tra ieri e oggi, sono apparsi entrambi su la 7, Giorgetta e Crosetto, il fuggitivo;

Giorgetta ha speso la sua intervista col cordiale e affabile Mentana mostrando una pochezza disperante, attaccando la maggioranza, nello stile consueto dei colonnelli berlusconiani ai tempi che furono, Gelmini, Gasparri, S.Anké; ha sciorinato il solito repertorio di slogan, col solito tono da maestrina elementare che bacchetta gli alunni discoli;
in politica ci sta, eh...
ma è, appunto, da colonnella, fiancheggiatrice; non da leader; un leader espone una visione generale di valori concreti, ed è capace di rivolgersi anche a chi non lo vota e non lo voterebbe mai; non fonda la sua posizione sulla polemica;

stamane, Crosetto - pure lui in FdI, fino a poco fa - parlava delle necessità delle imprese, della sburocratizzazione del fisco, della necessità di governare oculatamente e strategicamente la ricostruzione del sistema nazionale; è uomo di destra, ma ha detto una serie di cose che condivido al 100%, salvo discuterne poi in dettaglio; non slogan aggressivi, parole d'ordine facili, punzecchiature capziose, solleticamento di sentimenti e risentimenti di pancia...

infatti, uno così, una risorsa preziosa per la destra, non premia, non lo caga nessuno e viene emarginato dal circo dei clown massimalisti e esagitati, dominato dalle scimmie urlatrici.