Sai che la Dickinson morì nubile e senza prole?
Sai che la Dickinson morì nubile e senza prole?
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
Eugenio Montale
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi
Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
O lenire una Pena
O aiutare un Pettirosso caduto
A rientrare nel suo nido
Non avrò vissuto invano.
EMILY DICKINSON
amate i vostri nemici
Ti supplico, mio Dio, cerca di esistere,
almeno un poco per me,
apri i tuoi occhi, ti supplico!
O Signore, cerca di seguire ciò che succede,
sforzati di vedere, te ne prego!
Vivere senza testimoni, quale inferno!
Per questo, forzando la mia voce,
io grido, io urlo Padre mio, ti supplico e piango: esisti!
Aleksandr Zinovyev
Aleksandr Zinovyev
amate i vostri nemici
“Alla vigilia di Natale”, poesia di Bertolt Brecht
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.
amate i vostri nemici
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Nazim Hikmet
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Bella! Non la conoscevo.
amate i vostri nemici
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
INSEGUENDO QUEL SUONO
Il suono della tua voce
coglie nell’aria
un invisibile
immobilizzandolo
in un attimo eterno.
Quell’eco è entrata in me
frantumando i cristalli fragili
del mio sospeso presente
…senza ritorno.
Dovrò cercare futuro
inseguendo quel suono
io stesso disperata eco
a ritrovarmi.
ENNIO MORRICONE
Nella vita di Ennio Morricone non c’era solo la musica. Il compositore era prima di tutto un uomo appassionato. Amava il calcio, il gioco degli scacchi e amava sopra ogni altra cosa Maria Travia, il grande e unico amore della sua vita, a cui dedicò l’unica poesia che avesse mai scritto. Si intitola “Inseguendo quel suono” e dà il titolo anche alla biografia del compositore, pubblicata da Mondadori nel 2016.
L’amore con Maria Travia
Più di 70 anni di matrimonio con l’adorata moglie Maria Travia che gli ha dato quattro figli. Un amore nato piano piano e cresciuto fra le mura di un ospedale. I due giovani si conobbero nel 1950, Maria era amica della sorella del Maestro. Poi la ragazza ebbe un incidente grave in macchina col padre e rimase ingessata dal collo alla vita. Morricone le rimase accanto in ospedale e nella convalescenza. Così nacque il loro amore. Proprio a Maria, Morricone ha dedicato l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora nel 2016: “Lo dedico a mia moglie Maria Travia, mio mentore”, aveva dichiarato davanti a tutta la platea. “Nell’amore come nell’arte la costanza è tutto”, diceva il Maestro. “Non so se esistano il colpo di fulmine o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata”.
https://libreriamo.it/poesie/poesia-...Db4JnelPwXzGjw
amate i vostri nemici
Agosto
Agosto. In sei mesi
Non ho letto un libro
a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca
di Caulaincourt.
Comunque sono contento.
Vado in macchina con mio fratello,
beviamo una pinta di Old Crow.
Non abbiamo in mente nessuna meta,
andiamo e basta.
Chiudessi gli occhi per un minuto
Ecco, sarei perduto, ma
potrei stendermi e dormire per sempre
sul ciglio della strada.
Mio fratello mi dà di gomito.
Tra un minuto, chissà, accadrà qualcosa.
Raymond Carver
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Tu mi vorresti come uno dei tuoi gatti
Tu mi vorresti come uno dei tuoi gatti
castrati e paralleli: dormono in fila infatti
e fanno i gatti solo di nascosto
quando non li vedi. Ma io non sarò mai
castrata e parallela. Magari me ne vado,
ma tutta di traverso e tutta intera.
Patrizia Cavalli
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Ode alla cipolla
Cipolla
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
è avvenuto il miracolo
e quando è apparso
il tuo lento germoglio verde,
e sono nate
le tue foglie come spade nell’orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia
per formare i seni,
la terra così ti ha fatto,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d’ acqua,
sulla
mensa
della povera gente.
Generosa
sciogli
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
bruciante nella pentola,
e la balza di cristallo
al calore acceso dell’ olio
si trasforma in arricciata piuma d’oro.
Ricorderò anche come feconda
la tua influenza l’ amore dell’ insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro
Ma alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po’ di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura,
come semenza d’astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l’ unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone innevato
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina.
Pablo Neruda
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
La cipolla
La cipolla è un’altra cosa
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.
Wislawa Szymborska
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Passato
I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo,
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei piú che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sí, posso dire
che m’appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
Tutto finí, cosí rapido!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordí una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l’amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
Vincenzo Cardarelli
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze