beh, certo; non volendo scontentare gli industriali lombardi che gli danno da mangiare e sono i vicini del pianerottolo, gente con cui è quotidianamente a contatto personale, è perfettamente comprensibile che non abbia voluto assumersi quella responsabilità, per scaricarla sul governo centrale, di cui peraltro è all'opposizione;
senza farne una questione di parte, tutti i partiti fino ai primi di marzo erano molto cauti sulla chiusura, perché il mondo delle imprese esercita pressioni su tutti e ha contatti amichevoli con tutti; diciamo che Fontana, per ubicazione e ruolo, era molto più esposto a quell'influenza, così come lo sono stati Sala o Gori, dell'altra parte;
ora, non sono per la crocifissione di Fontana, proprio perché mi rendo conto della circostanza; ma scaricare la colpa su Roma è una cazzata; anche perché quelle stesse pressioni - magari a non intromettersi - arrivavano anche a Conte, Gualtieri, Speranza, ecc...
non è affatto logico, visto che la legge conferisce lo stesso potere al presidente della regione; tanto più se poi si denuncia un conflitto, come ha fatto Fontana;Evidentemente, non essendosi mai dovuta prendere una decisione così FORTE, sembrava logico che al di là di tutto la dovesse prendere il governo.
così fa solo la figura di uno incapace a ricoprire la sua carica, come gli è stato fatto notare quando gli hanno fatto presente che quella facoltà di chiudere era tra le sue attribuzioni istituzionali;
beh, certo, se è un provvedimento nazionale non può essere altrimenti; ma ogni regione aveva la capacità di chiudere autonomamente.il lockdown dell'Italia intera non l'hanno mica stabilito le regioni.