Lo so, lo so, infatti quello è un'altro dei punti dolenti della comunicazione, persino adesso in maniera non del tutto eplicita si fa intendere che magari ci sarà il vaccino prima di Natale, il che sarebbe fantascienza.
Ok, ma a me continua a turbare il modo in cui le persone continuano a porsi: quando eravamo in lockdown sentivo persone dire cose del tipo "state a casa, rispettate le regole e finiremo presto", neanche fossimo in castigo, quando il lockdown serviva proprio a spalmare i contagi su più tempo, perciò un lockdown ben riuscito doveva durare a lungo; ora l'andazzo è inveire contro dei generici "quelli che hanno fatto come gli pareva", insinuando che la pandemia potesse semplicemente sparire se si fosse fatto qualcosa di non ben definito (non che questa estate non ci fossero cose da fare, c'erano, in primo luogo stroncare sul nascere la sensazione di libera tutti post lockdown, io mi sentivo veramente Cassandra quando dicevo di aspettarsene un altro, certi si incazzavano pure).
A parte tutto io continuo a vedere una cinica poetica in questa situazione, non trovo più gli studi fatti sulla conta virale nei bablini sotto i quattro anni, ma pare che, per quanto quasi sempre asintomatici, siano delle bombe biologiche, vedo qualcosa di prerverso e meraviglioso nel fatto che bambini che a malapena parlano causeranno la morte dei loro stessi nonni, forse anche dei genitori, certo nessuno li accuserà mai direttamente, ma molti di coloro che hanno intorno penseranno sia colpa loro.