Sfruculiando il buon Axe sulle regole, la Costituzione dice chiaramente all'art.16:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

Allora, per impedirmi di uscire di casa ci vuole una legge votata e sottoscritta dal parlamento, che si richiami a "motivi di sanità", cosa che qui in Italia non c'è mai stata. Ci sono stati i famosi dpcm che si sono arbitrariamente sostituiti ad una legge d'emergenza stabilita dal Parlamento, perché una votazione del genere non c'è stata per vari mesi. Al Parlamento si è ricorsi solo negli ultimi tempi, ma solo per prolungare lo stato di emergenza . Per questo parlo di "crimine" come atto illegale ed autoritario oltre che anticostituzionale. Dato che viene trattato come un crimine rubare una mela...
La questione è fondamentale perché mette in gioco radicalmente i rapporti tra cittadino e stato. Fino a che punto lo stato può limitare le libertà del cittadino, come pensare che tutte le decisioni prese rispondano ad un criterio di GIUSTIZIA vera, assoluta e non al capriccio di un potente o di una parte politica? Ma lo capisci o no che cosa è in ballo e lo sarà sempre di più in una società dove il controllo sulle persone diventerà sempre più assiduo ed asfissiante? Io mi auguro che i nostri figli, i nostri nipoti non debbano vivere in un clima di controllo sociale dove il "diverso" sia spiato, maltrattato, emarginato, eliminato perché disturba i manovratori. Mi chiedo veramente cosa lasceremo in eredità, cosa abbiamo sbagliato per lasciare l'ombra possibile di una società invivibile.