Na.
Sarà la solita storia della donna inacidita e severa che non sa gioire delle cose semplici perché un giorno della sua giovinezza, ormai marcita, un tizio con un sigaro e un panama la sedusse e la mollò in mezzo al mercato del pesce di una costiera località campana.
Cose lette già
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Rdc, impareggiabile come sempre!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Puoi leggerlo direttamente qui
https://www.yumpu.com/it/document/re...le-di-rodonich
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Quella é una delle versioni del capitolo 25b
Forse é meglio che metta a disposizione degli studiosi/e uno studio critico sull'argomento (molto controverso) del capîtolo 25 del capolavoro manzoniano
« La figura di Donna Bauxede nelle versioni preliminari del capitolo 25 del capolavoro manzoniano »
Un'analisi approfondita degli aspetti ontologici ed euristici delle numerose stesure del capitolo 25, viste in un'ottica olistica ai fini di completezza semeiotica e semantica globale
La figura di quella che divenne poi nella stesura ufficiale del capolavoro manzoniano, Donna Prassede, riveste caratteri di estremo interesse. Innanzitutto, il nome. All'origine, infatti, era « Donna Bauxede », con richiami evidenti alla tradizione dei trovatori provenzali e alla saga dei « Signori di Baux », quindi una nobile figura che siede a banchetto,in un castello costruito sui sassi, con sguardo assorto, mentre nella sala risuonano danze colori e allegria, canti e rumori, suoni di risa. Ma perché lo sguardo assorto ? E qui l'autore ha esplorato diverse vie.C'é la versione catalogata come 25b. Donna Bauxite che ricorda la triste giovinezza quando, pulzella ingenua, venne sedotta da un personaggio sciupafemmineo ( tale Gaspare) che la conquise con cassate, cannoli e sarde a beccafico e che dopo una lunghissima crociera su un pedalo' condotto da un capitano col salvagente a paperetta (in quanto inesperto di nuoto, sebbene conterraneo di Archimede), l'abbandono' al mercato del pesce di Pozzuoli, in quanto inveghitosi dell'accento britisc di una biondona coi capelli tinti di scuro per modestia, delle campagne di Caserta, detta la Pisana.
Questa stesura venne pero' abbandonata, dopo aver sciacquato i panni al Ciane. Gaspare viene sostituito da un altro gentiluomo che la seduce e non é ben chiaro se con l'avvenenza fascinosa del panama e delle dita affusolate da violinista cariche di anelli, o se piuttosto stordendola con le volute azzurrine dall'aromatico sigaro o drogandola con rum cioccolatato o con tazze ramate di misture allo zenzero.
Del nome di questo sciupafemmine, di nobile e gentile aspetto e di romantica, suadente parola, non v'é traccia. In ogni caso, anche lui al mercato del pesce di Pozzuoli viene ammaliato dalla bellezza delle bionde chiome (tinte) e dall'accento albionico della Pisana, abbandonando Donna Bauxede.
L'intervento delle autorità preposte costrinse pero' all'oblio la versione 25b per violazione dei diritti d'autore a proposito del personaggio della Pisana, presente in altre italiche memoria. Resta quindi la versione 25a. Perché Donna Bauxede ha lo sguardo assorto?Cosa rivive nella sua mente ? Il personaggio di questa nobile signora, in una casa gentilizia che trasuda nobiltà e rispetto delle tradizioni , impersona la maestà della cultura, la forza morale della conoscenza vasta e approfondita, la saggezza non scevra da una punta di ironia che viene dalla contemplazione delle miserie umane da chi ha saputo elevarsi. Ma perché questo sguardo corrusco perso nell'infinito o nel passato ? E' il ricordo di quando, nella immensa biblioteca del suo amato amante appassionato (il dottor Axe-ccagarbugli), complici e galeotti gli infuocati versi che leggevano insieme...accadde quello che fanno in primavera api, istrici, falchi e poiane nella natura e ...insoma sacrifico' ad Afrodite, complice Eros...tutto quello che aveva ancora da sacrificare.La descrizione dettagliata del « sacrificio » non aggiungerebbe nulla allo studio, quindi non mi dilungo, anche se questo é il punto chiave della nascita del personaggio di Donna Prassede.
La personaltà complessa e proteiforme di Bauxede non aveva spazio nel moralistico e bigotteggiante capolavoro....quindi, la riflessione (dialettale) dell'Autore fu : « ....meglio che soprassedo... ». Quindi la versione definitiva del capitolo 25 con Donna Prassede.
Vado a mangiare i fagioli!
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Con la biondona con i capelli tinti di scuro per modestia, mi hai colpito al cuore!
Non c'è affronto più grande per una donna mediterranea che uomini in Albione hanno addirittura scambiato per Farsi!
Pisana, fuoco
Caserta, acqua
Se il gentiluomo è Kanyu, gentilmente lascialo a me
Ultima modifica di efua; 16-07-2020 alle 13:00
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Dagli scritti autografi delle galline dalle zampe dagli occhi dolci:
"Molti anni or fussero, livette una donna dal manto setoso.
Il suo nome, per destino storpiato, ella non pronunziava mai.
Nelle sue stanze, tra quadri luminosi e lumini quadrosi, appese stavano sopressate e pomodorini gialli.
Cresciuta fin troppo, ad un tratto smise; con suo disappunto si adattò ad una oltremisura, combattendo il giusto, che non fosse troppa la fatica.
La fattoria abitata da noi galline, che con fare signorile e scagazzante, abbiamo sempre tenuto lustrata, era in cima ad una collina dove, con il passare dei secoli, arrivarono gelatai, friggitori e friggitrici d'ogni fatta, lardellatori e musici rocciatori.
Al cinquantesimo anno, che la signora dal nome storpiato non aveva ancora compiuto da ormai otto anni, fu organizzato un banchetto al quale ella partecipò dopo un aperitivo esotico a base di pane e pomodoro.
Si era addormentate, sui nostri trespoli tirati a lucido per l'occasione, quando, dal fondo della sala, il vocìo di un dibattito giunse fino a noi.
-Perché non far sapere al contadino quanto è buono il cacio con le pere? -
Fu proprio al termine dell'ultima frase dell'ultimo commensale :"personalmente risolvo tutto con un bel provolone impiccato, e buona notte!", che ella giunse vagamente scazzata.
Sedutasi, le fu portato del vino rosso.
Assorta ella pensava al caciocavallo impiccato e al business che ancora non aveva intrapreso.
E adesso perdonate, ma abbiamo da scovare le uova che abbiamo deposto."
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze