le facce da porno ci sono dagli anni 80; nei 70 si facevano film bellissimi, soprattutto francesi, che hanno più gusto; registi veri, storie, qualche emozione autentica;le donne erano attrici vere, molto diverse tra loro, tipi "normali";
il punto è che l'idea era che solo i frequentatori dei cinema a luci rosse le avrebbero riconosciute, quindi era una birichinata da ragazze disinibite e un po' contro-culturali; potevano capitare personalità analoghe a quelle della Cardinale o della Vitti, solo che facevano sesso;
quando sono arrivate le videocassette, chi avesse fatto film porno sapeva che li avrebbe visti il mondo, quindi la tipologia umana è cambiata, e pure le produzioni;
il tutto è diventato un genere, senza scappatoie, sempre più estremo e grottesco, coi sottogeneri; un po' la differenza tra lo Squalo di Spielberg e Sharknado, con gli squali a tre teste che piovono e mangiano la gente;
perciò, la faccia da porno è quella di chi è consapevole del tipo di esibizione e mette in scena un cliché di genere, in cui conta il cliché, che è un "oggetto" diverso, per me noioso;
però, è un'assurdità la separatezza; il sesso è una cosa normale, che può essere mostrata con capacità di generare emozioni proprio mostrando l'esplicito, come per una litigata o altro in una storia normale; i film "normali" lo censurano, per principio; mentre il porno rappresenta tutt'altro, di solito nevrosi "specializzate"; niente di male, eh… però c'è proprio un gap narrativo che è in sé una nevrosi.







Non sono puritana, ma odio il brutto cinema
Però le facce da porno le riconosco, anche fuori dai cinema. 
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