
Originariamente Scritto da
Doppio
Non intendo giustificare certi comportamenti, ma nemmeno avvallare certi atteggiamenti forcaioli che additano i crimini senza fare distinzioni. Il tizio che si è messo in viaggio consapevole di una malattia infettiva con protocolli di sicurezza ampiamente definiti, ha effettivamente contravvenuto ai suoi obblighi legali, fin qui non ci piove, ma il rifiuto di collaborare con i sanitari non mi risulta sia un obbligo legale, c'è di mezzo solo una questione di coscienza e di correttezza: nella medesima situazione non prederei con leggerezza l'impatto che potrebbe avere sciorinare liberamente l'intera lista dei miei contatti degli ultimi x giorni, in alcuni casi potrei preferire essere io stesso a spiegare a questi la situazione, chiedendo loro di agire di conseguenza, nel rispetto e nella tutela anche della di loro privacy.
Ipotizzo, se tu fossi sposato/a e ti fossi concesso/a una scappatella con qualcuno che ha poi manifestato dei sintomi, in nome della salute pubblica riterresti giusto dover essere obbligatoriamente esposto/a o preferiresti se quest'ultimo ti contattasse mettendoti nella condizione di presentarti spontaneamente per i controlli del caso senza dover divulgare con chi è perché ti sei messo/a in contatto?