va bene;
ma tutto questo, perché abbia un senso, lo devi tradurre in normazione; altrimenti segui lo stesso percorso di chi lagna qualcosa, ma non è capace di mettere in riga i principi e normare di conseguenza;
quella che è tradizione occidentale si fonda su Libertà e Uguaglianza; questi principi comportano una gerarchia di norme ineludibile; se vai a normare secondo i tuoi principi incontri certamente gli elementi di conflitto con questi due cardini:
no; per il 99% della comunità cristiana tu non sei cristiano, vista la cosmogonia che esponi e che esclude divinità e resurrezione di Cristo; non basta la tua auto affermazione; per appartenere ad un cluster devi essere riconosciuto come partecipante da una parte almeno cospicua di quella comunità;E, come ho già detto, SONO cristiano, ma NON SONO cattolico.
appunto;Non credo alla teologia della chiesa cattolica (il peccato, la salvezza, il paradiso e l'inferno, il giudizio, Gesù-dio che torna per instaurare il suo regno e punire i peccatori...queste sono tutte IDIOZIE inventate da uomini), non credo all'autorità morale e spirituale del papa e della chiesa (di qualunque papa/guru di qualunque chiesa). Per cui le vignette di Charlie non mi disturbano affatto.
legittima opinione;Però...quando la prima imbecille come la Cirinnà afferma che "la famiglia tradizionale è una istituzione fascista" non ho alcuna esitazione a prenderla a calci nel culo.
solo un IDIOTA può affermare una cosa del genere.
ma il punto è che la tua collocazione non dipende da queste polemiche accessorie, ma dallo status giuridico che la tua ideologia conferisce ad eventuali famiglie "diverse", e al principio sotteso; si può discutere di identità di genere, di famiglie più o meno tradizionali, di fede, ma poi quello che conta, lo spartiacque, è la legge: due lesbiche si possono sposare ? il figlio di una può essere attribuito ad entrambi i membri di quella coppia ? se sì o no, perché, in base a quale statuizione dei principi di uguaglianza, tutela, ecc... ? sono queste le cose che contano, non le polemiche sulle dichiarazioni della Cirinnà, che lasciano il tempo che trovano;
a parte che il Rinascimento è stata un'epoca parecchio bigotta, al contrario del Medioevo, e che il mondo arabo rappresenta sì e no un quarto dell'Islam; nel tuo pannello figura l'icona della "Libertà di pensiero"; ora, gli islamici, arabi o meno, saranno liberi di pensarla come pare a loro, o no ?I musulmani non sono cattivi...sono solo fermi al medioevo. E ragionano come si ragionava nel medioevo. Per il semplice motivo che il mondo arabo NON HA avuto il Rinascimento e non ha avuto la Rivoluzione francese e americana.
va bene; ma questa è una cosa politica; cioè ti poni su un piano diverso da quello al cui titolo si pronuncia il papa;Se il papa dice "viva la famiglia" io dico: bravo papa.
Se il papa dice "la proprietà privata non è un diritto" o "apriamo le porte ai clandestini" io dico: vai a farti fottere, papa.![]()
a prescindere che tu riconosca o meno l'autorità di quello, se commenti le dichiarazioni di un papa non è la tua personale visione politica ad essere in discussione, quanto la conformità di quel magistero al Vangelo; perché il mestiere del papa è quello di pastore delle anime che si avvale della bussola del Vangelo;
cioè, la tua critica sarebbe pertinente se affermasse: no, una lettura corretta del Vangelo esclude questo e quest'altro, per via filologica; non per tue preferenze politiche contingenti;
opinione, ma inconsistente;Il concetto di "uguaglianza assoluta" è un concetto globalista, massificante, nazicomunista e neoliberista. E anche cattolico. E' l'ideologia tipica di tutte le tirannie che puntano a creare la "plebe"... il "popolo"...una massa indistitnta e uniforme di persone "tutte uguali", di "sudditi/fedeli tutti uguali e standardizzati" proprio come hanno fatto il nazismo, il comunismo e il fascismo. Come ha fatto la chiesa cattolica. E come vuole fare la UE oggi.
l'uguaglianza - si intende quella per nascita e condizione - è assoluta o non è; altrimenti potrebbe valere un principio che pondera il voto per istruzione, o censo, ecc... il tuo vale uno, il mio 3; le cose le capisci solo quando vai a normarle;
ancora una volta, chiacchiere;Noi homo sapiens siamo "uguali" perchè abbiamo tutti la stessa dignità e gli stessi diritti/doveri. Ciascuno ha FUNZIONI diverse e RUOLI diversi nella società (utili e necessari a far crescere la società nel suo complesso e utili e necessari SOLO per questo)...ma abbiamo tutti la stessa dignità: non esistono SCHIAVI e PADRONI. Non esistono Re e sudditi. Non esistono papi e sudditi-fedeli. Non esistono "caste" che si possono arrogare il diritto di autoassegnarsi una dimensione di "superiorità" e di "guida" nei confronti della "massa-plebe"..del "popolo"...o dei "fedeli" e di determinare il modo di vivere delle classi che loro considerano subalterne.
In questo senso...e SOLO in questo senso...siamo "uguali". E questo è il CRISTIANESIMO in cui credo.
quello che conta è il grado di autodeterminazione dell'individuo disposto dalla legge;
affermate da chi, perché, in base a quale principio ? poi, chi ti impedisce di affermare quello che ti pare ?Ma siamo anche diversi: abbiamo una nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra arte, la nostra identità di popolo. Tutte realtà che vanno salvaguardate, rispettate e SOPRATTUTTO affermate.
posto che se tu conoscessi davvero quella che definisci "nostra cultura" - europea - sapresti bene che essa è impregnata di una quantità impressionante di contributi di altre culture - e viceversa - in modo da rendere il tutto inestricabile, almeno per l'area che va dalla Scozia al nord-Africa e alla Persia;
tanto più è ridicolo parlare di cultura e tradizioni italiane, che denota esattamente l'ignoranza crassa della vera storia della cultura italiana, che tra tutte quelle europee, già rimescolate abbondantemente nei secoli, è la più meticcia di tutte, nell'arte, nell'architettura, nel cibo, nei costumi, nelle leggi, nelle istituzioni e in tutta la cultura; potrei farti letteralmente centinaia di esempi...
ma il punto essenziale resta quello della legge: vedi un problema ? lo identifichi come questione sociale e ne suggerisci una soluzione normativa; poi andiamo a vedere se ci sono conflitti di principio e quali principi sono coinvolti, messi in discussione;
altrimenti sono cazzate fru-fru, come quelle sulla crisi della famiglia e l'individualismo, in cui ci si lagna dell'autodeterminazione degli individui ma non si è in grado di suggerire soluzioni d'autorità, perché evidentemente confliggenti con la libertà, l'uguaglianza, ecc...








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