Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
Anch'io tempo fa pensavo ingenuamente che il modello sordiano di "Un americano a Roma" potesse funzionare anche in Occidente. Che cioè la cultura, gli usi dei Paesi più "civilizzati" (virgolette alla Sandor) alla fine catturassero i giovani immigrati in Europa a svantaggio delle arcaiche tradizioni arabo-islamiche. Ho dovuto notare che non sempre è così, a causa della diffusione dell'estremismo e del terrorismo dalle nostre parti fra gli immigrati anche di seconda e terza generazione. Sai bene delle stragi avvenute in Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio...Quelle per te non significano nulla? I giovani hanno bisogno di identificarsi in un qualcosa, a volte l'identificazione la trovano nelle loro stesse distorte radici.
allora, questa è un'osservazione sensata, che però riguarda qualcosa di molto diverso dal punto che ti ho illustrato;

proprio perché quegli estremisti sono di seconda o terza generazione, dovresti porti delle domande sul perché adottino quelle posizioni; e la risposta sta nel modello sbagliato di integrazione, che ha creato dei ghetti, umiliato quelle persone, e che ora non trovano ideologie di classe, ma l'integralismo islamico come sponda "antagonista";
ma a quelli in effetti, alla quasi totalità dei francesi di origine algerina, marocchina, tunisina, non passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello di vivere secondo tradizione islamica, e tanto meno alle loro donne; possono essere tradizionalisti e imbarbariti nella media del sottoproletariato locale, dove certamente il disoccupato alcolizzato francese della banlieu non è un militante del femminismo radicale;
ma il sindaco di Londra - amatissimo - è figlio di un tassista e di una sarta pachistani, e così tanti esponenti prominenti della vita pubblica francese;
se parli coi giovani marocchini o algerini - la Tunisia è ancora più avanti, nonostante certe crisi di rigetto, dovute alla crisi economica - è impressionante quanto sono diversi dall'idea terrorizzata che ne abbiamo qui;
considera che tra Khomeini e noi c'è di mezzo internet, gli smartphone, la vituperata omologazione mondialista, per cui quelli frequentano quotidianamente tutti i nostri modelli esistenziali, buoni o cattivi; il loro immaginario è formato sui nostri contenuti, sin da bambini;

guarda, su fb mi compaiono i post dei siti ufficiali e no del Milan; la maggior parte dei commenti vengono da tifosi africani o del Vicino oriente, che scrivono in un inglese migliore di quello della maggior parte degli italiani istruiti; e sono tifosi, che fanno gli impiegati a Rabat o i panettieri al Cairo, non manager o ingegneri che viaggiano... è così perché dall'infanzia guardano i film americani o europei, e per loro il nostro mondo quello in cui è radicata una parte essenziale del loro immaginario; certo, a parte i terroristi - una frazione infinitesimale, sempre troppi - c'è ancora differenza, come ce n'era negli anni 60 tra Milano e Acireale; ma c'è più gente di Acireale a Milano che ad Acireale stessa, e non è che quelli a Sesto S. Giovanni vanno in giro sul somaro con le donne vestite di nero

60 anni fa a Milano e Torino i discorsi degli indigeni sui meridionali erano gli stessi, o peggio; ha'voglia a dire che sono italiani, stessa religione, quando ovunque c'erano i cartelli "non si affitta ai meridionali", in molti luoghi di provincia almeno fino a metà anni '70.