Oppure le case oggi sono più piccole e a stento ci si sta in due!
Oppure le case oggi sono più piccole e a stento ci si sta in due!
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Oppure, magari, uno non c'ha voglia di esplorare la consumazione a tre!
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Ho appena cenato, grazie.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Si! Ma Dio non ci dice "Non tradire tua suocera o tua cognata", Turbo. Ci dice "Non tradire tua Moglie" "Non tradire tuo Marito"
Non parla di possesso, Dio. Parla di Fedeltà. Ci dice che il PER SEMPRE è possibile. Specie se Lo facciamo entrare ogni giorno nel nostro Matrimonio.
"Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre."
http://www.vatican.va/content/france...fidanzati.html
amate i vostri nemici
non sembra affatto impossibile;
esattamente come non è impossibile che tu, Cona e i vostri figli corriate la maratona, 42 km; se vi ci mettete d'impegno lo potete fare;
è solo moralmente irrilevante, una questione meramente privata; nel senso che quello che fanno gli altri della loro vita privata nel rispetto della legge non deve interessare;
se due persone vanno d'accordo, che stiano insieme; in caso contrario, decidano altrimenti, a prescindere da quello che può piacere a te o a me; è un valore privato, per chi lo coltiva, esattamente come correre la maratona; io posso essere fissato con la corsa, ma se tu e i tuoi alle 18 vi mettete le scarpette e andate a Vinci e ritorno, oppure state sul divano a guardare la tv, non mi riguarda, non influisce in alcun modo sulla mia vita;
peraltro, se due dirimpettai litigano tutto il giorno, si tirano i piatti davanti ai figli, ma alla sera si perdonano e si chiedono scusa, rompono comunque i coglioni, e io chiamo i carabinieri;
preferenze a parte, in via generale l'idea e l'educazione ad ipotecare i sentimenti futuri delle persone è foriera di grandi disastri; da bambini ci dicevano che l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino dei re;
i bambini non educati, o maleducati, questo non lo capiscono e sono impreparati di fronte alla diversa auto-determinazione altrui; si sentono vittime e reagiscono in modo violento, come quel padre che per punire la moglie, uccide entrambi i figli e poi si suicida; o come in quei casi meno estremi, in cui ci si vendica, sentendosi privati di un proprio diritto di imporsi come partner, diritto che tale non è;
e come quei giornalisti che della circostanza percepiscono la disperazione dell'abbandonato, e non il suo crimine, fornendo ulteriore narrazione vittimistica e giustificatoria al prossimo omicida:
del resto, il concetto è cristallino: se l'indissolubilità si elegge a valore - come nel tuo sistema - chi la infrange è un immorale, colpevole, per forza; e questo autorizza il giudizio di censura;
poi, statisticamente è sicuro che nella gran massa delle presunte vittime, ci sarà una quota di squilibrati, ed una, molto maggiore, di violenti, bambini capricciosi non educati alla circostanza di non essere i padroni del mondo.
c'� del lardo in Garfagnana
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
come postilla, una questione generale di metodo:
è necessario distinguere le preferenze dalla morale, dai valori;
una preferenza è qualcosa di individuale, indifferente per la società; io preferisco la frittura di pesce, tu la ribollita, io tifo Milan e Livorno, Cono l'Empoli; la legge non interferisce;
ma ciò che si definisce come valore, assume un rilievo morale e richiede necessariamente un presa di posizione d'autorità:
la nettezza urbana e il decoro sono un valore; pertanto, se decido di buttare via la lavatrice rotta, chiamerò il ritiro ingombranti e non la lascerò in strada; se lo faccio e passano i vigili, giustamente mi multano;
eleggere qualcosa a valore implica necessariamente una sanzione esplicita nei confronti di chi non si conformi, e la relativa motivazione in termini di disvalore sociale; altrimenti non si tratta di un valore, ma di una preferenza;
pertanto, chi - legittimamente - definisca l'unità della famiglia un valore di rango superiore a quello dell'autodeterminazione individuale dovrebbe corredare la sua valutazione di una norma esplicita; es.: il divorzio va vietato e il coniuge che abbandona va sanzionato, e farsi carico delle conseguenze di quanto afferma in termini di libertà, diritti, ecc... esattamente come nel caso di chi lasci la lavatrice rotta sul marciapiede;
chiunque postuli un valore è sempre in grado di indicare una norma corrispondente a carico del trasgressore, anche se in quel momento la legge non vieta quel comportamento; per esempio, oggi è ancora consentito fumare alla guida; domani sarà vietato, per i seguenti motivi…
poi, postulare un comportamento come valore, implica anche necessariamente un giudizio di disvalore morale su chi non si attenga a quel comportamento;
pertanto, è ipocrita dire non si tratta di giudicare le scelte personali di Tizia o Caio, perché se si afferma come valore la purezza, l'indissolubilità, l'apertura alla vita, ecc... il giudizio di disvalore su chi si comporta diversamente è conseguenza logica;
e la renitenza a formulare una norma è esattamente frutto dell'imbarazzo nel sostenere quelli come valori a fronte di chi non li condivida come tali; imbarazzo che non c'è nel caso della lavatrice lasciata in strada, o del furto, ecc... perché in questi casi è facile e ovvio argomentare il disvalore;
postulare valori implica questa responsabilità di indicare norma e sanzione per i trasgressori; se viene meno questa responsabilità, tutto il discorso si tradisce come infima preferenza, malgrado qualsiasi autorevole parere, che lascia il tempo che trova.
c'� del lardo in Garfagnana
Ah finalmente. Finché non si smonta il modo di pensare che ha Cono, che poi è il fondo limaccioso di molte italiche coscienze, anche se si ritengono più progredite, non si risolverà mai la questione femminile in Italia. È una questione che, come quella meridionale, zavorra tutto e tutti, ostacola il progresso economico ed il benessere, persino la natalità, perché dove le donne sono più libere si fanno più figli.
Sarebbe molto bello se tutte le coppie che si sposano continuassero ad amarsi per sempre. Ma l'amore e la felicità non sono qualcosa che riesci a costruire con gli alambicchi da alchimista, con tutta la buona volontà del mondo Cono.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)