in effetti, forse il richiamo che ho fatto era inadeguato;
quando leggo certe cose, più che la vecchiaia o l'impotenza, l'immagine che mi viene in mente è quella del bambino "perbene", perché pauroso e spaventato da una mamma iper-protettiva, severa ma paurosa a sua volta, come la Chiesa di Cono;
quel bambino sta in spiaggia e fa il bagnetto con la ciambella dove si tocca, terrorizzato dall'acqua in faccia e vede gli altri bambini gioiosi che bevono e hanno gli occhi arrossati, ma nuotano senza e imparano;
lui ha paura, perciò li sgrida, ripetendo quello che dice la mamma: non andate dove non si tocca, mettete la ciambella o annegherete; e, più quelli lo sentono, più si divertono a vincere quella paura;
e più quelli non mostrano paura, più il bimbetto si stizzisce per la sua incapacità di essere all'altezza dei compagni e li sgrida, incapace di crescere e affrancarsi dalla paura della mamma, da cui non si stacca;
per chi ha paura, la libertà altrui è un'offesa, un male da combattere.