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Ma è soltanto Cono che parla di società frammentata, disgregata, conflittuale, disorientata? Non serve neppure il virgolettato o i video di pensatori ed esperti analisti dell'era che stiamo vivendo, amici ed amiche? Mi sto inventando tutto io? In Realtà oggi i giovani sono felici? Stiamo proponendo e preparando loro un bellissimo Futuro? E i rapporti di genere sono assolutamente normali e tranquilli? Non esiste problematica fra Uomini e Donne del nostro tempo? Allora avete il diritto di lapidarmi. Più o meno metaforicamente.
Ma se invece stiamo parlando del REALE, della Vita intorno a noi, di ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi....beh, lasciatemi almeno la possibilità di rimanere basito di fronte a certe affermazioni. Fare del negazionismo di fronte alla sofferenza profonda di un'intera generazione, equivale ad imboccare un vicolo cieco permanente. Un binario morto che farà sprofondare sempre più giù la Società Civile.
MASSIMO RECALCATI - "Patria senza Padri"
Il ’68 ha rigettato il rapporto col padre, ovvero con l’istituzione che frena: lo ha perfino deriso. E oggi? Questo Paese, questa Patria, ha saputo fare i conti con la sua storia e con la sua vocazione? Ha ricostruito il rapporto col padre? Ecco, quest’opera offre degli spunti per cercare di capire lo stato di salute (o di malattia, verrebbe da dire) della paziente Italia. Vale la pena di leggerlo e soprattutto di discuterlo. Peraltro l’organizzazione del testo facilita la lettura: si tratta di una lunga intervista con domande (ben fatte) e risposte a volte brevi e a volte un poco più strutturate.
Nel complesso si può affermare che il lavoro è leggibile anche da chi alla parola psicanalisi visualizza non molto di più del lettino dell’analista: tranquilli, ce la possiamo fare tutti, è scritto bene e Recalcati si fa capire con semplicità. Sul metaforico lettino Recalcati fa sdraiare un po’ di soggetti di nostra conoscenza. Non vi diciamo i nomi, ma con sintesi estrema vi citiamo tre patologie che danno luogo ad una sorta di galleria dei personaggi (singoli o aggregati) che si agitano sul patrio palcoscenico, e che ci danno l’idea dei mali profondi del nostro Paese.
La prima è la patologia di chi sviluppa un paradigma immunologico: chiudersi dentro per evitare il contagio di virus e batteri. È la ricerca paranoica di una purezza che genera odio, che si nutre dell’imperfezione altrui ma che – in realtà – nasce come riflesso di un’immagine distorta di sé: il desiderio impossibile di una sola lingua, un solo capo, un solo popolo e altre varie solitudini, che conosciamo grazie anche alla storia, che faticano a tollerare differenze e pluralismi.
La seconda patologia è oggi più diffusa, e concerne la pulsione narcisistica che non riconosce alcun limite, perché tutto è possibile, tutto è intorno a te, tutto si può fare: è l’esaltazione di sé e della propria auto-affermazione individuale: il solo ideale rimasto dopo la morte di tutti gli ideali. Ciò che conta è la ricerca del godimento: in questa prospettiva la legge diventa un intralcio e le istituzioni (che hanno come funzione fondamentale il porre un freno al godimento) diventano un nemico, un ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi.
https://www.benecomune.net/rivista/r...-il-desiderio/
Di cosa sta parlando Recalcati? E' un pazzo visionario o un attento analista dei Tempi?
Massimo Recalcati è uno psicoanalista, saggista e accademico italiano. Figlio di floricoltori, dopo il diploma di agrotecnico compie gli studi universitari sotto la guida del professor Franco Fergnani e consegue la laurea in filosofia nel 1985 presso l'Università degli Studi di Milano, discutendo una tesi dal titolo Désir d'être e Todestrieb. Ipotesi per un confronto tra Sartre e Freud. Nell'estate dello stesso anno, la lettura degli Scritti di Jacques Lacan orienta la sua formazione verso la psicoanalisi. Nel 1989 si specializza in psicologia sociale presso la Scuola di psicologia di Milano diretta da Marcello Cesa-Bianchi. Svolge la sua formazione analitica tra Milano e Parigi, dal 1988 al 2007. È iscritto all'albo dell'Ordine degli psicologi della Lombardia.
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