bisogna vedere cosa si vuol fare di quei voti; per esempio, Salvini ha un certo talento per procacciarseli facendo leva sulla pancia, ma è incapace di cambiare marcia; lo hanno lasciato fare coi 5 stelle, perché competeva su quel registro urlato, fino a ribaltare il rapporto tra i voti;
ma poi, chi aspira a governare non può farlo contro le opposizioni e le rispettive constituencies, l'lettorato e i gruppi sociali; io posso personalmente pensare che servano grandi investimenti al sud, ma una sinistra movimentista alla Emiliano o De Magistris, che strizza l'occhiolino al populismo e si contrappone frontalmente, non solo alla Lega, ma tutta la sensibilità del nord, mi pare una follia;
analogamente, Salvini non è capace; con le sue ambiguità goebbelsiane su tante questioni, da Putin all'UE, da temi civici e di principio repubblicano, come le sue pagliacciate di Verona sulla famiglia, il rosario esibito, le frequentazioni con gente in odore di neonazismo, si pone in un quadro da guerra civile, difficile da accettare persino per la maggioranza dei suoi; mette in imbarazzo tutti, e soprattutto nei guai; perché vai ad amministrare con quella gente e non tieni in mano nulla, perché il candidato che viene da Forza Nuova fa casino, ogni due per tre ne combina una e coagula indignazione;
i fan sfegatati non lo percepiscono; come tifosi, sono soddisfatti di avere un campione "come loro", a immagine e somiglianza; e così per la Meloni e i pentastellati; poi, quando c'è da trattare con gli avversari - perché in questo consiste la politica, non nell'imperio - non sono capaci, perché si sono tagliati tutti i ponti alle spalle;al contrario:
mettici lo stesso Zaia, Maroni, non statisti ma almeno in grado di discutere, come gente tipo Bonaccini, Del Rio, Sala, dall'altra parte;Crosetto e putacaso Giorgetti sarebbero risorse assai importanti per questa destra. Il loro ruolo attuale può esimerli dall'urlo...
ma questi sono amministratori, gente che si confronta da decenni con le realtà economiche, che non sono di parte;
il guaio è che se una maggioranza della popolazione continua a concepire la politica come una guerra identitaria tra antropologie contrapposte, tipo guerra di religione, si rimanderà sempre una riflessione sulle cose di soldi, che sono investimenti, sviluppo, progresso; cose concrete di cui si dovrebbe avere una percezione trasparente;
una metropolitana degna di una capitale europea la vogliamo o no a Roma ? quanti soldi servono ? chi la deve costruire, a che costo per km ? chi è più bravo, qualificato ? è possibile far arrivare l'AV a Bari e a Palermo ad un costo europeo medio, senza crete mafiose ? un malato di basso reddito ha diritto ad una tac rapida, invece di pagare l'intra-moenia, dove i medici usano privatamente strutture pubbliche, che prendono una stecca, e cioè l'aggiramento del principio ?
quei soldi che verrebbero meno all'ospedale, vanno recuperati con le tasse, e quindi bisogna scontentare qualcuno; e così via...