillà” ) del mattino, che si recitano al risveglio comprendono tre espressioni:

    Benedetto tu o Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto non ebreo.

    Benedetto tu o Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto schiavo.

    Benedetto tu o Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto donna.

    La terza espressione viene recitata solo dagli uomini; le donne, invece, ne recitano un’altra, che dice:

    "Benedetto tu o Signore Nostro Dio Re del mondo che mi ha fatto secondo la sua volontà".

    Questa è la formula del rito sefardita e ashkenazita.

    La frase recitata dalle donne: "che mi ha fatto secondo la sua volontà", è di solito intesa come l'accettazione passiva di un decreto divino poco favorevole, perciò da anni contestata dalle donne di religione ebraica.

    Quando venne creato l'uomo, racconta il Bereshit (1, 26), Dio disse "facciamo l'uomo" (na'asè adam), al plurale, e il midrash spiega che prima di creare l'uomo Dio si consultò con gli angeli.
    Quando invece si racconta la creazione della donna, tutti i verbi sono al singolare ("prese una delle costole …" 2, 21). Come a dire che per la creazione dell'uomo ci fu un concorso di idee e di volontà, mentre per la donna ci fu l'unica volontà divina; è per questo quindi che le donne dicono "che mi ha fatto secondo la sua volontà".

    Tra le nuove formule proposte c'è quella in cui l'uomo e la donna benedicono in positivo "che mi ha fatto maschio (o femmina)". Il problema "tecnico" è se sia legittimo introdurre formule non contemplate dalla tradizione antica e recitarle con il nome divino.

    Secondo il rav Riccardo Di Segni (rabbino capo di Roma) “non si tratta di una valutazione globale del ruolo uomo/donna, per cui uno è migliore dell'altro(a) ma di una riflessione specifica sui doveri legati alle differenti posizioni: in quanto liberi, ebrei e maschi si hanno rispetto agli altri, progressivamente, molti più obblighi (mitzwoth), e diverse responsabilità familiari, per cui il senso delle tre benedizioni è quello del ringraziamento per aver ricevuto un carico di mitzwoth superiore”.

    Daniel-Rops, autore del citato libro nel primo post, riporta un aforisma rabbinico sulle donne:

    “Da quale parte dell’uomo trarrò la donna ?”, si era chiesto l’Onnipotente. “Dalla testa? Sarà troppo orgogliosa. Dall’occhio? Sarà troppo curiosa. Dall’orecchio? Origlierà dietro gli usci. Dalla bocca? Chiacchiererà. Dalla mano? Sarà prodiga.” Alla fine prese una parte del corpo molto oscura e ben nascosta, con la speranza di renderla modesta...”.
    Ma perché Dio avrebbe dovuto trarre la donna dalla costola dell’uomo e non creare la donna e l’uomo contemporaneamente?

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  6. #66
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    Il Libro del Siracide è un testo contenuto nella Bibbia cattolica (LXX e Vulgata) ma non nella Bibbia ebraica, perché considerato apocrifo. Fu scritto a Gerusalemme nel 180 a. C. circa da Giosué, figlio di Sirach, poi tradotto in lingua greca dal nipote nel 132 a. C. circa. Il testo è composto da 51 capitoli con vari detti di genere sapienziale, sintesi della religione ebraica tradizionale e della sapienza comune.

    Il capitolo 26 inizia così:

    1 Fortunato quel marito
    che ha una donna gentile:
    avrà lunga vita.

    2 Una donna di carattere è la gioia di suo
    marito:
    egli potrà vivere i suoi giorni pienamente
    felice.

    3 Una buona moglie è un dono
    straordinario
    e lo riceve solo chi si affida al Signore:

    4 sia ricco o povero, in ogni occasione sarà
    contento
    e avrà sempre il volto sorridente e tanta
    gioia dentro di sé.


    Sfortunato chi ha una donna cattiva

    5 Tre cose mi preoccupano:
    le chiacchiere che si sentono in giro, un
    popolo in agitazione
    e le calunnie: tutte cose peggiori della
    morte.
    Ma ce n'è una quarta che mi spaventa:

    6 avere una moglie gelosa fa venire il
    crepacuore
    ed è una vera tristezza
    perché entra in gioco il flagello della
    lingua.

    7 Avere una moglie cattiva
    è come stare sotto un giogo che traballa
    e sposare una simile donna
    è come prendere in mano un serpente.

    8 Una donna che si ubriaca ti fa andare in
    bestia
    e non saprà mai controllare il suo pudore.

    9 Se una donna è poco seria, te ne accorgi
    dagli occhi
    e dal suo modo di guardarti.

    10 Con una donna sfrontata apri bene gli
    occhi,
    perché se trova un punto debole ne
    approfitta.

    11 Sta' attento al suo sguardo provocante
    e non meravigliarti se ti tradisce:

    12 come il viandante assetato apre la bocca
    e beve a qualsiasi fontana,
    così lei spalanca le braccia a tutti
    e si dà a ogni uomo che incontra.

    Una moglie perfetta

    13 Una donna sensibile è la gioia del marito,
    se poi è comprensiva lo fa ringiovanire.

    14 Una donna che parla poco è un dono del
    Signore,
    e nulla è più prezioso di una donna
    educata.

    15 Un certo pudore affascina l'uomo
    e nulla è preferibile a una donna che sa
    controllarsi.

    16 In un ambiente creato dal suo buon gusto
    una donna riservata è splendida come il
    sole sulle cime dei monti.

    17 Un bel volto sopra un corpo grazioso
    è come la lampada che brilla sul
    candelabro sacro;

    18 e belle gambe su solidi piedi
    sono come colonne d'oro su basi
    d'argento.

    Nel vecchio modo di fare esegesi e teologia prevaleva l’ideologia sessuofobica. Col Concilio Vaticano II si è tentata una lettura più personale e teologica della morale sessuale, cercando di ricondurre al rapporto matrimoniale le dimensioni dell’amore (eros, philia, agape).

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  7. #67
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    Anche nelle Sacre Scritture si parla dell’amore di coppia, come nel “Cantico dei Cantici” o la storia di Osea che viene chiamato da Dio a sposare Gomer, una prostituta.

    Il Cantico dei Cantici è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.

    Se ne attribuisce la “paternità” a Salomone, antico re di Israele del X sec. a. C. ma fu composto nel IV sec. a. C. da un autore anonimo, che fece confluire nel testo alcuni antichi poemi diffusi nell’area mesopotamica.

    Questo “canto nuziale” comprende 8 capitoli con poemi amorosi in forma dialogica tra un uomo ("Salomone") e una donna ("Sulammita").

    Dall’ottavo capitolo:

    Lo sposo

    [4] Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
    non destate, non scuotete dal sonno l'amata,
    finché non lo voglia.

    epilogo

    [5] Chi è colei che sale dal deserto,
    appoggiata al suo diletto?

    Sotto il melo ti ho svegliata;
    là, dove ti concepì tua madre,
    là, dove la tua genitrice ti partorì.

    La sposa

    [6] Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
    come sigillo sul tuo braccio;
    perché forte come la morte è l'amore,
    tenace come gli inferi è la passione:
    le sue vampe son vampe di fuoco,
    una fiamma del Signore!

    [7] Le grandi acque non possono spegnere l'amore
    né i fiumi travolgerlo.
    Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
    in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.

    the end

  8. #68
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Qua mi deludi: Apposta l'avevo sottolineata in rosso la frase che riassume tutto, LadyHawke. La Società cresce e si sviluppa, solamente se i suoi singoli componenti vivono in modo etico e morale. In ogni risvolto della Vita. Se consideriamo il nostro Corpo come Dono o come strumento, la differenza è evidente. Abissale! Secondo te vendere o comprare un Corpo è moralmente etico? Mostrarlo nudo su giornali e riviste per denaro, è eticamente accettabile? Il commercio di organi, la mutilazione genitale, la pedofilia, affittare utero e spermatozoi, non chiamano per niente in causa le nostre Coscienze?
    Siamo in Spiritualità, stiamo parlando dei Comandamenti di Dio, perchè dovremmo avere delle rèmore a dire che il nostro Corpo è importante? Che è TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO? Eppure noi bypassiamo tutto questo, preferendo ridurre il tutto a parlare di masturbazione, di Chiesa bigotta, di battutine trite e ritrìte, che non fanno più ridere nessuno....
    Speravo francamente in qualcosa di più.
    È la chiesa cattolica che mette tutto nello stesso calderone.
    Per questo dico che andrebbe rivisto
    C'è differenza tra il masturbarsi e la pedofilia o comprare un corpo.
    Se poi il corpo fosse veramente un dono, di un dono ci si fa quello che si vuole senza essere soggetto a condizioni.

    P.s. la mutilazione genitale non appartiene alla religione cattolica e neanche alla nostra cultura e società.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  9. #69
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    Esatto, un dono si può usare a piacimento, si può vendere e si può anche rifiutare o gettare, altrimenti non è un dono ma un prestito obbligato
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #70
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    Un dono è anche uno strumento, non certo un tempio sacro
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  11. #71
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    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    senza contare che l'assenza totale di sessualità forzata, ossia la castità, provoca aggressività/depressione, turbe psicosessuali fino a gravi parafilie come nei preti pedofili, e dal punto di vista fisico, tumori alla prostata negli uomini.
    Ritengo che la sessualità sia un bisogno dell'essere umano, costringerlo a castità crea problemi.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  12. #72
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Ritengo che la sessualità sia un bisogno dell'essere umano, costringerlo a castità crea problemi.
    Infatti quello che colpisce è che per Cono la castità dovrebbe essere una condizione NATURALE per l'uomo, dato che non mi spingo a pensare che voglia costringere l'essere umano a qualcosa di innaturale. Quindi secondo lui dovremmo REPRIMERE l'istinto sessuale, che è vivo in ognuno di noi, aspettando il grande amore che potrebbe non arrivare mai. E tutto questo per rispettare il proprio corpo e quello altrui. Cioè, per rispettare il corpo dovremmo negare quello che spontaneamente ci chiede. All'anima del rispetto! Questa è l'assoluta mancanza di rispetto! Ma è l'idea che porta avanti senza neppure accorgersene.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  13. #73
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Annamo bene...si stava forse parlando di mutilazione genitale e pedofilia? Di esposizione del nudo? E chi ha mai detto che il corpo non sia importante per averne cura e rispetto? A chi stai parlando, Cono? Mi sapresti dire perché il fare all'amore significa non avere rispetto del proprio corpo? In base a quale principio? Evidentemente lo hai stabilito tu.
    (Scusa lady Hawke se mi sono inserito nel discorso, ma...non ce l'ho fatta a stare zitto...)
    Secondo te passare da un letto all'altro come mangiare noccioline, significa aver rispetto del nostro Corpo? Solo per chiedere eh? Arrivare a vent'anni bruciati, avendo già fatto tutte le esperienze riempiendo il Corpo di alcol, droghe e sesso, significa considerarlo un Dono o uno strumento? Perchè passa tutto da qui. L'intimità con una Persona dovrebbe essere il suggello, di un rapporto sentimentale Turbo: Non l'inizio. Le Persone e i sentimenti non sono cose che si provano per vedere se funzionano....
    amate i vostri nemici

  14. #74
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    Mostrare nudo si e fare del corpo che appartiene a noi, qualsiasi cosa, certo che è lecito.
    Se è un dono, il proprietario originale dovrebbe farsi i fatti propri, un dono si usa come si vuole, si può accettare o rifiutare.



    Io un Dono, un Regalo (tantopiù se viene da Dio) cerco di custodirlo, di preservarlo, di averne cura....
    Se te preferisci gettarlo nell'immondizia, amen. Ne hai facoltà.
    Di sicuro, dei Doni che ci ha fatto, Dio renderà conto un giorno a ciascuno di noi.
    amate i vostri nemici

  15. #75
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono non vedo il topic del primo comandamento. Se l'hai "postato! per favore indicami il link. Ho voglia di dire qualcosa in merito.

    Oggi vi "allieto" il pomeriggio con quattro miei post dedicati al sesto comandamento. Se dopo la lettura sarete colti dall'ipersonnìa niente paura non è narcolessia.

    Comincio col primo dei quattro:

    Il sesto comandamento, riferito nel passato al solo adulterio, è stato ampliato dalla Chiesa cattolica a tutti i peccati sessuali, all’uso “indebito” della sessualità sia con altri sia da soli, inoltre ha modificato l’espressione “non fornicare” per evitare che si pensasse che il comandamento venisse limitato alla sola esclusione del peccato di adulterio. Perciò nel “Decalogo” aggiornato della Chiesa cattolica il VI comandamento afferma: “non commettere atti impuri”.

    Tale divieto è presente anche nell’Antico Testamento sia per l’adulterio sia per ogni “impurità carnale”.

    Cono ha indicato Esodo (20) e Deuteronomio (5) concordi nell'ordinare “non commetterai adulterio”. Altri testi, però, ci informano che questa proibizione valeva in modo diverso per l’uomo e per la donna: l’uomo poteva avere relazioni con donne libere (ma non quelle sposate) mentre per la donna era esclusa ogni relazione fuori dal matrimonio.

    Il libro del Levitico, nel codice di santità, elenca tutti i peccati carnali che sono meritevoli di morte. Per esempio: “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro” (Lv 20,13).

    Nel Libro di Tobia (testo contenuto nella Bibbia cristiana: Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh), redatto nel 200 a. C. circa, è indicata la “fornicazione”: rapporti tra persone libere, non coniugate., e dice: “Guàrdati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione” (Tob 4,12).

    Tra i peccati di “impurità” l’adulterio è il più grave perché include anche un’ingiustizia nei confronti della persona tradita, cui si è legati col vincolo matrimoniale.

    Gesù disse: “Avete inteso che fu detto: ‘Non commettere adulterio’; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,27-28)”.

    Dal Vangelo di Matteo “Dio vuole che l’uomo e la donna restino fedeli l’uno all’altra per sempre”: significa non tradire a chi hai detto di amare" (19, 8.

    L’attuale sesto comandamento: “non commettere atti impuri”, ha lo scopo di proteggere l’istituto matrimoniale e la famiglia, ma il senso profondo del comandamento è proteggere l’amore e una qualità dell’amore: la fedeltà,ormai fuori moda.

    Questo precetto del Decalogo si deve considerare come un contenitore della sessualità in generale, non solo a livello genitale ed erotico ma anche nell’ambito dell’amore ablativo, dell’agape come dono di sé per l’altro.

    Non bisogna mai dimenticare che uomini e donne sono persone e non cose o corpi da usare.

    Il commento forse più bello a questo comandamento lo hanno scritto nel Talmud.

    Nella lingua ebraica “Talmud” significa “insegnamento”, “istruzione”. E’ una raccolta di discussioni avvenute nei secoli tra i sapienti (Chakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta e si articola in due livelli:

    la Mishnah, che raccoglie le discussioni dei maestri più antichi fino al II sec. d. C.;

    la Ghemara, redatta tra il II e il V sec. d. C., con commenti della Mishnah.

    Il Talmud viene distinto in “Talmud di Gerusalemme o gerosolimitano”, che è il più antico, e Talmud babilonese.

    Nella pagina 79 del Talmud di Gerusalemme si legge:

    “State molto attenti a far piangere una
    donna,
    che poi Dio conta le sue lacrime!

    La donna e' uscita dalla costola
    dell'uomo,
    non dai piedi perche' dovesse essere
    pestata,
    non dalla testa per essere superiore,
    ma dal fianco per essere uguale....
    un po’ più in basso del braccio per essere
    protetta,
    e dal lato del cuore per essere amata...."

    Sono versi poetici e sempre attuali. Ma quelle parole non rispecchiano la reale condizione della donna nella società palestinese al tempo di Gesù.

    Lo storico e romanziere francese Henri Petiot, detto Daniel-Rops (1901 – 1965), nel suo libro titolato “La vita quotidiana in Palestina la tempo di Gesù” scrisse che “La sposa a quel tempo era considerata una propaggine del marito: secondo la Legge, infatti, la moglie di uno schiavo era venduta insieme a lui. La moglie doveva al marito una fedeltà assoluta, senza poter esigere altrettanto. Lo sposo aveva il diritto di ripudiarla senza la minima difficoltà. La posizione che la società riconosceva alla donna era, da qualsiasi punto di vista, inferiore.

    segue
    30 aprile 2020, caro: Primo Comandamento "Non avrai altro Dio all'infuori di me". Scorri e lo trovi. Per il resto mi complimento vivamente e con gioia con te: Hai fatto un riassunto bellissimo! Ciao!
    amate i vostri nemici

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